Eni (ENI) ENI (1 Viewer)

Giovanni Solinas

Nuovo forumer
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La struttura grafica assunta da ENI ha connotati fortemente rialzisti. Il titolo è inserito in un canale lineare che lo guida ormai da 2 anni e che lo ha accompagnato oltre la resistenza dinamica del largo canale lineare primario. Sopra questa resistenza dinamica il grafico ha recentemente consumato un rimbalzo disegnando un pull back rialzista.
Il periodo 2002-2005 può essere inscritto anche in un canale parabolico orientato positivamente. Sembrerebbe quest'ultimo il canale principale destinato a portare il titolo verso nuovi massimi.
Il targhet rialzista potrebbe coincidere con un movimento di ampiezza pari alla larghezza del canale di lungo periodo e si può stimare graficamente a 25-26 euro.
L'indicatore RSI è ben inserito sull'evolvente parabolica di supporto fornendo al momento un segnale di conferma.
analisi dell'altro ieri, inserito ieri in portafoglio a 20,90
 

Giovanni Solinas

Nuovo forumer
continua il trend rialzista

Nonostante il forte ribasso delle ultime tre settimane la struttura rialzista di ENI resta intatta. La sttimana si è conclusa proprio a contatto dell'evolvente parabolica di supporto del canale rialzista. Il supporto coincide con un'altra evolvente parabolica di supporto che risale al 1998.
La tenuta dei supporti a questo punto ridarebbe al titolo nuovo carburante per proseguire nel rialzo che dovrebbe continuare fino alla primavera del 2007. La violazione viceversa lascerebbe spazio per ulteriori ribassi che andrebbero analizzati a fondo per verificare la tenuta del castello rialzista.
Tengo i titoli in portafoglio.
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Aikman

Forumer attivo

tontolina

Forumer storico
a che gioca gioca SCARONI?

poco fa CFNCNBC ha dichiarato che Scaroni avrebbe fatto trading sul gas con una perdita di 40 milioni di €

tanti troppi


che sta combinando il Rosso parente di Berluska?
 

tontolina

Forumer storico
tontolina ha scritto:
a che gioca gioca SCARONI?

poco fa CFNCNBC ha dichiarato che Scaroni avrebbe fatto trading sul gas con una perdita di 40 milioni di €

tanti troppi


che sta combinando il Rosso parente di Berluska?

capisco la difficoltà ad eguagliare la bravura e soprattutto l'onestà di MINCATO...

ma così sembra che stia distruggendo una società molto valida


i famosi corsi e ricorsi storici
Eni si era ripresa troppo bene con la dirigenza Mincato...
e questo ha dato molto fastidio ai politicanti di qesto governo

e già dopo meno di 1 anno si cominciano a vedere i risultati

se la notizia sarà confermata questo è il primo
Profit Warnig di ENI


grazie berluska grazie
 

tontolina

Forumer storico
tontolina ha scritto:
a che gioca gioca SCARONI?

poco fa CFNCNBC ha dichiarato che Scaroni avrebbe fatto trading sul gas con una perdita di 40 milioni di €

tanti troppi


che sta combinando il Rosso parente di Berluska?
la bella gnokina di CFNCNBC ha ripetuto or ora la notizia

il problema del gas è costato a ENI 40mln/€, cioè quasi 80 milioni della vecchie lire?
non è troppo?

che dite voi?
sono solo io a ritenere la cifra veramente esorbitante
e soprattutto il problema creato ad arte?
 

tontolina

Forumer storico
ricordo che....

Turchia è collocata in posizione strategica tra le regioni produttrici di petrolio e gas naturale del Medio Oriente e della zona del Mar Caspio e le aree di consumo dell'Europa. Pertanto, la Turchia costituisce una scelta naturale come rotta per il transito degli idrocarburi e, inoltre, costituisce un mercato per l'energia in rapida espansione.

Progetto Blue Stream

Nel 1999 l'Eni e la compagnia russa Gazprom (il maggior produttore al mondo di gas naturale) hanno firmato un accordo per la partecipazione paritetica alla realizzazione e gestione del progetto Blue Stream per il trasporto, a regime, di circa 16 miliardi di metri cubi all'anno di gas naturale dalla Federazione Russa alla Turchia (di cui 8 miliardi in quota Eni). Si tratta di uno dei progetti tecnologicamente più avanzati al mondo nel settore del trasporto del gas naturale. Il progetto Blue Stream, completato nel giugno del 2002, ha comportato la posa di due condotte lunghe 385 km, con un diametro di 24 pollici, per l'attraversamento del Mar Nero, tra gli approdi di Dzhubga (Russia) e Durusu (Samsun) in Turchia - raggiungendo la profondità record di 2.150 metri - e la realizzazione di una stazione di compressione del gas naturale a Beregovaya (Russia). Le forniture di gas naturale alla società di Stato turca Botas sono iniziate nel febbraio 2003.
La prima parte della stazione di compressione è entrata in esercizio nel novembre 2005; è costituita da tre turbocompressori e tre turbogeneratori che consentiranno di aumentare la quantità di gas trasportato attraverso le condotte sottomarine.

Nel novembre 2005 Eni e il Gruppo turco Çalik hanno raggiunto l’accordo per la realizzazione di un oleodotto che collegherà le città turche di Samsun, sul Mar Nero, e di Ceyhan sulla costa mediterranea della Turchia. La costruzione dell’oleodotto rappresenta un’alternativa più veloce, più economica e più sicura, dal punto di vista ambientale, al trasporto con le petroliere in transito negli stretti del Bosforo e dei Dardanelli. Il nuovo sistema di trasporto comprenderà: la costruzione, a Samsun, del terminale marino per la consegna dell’olio e la posa di un oleodotto lungo 560 chilometri, che collegherà Samsun con Ceyan, dove si realizzeranno anche gli impianti per lo stoccaggio. La capacità di trasporto sarà superiore a 1 milione di barili di olio al giorno.

Nel settore ingegneria e costruzioni si segnala che la Snamprogetti ha fornito l'ingegneria e una parte dei materiali per il progetto d'espansione di alcune unità di processo del Complesso Petrolchimico di Yarimca e ha eseguito le commesse riguardanti la realizzazione dell'impianto d'idrocracking della Raffineria di Aliaga (Izmir) e dell'impianto di unicracking della Raffineria di Izmit. Inoltre la Snamprogetti ha contribuito alla realizzazione della condotta che, attraverso il Mare di Marmara, trasporta il gas russo dalla Bulgaria alla Turchia. La Saipem, in joint venture con altri partner, ha realizzato la posa del gasdotto dal confine tra la Bulgaria e la Turchia e Ankara e del tratto turco dell'oleodotto Kirkuk (Iraq)-Ceyhan (Turchia) e ha partecipato alla costruzione del relativo terminale petrolifero costiero.
http://www.eni.it/eniit/eni/interna...inent=europa&country=turchia&layout=home_page




perchè non è possibile rifornire l'Italia tramite Blue stream?
 

tontolina

Forumer storico
problemi anche in Nigeria

Eni: attaccata sede Agip in Nigeria, 7 vittime

LAGOS (MF-DJ)--Uomini armati, non ancora identificati, hanno attaccato gli uffici di Agip, compagnia petrolifera italiana che fa capo a Eni, nel sud della Nigeria, a Port Harcourt, causando la morte di 7 persone. E' quanto ha riferito un funzionario della compagnia che ha raccontato come gli attentatori abbiano agito prima di mezzogiorno. Anche l'identita' delle 7 persone, rimaste uccise nel corso di un conflitto a fuoco con le forze di sicurezza, resta ancora sconosciuta. Il fatto che gli attentatori abbiano prelevato i contanti presenti negli uffici fa pensare, secondo il funzionario, che si sia trattato di una rapina. E' quanto riferisce Dow Jones Newswires, mentre Eni non ha ancora confermato le notizie. red/est/gug (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2006 MF-Dow Jones News Srl. January 24, 2006 11:16 ET (16:16 GMT)
 

deardevil

Forumer storico
Re: continua il trend rialzista

Secondo me ENI inizierà fra non molto un medio periodo di ribasso: occhio quindi!

:ciao:
 

tontolina

Forumer storico
Assaltata una sede dell'Agip in Nigeria da uomini vestiti da poliziotti: uccisi 9 agenti
Martedí 24.01.2006 16:52
Uomini armati travestiti con uniformi da poliziotto hanno attaccato gli uffici di un impianto dell'azienda petrolifera italiana Agip a Port Harcourt, capitale dello Stato meridionale di Rivers, nel delta del Niger in Nigeria: nove poliziotti e due civili sono rimasti uccisi. La Farnesina ha appurato che non vi sono italiani coinvolti. Testimoni hanno riferito che gli armati, tutti giovanissimi, sono arrivati via mare a bordo di veloci lance e hanno aperto il fuoco contro la polizia.


A condurre gli attacchi sembrano essere i giovani guerriglieri separatisti Ijaw del Delta del Niger. Per compiere i loro blitz, infatti, spesso usano piccole imbarcazioni. Poche ore prima c'era stato un altro attacco contro una piattaforma petrolifera del colosso italiano.

I due episodi sono il sintomo di un crescente clima di tensione e ostilità in cui le compagnie petrolifere straniere si trovano a lavorare nei grandi giacimenti di petrolio della Nigeria, da cui veniva estratto greggio, fino allo scorso anno, per 2,6 milioni di barili giornalieri (161 mila in quota Agip-Eni).


La produzione è calata ora del dieci per cento, a causa dell'offensiva lanciata dal primo ottobre 2005 da un gruppo di guerriglieri del "Movimento per l'Emancipazione del Delta del Niger" che ha intimato ad Agip e Shell (anglo-olandese) di smettere immediatamente di sfruttare la loro ricca terra ed ha chiesto ai due colossi energetici un indennizzo di 1,5 miliardi di dollari per aver inquinato il Niger, considerato un fiume sacro.

In un comunicato diffuso nei giorni scorsi, i guerriglieri promettono di continuare ad attaccare oleodotti, depositi di raffinazione, e persino le abitazioni degli impiegati delle aziende petrolifere internazionali. "Sappiamo dove vivono, dove fanno la spesa, dove i loro figli vanno a scuola", affermano i ribelli minacciosamente.
La crisi del Delta del Niger aggrava il difficile quadro energetico internazionale, già provato dai tagli della russa Gazprom (per l'ondata di gelo in Russia) e dalle tensioni con l'Iran per il nucleare. La Nigeria è l'ottavo produttore di petrolio al mondo e il primo in Africa. Da sempre considerato "un gigante con i piedi d'argilla", il Paese africano, nonostante le sue immense ricchezze naturali, non riesce a garantire una vita dignitosa alla sua popolazione di 129 milioni di persone, divisa in oltre 230 tribù e religioni locali. Circa il 66% dei suoi abitanti vive con meno di un dollaro al giorno.
 

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