EURO: solo i microcefali non capiscono ancora (1 Viewer)

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Forumer storico


#Sovranistinelghetto: Cameron minaccia la Merkel di far uscire il Regno Unito dalla UE
Scenarieconomici.itLa notizia e’ di quelle bomba: un leader di una grande...
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quoto questo commento:
La cosa interessante è l'affermazione in sè. E' la fine del pastrocchio cattocomunista in Europa. E' la fine delle elemosine sperate da Renzi, come della comoda passerella che aveva immaginato, nella sua provincia italiota. Probabilmente si apre la possibilità del default per le nazioni europee. Staremo a vedere.
Comunque nulla sarà come prima
 

tontolina

Forumer storico
Il rischio di una nuova crisi è già presente. È la ragione per cui Mario Draghi, il Presidente della Banca Centrale Europea, ha dovuto agire il 5 giugno. Ma i limiti della sua azione dimostrano anche la sua impotenza di fondo. Le uniche cose che è stato in grado di fare sono state di introdurre un tasso negativo sui depositi ed un nuovo LTRO a favore delle banche per un ammontare di 400 miliardi di euro. Non è assolutamente l’equivalente del “quantitative easing” della riserva federale. Si sa che i tassi negativi hanno un’efficacia molto limitata.
Quanto al LTRO, ce n’era già stato uno nel 2012. È interessante guardare come ha reagito il tasso di cambio tra l’Euro e il Dollaro. La mattina del 5 giugno era sceso a 1,35 USD per 1 Euro. È risalito al 1,36 la sera stessa. È la prova che Draghi non ha più quella capacità che aveva due anni fa di incantare i mercati. Questi vogliono qualcosa di tangibile. Ma il presidente della BCE non può farlo senza aprire un conflitto maggiore con la Germania. Inoltre, i mercati guarderanno ora da molto vicino l’evoluzione della situazione in paesi come la Grecia, ma anche l’Italia e la Francia. Sono dunque già presenti tutte le condizioni per una nuova fase di crisi nella zona euro già dalla prossima estate o da settembre.


Intervista di AD a Sapir: "Nuova fase di eurocrisi già da settembre"Scenarieconomici.it
 

tontolina

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Produzione Industriale 2014: nei primi 4 mesi, male Francia ed Olanda

14 giugno 2014 Di Scenari Economici



Durante gli anni di crisi s’era assistito ad un rafforzamento della Produzione Industriale nei paesi europei che non adottano l’Euro, rispetto a quelli dell’Eurozona, a conferma che l’Euro non e’ un “gioco a somma zero, ma negativa”; la tendenza e’ confermata nei primi mesi del 2014, dove la produzione industriale nei paesi che non adottano l’euro fa +3,2%, contro un modesto +1,3% della media dei paesi dell’eurozona.




All’interno dell’Eurozona, in precedenza la Germania rafforzava la produzione a danno delle nazioni periferiche (Spagna, Italia, Irlanda, Portogallo, Grecia, etc).


Si nota che nel 2014, la Germania continua a rafforzarsi, ma avendo i paesi periferici fatto austerity e ridotto il CLUP, hanno aumentato la competitivita’ e quindi iniziano a vedere, dopo anni di crollo, una piccola ripresa produttiva.

Pertanto a farne le spese sono le nazioni del “Centro dell’Eurozona” che hanno comunque avuto differenziali nell’andamento del Costo del Lavoro per Unita’ di Prodotto: Francia, Finlandia, Olanda.



GPG
 

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