Nelle ultime settimane un atteggiamento più dovish del previsto da parte di diverse banche centrali compresa la FED attraverso le sue minute, dati macro non particolarmente brillanti e quindi supportivi per la componente monetaria e finanziaria, il calo delle riserve valutarie Cinesi inferiori rispetto alle attese, un sentiment complessivamente negativo e condizioni tecniche da iper venduto hanno portato ad un significativo recupero dei mercati.
Tra i settori leader del recupero dobbiamo prendere in considerazione gli energetici,che arrivavano da forti vendite precedenti.
Ora però i mercati leader USA come lo S&P500 ed il Nasdaq composite sono nei pressi di importanti resistenze mentre il DJ con le sua capitalizzazione particolare mostra una forza relativa superiore.
A contribuire a questo recupero anche il fatto che molte società di gestione USA smontano e rimontano i propri portafogli proprio in questo periodo dell'anno causando quindi l'aumento della volatilità vista in queste settimane.
Quindi tutto positivo e pronto per la ripartenza?
Le condizione tecniche sono ora molto meno supportive in quanto la negatività è stata riassorbita, i dati economici sono oggettivamente più negative del previsto e questo nel medio periodo non può fare bene
Mentre la situazione geopolitiche economica da un lato ha visto tranquillizzare le tensioni cinesi almeno per il momento (ma mi attendo almeno ancora una ondata di notizie negative) dall'altro ha visto una serie di eventi che si incastrano perfettamente nella situazione di tensioni internazionali complessive.
Ad esempio, mentre i media italiani sono pronti a politicizzare la vicenda dieselgate della VW in una specie di rivincita italica e/o latina non passa inosservato che lo scandalo è esploso in California, il paese dei giganti del Web che in alcuni casi sono sotto istruttoria della UE (Google) per posizione dominanti mentre in altri sono stati censurati dalla corte di giustizia europea per la tutela della privacy.
Ma non bisogna neanche dimenticare le decisioni OCSE relativamente al pacchetto BEPS che ha evidenti effetti su azioni come Amazon e per tutti i giganti WEB in termini di elusione fiscale
In questo contesto si inserisce la difficile trattativa in corso sulla liberalizzazione degli scambi tra Europa ed USA ed il recente accordo tra 12 paesi tra cui USA e Giappone, ma non Cina denominato TPP.
Accordo che crea un area di libero scambio (o quasi) tra i paesi firmatari escludendone altri che sono però dei gorilla nella questione degli scambi commerciali con gli USA e globali.
Aldilà delle dichiarazioni di facciata è evidente che questo accordo ha un tentativo di costringere la Cina ad accettare le medesime regole firmate dagli altri paesi, acuendo quindi la fase di tensione in essere tra i due paesi.
La firma dell'ambivalente Vietnam ne è la dimostrazione più importante.
Questi scenari a mio avviso acuiscono in realtà le tensioni internazionali, già tese sullo scacchiere medio orientale e quindi potrebbero mettere di nuovo in crisi l'equilibrio trovato dai mercati e basato sempre sulle politiche monetarie accomodanti.
Politiche che però stanno rapidamente raggiungendo un picco in termini di leverage e una presenza eccessiva di capacità produttiva che non può tranquillizzare, oltre che un dominio della finanza in certi settori che può destabilizzare l'economia reale in qualsiasi momento (ed il caso Glencore insegna)
Tornando ai mercati lo S&P500 si avvicina rapidamente ad un fascio di resistenze chiavi per le configurazioni dei prossimi mesi. A mio avviso quei valori sono una spartiacque di forza ben delimitato e quindi preciso da individuare.
Da li non passano solo resistenze di medio ma anche di lungo.