Eni (ENI) dismissioni per 8 miliardi, investimenti -17% e cedola a 0,80 euro (1 Viewer)

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Eni, piano 2015-2018: dismissioni per 8 miliardi, investimenti -17% e cedola a 0,80 euro

Inviato da Flavia Scarano il Ven, 13/03/2015 - 16:13


Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, ha illustrato oggi a Londra alla comunità finanziaria il nuovo piano strategico del gruppo per il periodo 2015-2018.
"Il completamento del processo di trasformazione di Eni iniziato nel 2014, prima ancora della caduta del prezzo del petrolio e reso ancora più cruciale dall'attuale scenario di mercato, permetterà alla società di raggiungere nell'arco di piano i propri obiettivi di forte generazione di cassa e creazione di valore, sostenibile remunerazione degli azionisti e solidità finanziaria, anche in uno scenario di prezzi bassi", così una nota del gruppo di San Donato Milanese in cui spiega che questo processo di trasformazione si inquadra in uno scenario globale radicalmente diverso da quello previsto nel piano precedente, con un prezzo del Brent stimato ora a 55 dollari al barile nel 2015, oltre la metà della media degli ultimi quattro anni, e previsto in graduale crescita fino a 90 dollari al barile nel 2018.

Nell'ambito del processo di trasformazione del gruppo e dati gli obiettivi di piano, dopo aver programmato i rilevanti sforzi aggiuntivi sopra menzionati, la società intende proporre un dividendo 2015 di 0,8 euro per azione. La politica di distribuzione, spiega la società, sarà progressiva in relazione alla crescita dei risultati attesi. Il piano di buy back è sospeso. Si valuterà la sua riattivazione quando i progressi strategici e lo scenario di mercato lo consentiranno.


Investimenti tagliati del 17%
Il piano di investimenti, focalizzato su progetti a elevato valore e dai ritorni accelerati, prevede una spesa nel quadriennio pari a circa 48 miliardi di euro, in riduzione del 17% a parità di cambio rispetto al piano precedente. In termini di costi operativi unitari Eni ha mantenuto nel 2014 il livello più basso dell'industria petrolifera, attestandosi a 8,3 dollari al barile e prevede un'ulteriore riduzione del 7% rispetto al piano precedente. Nell'arco di piano i costi generali e amministrativi cumulati saranno ridotti di circa 2 miliardi di euro.


Il flusso di cassa operativo nel biennio 2015-16 sarà in grado di finanziare integralmente gli investimenti considerando uno scenario di prezzi del petrolio medio di 63 dollari al barile. Nel biennio 2017-18 il flusso di cassa operativo crescerà del 40% per l'effetto combinato delle azioni industriali di sviluppo in E&P, della ristrutturazione dei business mid-downstream e dell'atteso miglioramento dello scenario con un prezzo medio del Brent previsto a 85 dollari al barile.


Dismissioni per 8 miliardi di euro nel 2015
Un contributo sostanziale alla generazione di cassa proverrà dalle dismissioni programmate che saranno pari a 8 miliardi di euro, di cui il 70% circa nei primi due anni di piano.
Circa il 50% riguarderà la cessione di partecipazioni in recenti scoperte esplorative nelle quali Eni, detenendo quote molto elevate, intende diluirsi pur mantenendo il ruolo di operatore ("dual exploration model").
La cessione delle quote azionarie residue in Snam e Galp rappresenterà circa il 25%
mentre il restante 25% deriverà dalla cessione di asset maturi upstream e di attività non-core nel mid-downstream.
Il free cash flow cumulato nel 2015-18 è previsto superiore ai 16 miliardi di euro.
Nessun riferimento nella nota a Saipem.


Exploration & Production
Nel corso del Piano Eni si attende nuove scoperte per 2 miliardi di barili equivalenti al giorno al costo competitivo di 2,6 dollari al barile. L'obiettivo di crescita delle produzione di idrocarburi è pari al 3,5% annuo nel periodo 2015-2018 e sarà conseguito principalmente grazie all'avvio di nuovi progetti e al ramp up di quelli già avviati nel 2014, con un contributo totale di oltre 650 mila barili equivalenti al giorno al 2018. Tali progetti sono caratterizzati da un breakeven medio di 45 dollari al barile e genereranno un flusso di cassa operativo addizionale cumulato di 19 miliardi di euro nel periodo 2015-18.


Gas & Power
La ristrutturazione di Gas & Power, che ha visto una notevole accelerazione nel 2014, verrà completata negli anni di piano e prevede il completo allineamento dei costi di approvvigionamento del gas ai prezzi di mercato e il sostanziale recupero dei volumi take or pay già pagati entro il 2016; la semplificazione della struttura operativa e l'ottimizzazione dei costi di logistica con un risparmio di 300 milioni entro il 2018; lo sviluppo e la crescita nei segmenti ad alto valore, in particolare il retail, il trading e la commercializzazione di gas liquefatto. Il flusso di cassa operativo cumulato previsto per il periodo 2015-18 sarà pari a 3 miliardi di euro.


Refining & Marketing
Per far fronte a uno scenario della raffinazione che si prevede strutturalmente debole nei prossimi quattro anni, Eni completerà il processo di trasformazione del segmento R&M, portando al break-even già dal 2015 il flusso di cassa operativo e l'Ebit adjusted, attraverso il completamento del processo di razionalizzazione e riconversione degli impianti in Italia e all'estero con un ulteriore riduzione del 20% della capacità di raffinazione che si aggiungerà al 30% già conseguito; il continuo miglioramento dell'efficienza; lo sviluppo dell'attività di marketing e la razionalizzazione del portafoglio di attività in Italia e all'estero. Complessivamente le azioni programmate consentiranno di ridurre il margine di break-even adjusted nella raffinazione a circa 3 dollari al barile a fine piano e di conseguire un flusso di cassa operativo complessivo delle attività R&M nel periodo 2015-18 pari a oltre 1,5 miliardi di euro.


Chimica
Eni conferma l'obiettivo di portare a pareggio l'Ebit adjusted nel 2016.
 

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