Quando il pentito Romeo ha fatto “quel” nome più di qualcuno è saltato sulla sedia: “Fu Berlusconi a volere le stragi di mafia”.
A Roma, nell'aula bunker del carcere di Rebibbia, laddove la corte d'assise di Caltanissetta si trova in trasferta nell'ambito del processo Borsellino Quater, più di qualcuno è saltato sulla sedia.
In seguito alla deposizione di Gaspare Mutolo, pentito ed ex autista di Totò Riina, è stato ascoltato l'artificiere del Brancaccio, il pentito Pietro Romeo.
Condannato per la strage di via dei Georgofili, ha rivelato come proprio quelle stragi siano state compiute per sbloccare la trattativa sul 41bis e farlo abrogare. Oltre che per concedere un grosso favore ad un grosso politico.
E parlando con Francesco Giuliano, un altro dei killer di Brancaccio soprannominato “olivetti”, Romeo scoprì che c'era un politico “che ci diceva che si dovevano mettere le bombe".
Chi era questo politico?
"Poi", ha aggiunto, "un giorno eravamo io, Francesco Giuliano e Gaspare Spatuzza. Giuliano commentava gli attentati e chiese a Spatuzza ‘Perché li abbiamo fatti, per chi, per Andreotti o Berlusconi?"'.
Fu Spatuzza a rispondere: "Per Berlusconi".
Ancora una volta il nome dell’ex Cav. finisce sulla bocca di pentiti che raccontano una delle stagioni più oscure della storia italiana.
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