Assaltata una sede dell'Agip in Nigeria da uomini vestiti da poliziotti: uccisi 9 agenti
Martedí 24.01.2006 16:52
Uomini armati travestiti con uniformi da poliziotto hanno attaccato gli uffici di un impianto dell'azienda petrolifera italiana Agip a Port Harcourt, capitale dello Stato meridionale di Rivers, nel delta del Niger in Nigeria: nove poliziotti e due civili sono rimasti uccisi. La Farnesina ha appurato che non vi sono italiani coinvolti. Testimoni hanno riferito che gli armati, tutti giovanissimi, sono arrivati via mare a bordo di veloci lance e hanno aperto il fuoco contro la polizia.
A condurre gli attacchi sembrano essere i giovani guerriglieri separatisti Ijaw del Delta del Niger. Per compiere i loro blitz, infatti, spesso usano piccole imbarcazioni. Poche ore prima c'era stato un altro attacco contro una piattaforma petrolifera del colosso italiano.
I due episodi sono il sintomo di un crescente clima di tensione e ostilità in cui le compagnie petrolifere straniere si trovano a lavorare nei grandi giacimenti di petrolio della Nigeria, da cui veniva estratto greggio, fino allo scorso anno, per 2,6 milioni di barili giornalieri (161 mila in quota Agip-Eni).
La produzione è calata ora del dieci per cento, a causa dell'offensiva lanciata dal primo ottobre 2005 da un gruppo di guerriglieri del "Movimento per l'Emancipazione del Delta del Niger" che ha intimato ad Agip e Shell (anglo-olandese) di smettere immediatamente di sfruttare la loro ricca terra ed ha chiesto ai due colossi energetici un indennizzo di 1,5 miliardi di dollari per aver inquinato il Niger, considerato un fiume sacro.
In un comunicato diffuso nei giorni scorsi, i guerriglieri promettono di continuare ad attaccare oleodotti, depositi di raffinazione, e persino le abitazioni degli impiegati delle aziende petrolifere internazionali. "Sappiamo dove vivono, dove fanno la spesa, dove i loro figli vanno a scuola", affermano i ribelli minacciosamente.
La crisi del Delta del Niger aggrava il difficile quadro energetico internazionale, già provato dai tagli della russa Gazprom (per l'ondata di gelo in Russia) e dalle tensioni con l'Iran per il nucleare. La Nigeria è l'ottavo produttore di petrolio al mondo e il primo in Africa. Da sempre considerato "un gigante con i piedi d'argilla", il Paese africano, nonostante le sue immense ricchezze naturali, non riesce a garantire una vita dignitosa alla sua popolazione di 129 milioni di persone, divisa in oltre 230 tribù e religioni locali. Circa il 66% dei suoi abitanti vive con meno di un dollaro al giorno.