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Cercate chi a suggerito a warburg la frasetta.nn e' molto lontano da noi, anzi piu' vicino di quel che si pensi
 

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Eni, il Tesoro vende le sue azioni
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27 ottobre 2013 |
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Autore Redazione | Stampa articolo
Fonte www.rinascita.eu
http://rinascita.eu/index.php?action=news&id=22563
Il Tesoro sta per mettere in vendita il suo 4,3% di azioni dell’Eni. In tal modo allo Stato, attraverso la Cassa Depositi e Prestiti (che al 70% è controllata dal Tesoro) rimarrà un 25,76% del gruppo fondato da Enrico Mattei. La notizia, a Borse chiuse, è stata fatta filtrare dalle solite agenzie di stampa bene informate che hanno preparato gli interessati al lauto banchetto che si annuncia. La svolta era prevedibile ed era già stata annunciata con mezze ammissioni da diversi ministri dell’attuale governo che non possono nascondere la loro convergenza di amorosi sensi e di amorosi interessi con gli ambienti dell’Alta Finanza internazionale di marca anglofona. Sono infatti questi a premere da un ventennio affinché l’Italia privatizzi tutte le aziende ancora sotto controllo pubblico, come Enel, Finmeccanica e appunto Eni. Le pressioni sul governo all’inizio di questo anno avevano portato Monti a fare la prima mossa, scorporando la Snam dall’Eni, come chiedevano i fondi di investimento Usa azionisti del gruppo italiano, come Knight Winke che detiene un 2%. Una richiesta giustificata con la considerazione che diversi miliardi sarebbero entrati in cassa permettendo di ridurre il debito. In realtà la richiesta era fatta con l’intenzione di indebolire l’Eni che è l’unico gruppo del settore energetico presente in tutti gli stadi della filiera del gas e del petrolio. Ma la svolta che sta per compiere l’attuale governo appare senza ritorno perché in tal modo è quasi certo che alla prossima assemblea dei soci dell’Eni, l’azionista pubblico (la CDP) venga messo in minoranza e che siano altri a poter nominare la dirigenza del cane a sei zampe e ad orientarne le scelte strategiche. All’ultima assemblea in primavera, quella che ha approvato il bilancio, i soci privati hanno depositato più azioni dei soci pubblici. Con tanti saluti alla figura di Enrico Mattei che tanto aveva fatto per dotare l’Italia di una larga autonomia e indipendenza nel settore energetico e slegarla dai condizionamenti dei petrolieri anglo-americani e francesi che infatti lo uccisero. Ma del resto che ci si può aspettare da due governi “atlantici” come quelli di Monti (Goldman Sachs) e Letta (Aspenia)? E’ solo sperabile che il governo abbia il buon gusto di non inserire Goldman Sachs tra le banche scelte per mettere sul mercato le azioni messe in vendita. Ma conoscendo i politici italioti questo ci sembra davvero pretendere troppo. Anche in questo caso, i 2,7 miliardi circa che il Tesoro incasserà verranno giustificati come necessari per ridurre il debito pubblico. Un bicchiere d’acqua
 

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Roma: sfrattata 77enne, attivisti su statua Marco Aurelio »











IL CARTELLO DELLA FEDERAL RESERVE: LE OTTO FAMIGLIE


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28 ottobre 2013 |
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Autore Redazione | Stampa articolo
L’apice del cartello bancario mondiale, le “famiglie”

OTTOBRE 27, 2013
HTTP://AURORASITO.WORDPRESS.COM/2013/10/27/IL-CARTELLO-DELLA-FEDERAL-RESERVE-LE-OTTO-FAMIGLIE/

Dean Henderson, 26 luglio 2013
I quattro cavalieri bancari (Bank of America, JP Morgan Chase, Citigroup e Wells Fargo) possiedono i quattro cavalieri del petrolio (Exxon Mobil, Royal Dutch/Shell, BP Amoco e Chevron Texaco), in tandem con Deutsche Bank, BNP, Barclays e altri vecchi colossi monetari europei. Ma il loro monopolio sull’economia globale non si ferma sull’orlo del pozzo petrolifero. Secondo i 10mila documenti societari depositati alla SEC, i quattro cavalieri bancari sono tra i primi dieci titolari di azioni di praticamente ogni società di Fortune 500. [1] Così sono gli azionisti delle banche centrali? Questa informazione va analizzata molto più da vicino. Le mie domande sulle agenzie di regolamentazionebancaria, in materia di partecipazione azionaria delle prime 25 aziende bancarie degli Stati Uniti furono poste con il Freedom of Information Act, prima di essere negate per motivi di “sicurezza nazionale”. Questo è piuttosto ironico, dal momento che molti azionisti bancari risiedono in Europa. Un archivio importante sulla ricchezza dell’oligarchia globale che possiede queste holding bancarie è l’US Trust Corporation, fondata nel 1853 e ora di proprietà di Bank of America. L’ultimo US Corporate Trust Director e Trustee Onorario fu Walter Rothschild. Altri direttori furono Daniel Davison di JP Morgan Chase, Richard Tucker di Exxon Mobil, Daniel Roberts di Citigroup e Marshall Schwartz di Morgan Stanley. [2]

J. W. McCallister, un insider dell’industria del petrolio con legami con la Casa dei Saud, ha scritto su ‘The Grim Reaper‘, che ha acquisito un’informazione dai banchieri sauditi secondo cui l’80% della proprietà della New York Federal Reserve Bank, di gran lunga il più potente ramo della Fed, è di sole otto famiglie, quattro delle quali risiedono negli Stati Uniti: Goldman Sachs, Rockefeller, Lehman e Kuhn Loeb di New York, i Rothschild di Parigi e Londra, la Warburg di Amburgo, i Lazards di Parigi e la Israel Moses Seifs di Roma. Thomas D. Schauf della CPA avvalora le affermazioni di McCallister, aggiungendo che dieci banche controllano tutti i dodici rami della Federal Reserve Bank. Nomina N. M. Rothschild di Londra, Banca Rothschild di Berlino, Banca Warburg di Amburgo, BancaWarburg di Amsterdam, Lehman Brothers di New York, Lazard Brothers di Parigi, Kuhn Loeb Bank di New York,Israel Moses Seif Bank dell’Italia, Goldman Sachs di New York e JP Morgan Chase Bank di New York. Schauf elenca William Rockefeller, Paul Warburg, Jacob Schiff e James Stillman quali individui che possiedono grandi quantità di azioni della FED. [3] Gli Schiff sono addetti alla Kuhn Loeb. Gli Stillman addetti alla Citigroup, essendosi sposati con il clan Rockefeller alla fine del secolo. Eustace Mullins arrivò alle stesse conclusioni nel suo libro I segreti della Federal Reserve, in cui mostra i grafici che collegano la Fed e le banche associate alle famiglie dei Rothschild, Warburg, Rockfeller e altre. [4] Il controllo che queste famiglie di banchieri esercitano sull’economia globale non può essere sottovalutato, ed è volutamente abbastanza avvolto nel segreto. Il loro ramo aziendale è rapido nel screditare qualsiasi informazione che smascheri questo cartello di banche centrali private come “teoria della cospirazione”. Eppure, i fatti restano.

La Casa dei Morgan
La Federal Reserve Bank è nata nel 1913, lo stesso anno negli USA il rampollo bancario J. Pierpont Morgan morì e la Rockefeller Foundation fu costituita. La Casa dei Morgan presiede la finanza statunitense da un angolo tra Wall Street e Broadway, in qualità di quasi-banca centrale degli USA fin dal 1838, quando George Peabody la fondò a Londra. Peabody era un socio in affari dei Rothschild. Nel 1952 il ricercatore sulla Fed Eustace Mullins avanzò l’ipotesi che i Morgan non fossero altro che agenti dei Rothschild. Mullins scrisse che i Rothschild: “…preferivano operare in modo anonimo negli Stati Uniti dietro la facciata di JP Morgan & Company“. [5] L’autore Gabriel Kolko ha dichiarato, “le attività di Morgan nel 1895-1896 nella vendita di obbligazioni d’oro degli Stati Uniti in Europa, si basarono sull’alleanza con la Casa dei Rothschild“. [6] La piovra finanziaria dei Morgan avvolse rapidamente nei suoi tentacoli tutto il mondo. Morgan Grenfell operò a Londra. Morgan et C.ie governò Parigi. I Lambert, cugini dei Rothschild, istituirono la Drexel & Company di Philadelphia. La Casa dei Morgan supportò Astor, Dupont, Guggenheim, Vanderbilt e Rockefeller. Finanziò il lancio di AT&T, General Motors, General Electric e DuPont. Come i Rothschild di Londra e delle banche Barings, Morgan entrò a far parte della struttura di potere di molti Paesi.
Nel 1890 la Casa dei Morgan prestava alla banca centrale dell’Egitto, finanziava le ferrovie russe, manteneva le obbligazioni brasiliane dei governi provinciali e finanziava i progetti dei lavori pubblici argentini. La recessione del 1893 rafforzò ancor più Morgan. Quell’anno Morgan salvò il governo degli Stati Uniti dal panico bancario, formando un sindacato per sostenere le riserve statali, con un prestito di 62 milioni dollari in oro dei Rothschild. [7] Morgan era la forza trainante dell’espansione verso occidente degli Stati Uniti, del finanziamento e del controllo dei buoni delle ferrovie meridionali, attraverso patti di sindacato. Nel 1879 la Central Railroad di New York di Cornelius Vanderbilt, finanziata dai Morgan, adottò tariffe di spedizione preferenziali per supportare il monopolio della Standard Oil di John D. Rockefeller, cementando il rapporto Rockefeller/Morgan. La Casa dei Morgan finì sotto il controllo delle famiglie Rothschild e Rockefeller. Un titolo del New York Herald diceva, “Il Re della ferrovia forma un gigantesco trust“. J. Pierpont Morgan una volta dichiarò: “La concorrenza è un peccato“, ma poi opinò allegramente, “Pensa che tutti i concorrenti del traffico ferroviario ad ovest di St. Louis sono sotto il controllo di una trentina di uomini“. [8] Morgan ed Edward Harriman, banchiere della Kuhn Loeb, avevano il monopolio delle ferrovie, mentre le dinastie bancarie Lehman, Goldman Sachs e Lazard si unirono ai Rockefeller nel controllo della base industriale degli Stati Uniti. [9] Nel 1903 un trust bancario fu istituito dalle otto famiglie. Benjamin Strong del trust bancario fu il primo governatore della New York Federal Reserve Bank. Nel 1913, la creazione della Fed fuse il potere delle otto famiglie con il potere militare e diplomatico del governo degli Stati Uniti. Se i loro prestiti esteri non venivano ripagati, gli oligarchi potevano ora inviare i marines degli Stati Uniti a raccogliere i debiti. Morgan, Chase e Citibankformarono un sindacato del prestito internazionale. La Casa dei Morgan era accondiscendente con i Windsor e i Savoia. Kuhn Loeb, Warburg, Lehman, Lazard, Israel Moses Seifs e Goldman Sachs hanno avuto stretti legami con i reali europei. Nel 1895 Morgan controllava il flusso di oro degli Stati Uniti. La prima ondata di fusioni statunitensi avvenne alla sua infanzia e fu promossa dai banchieri. Nel 1897 vi furono sessantanove fusioni industriali. Nel 1899 milleduecento. Nel 1904 John Moody, fondatore del Moody Investor Services, disse che era impossibile parlare degli interessi di Rockefeller e Morgan in modo distinto. [10]
La sfiducia pubblica sulle fusioni si diffuse. Molti li considerarono dei traditori che lavoravano per i soldi della vecchia Europa. La Standard Oil di Rockefeller, l’US Steel di Andrew Carnegie e le ferrovie di Edward Harriman furono tutti finanziati dal banchiere Jacob Schiff di Kuhn Loeb, che lavorava a stretto contatto con i Rothschild europei. Diversi stati occidentali vietarono i banchieri. Il predicatore populista William Jennings Bryan fu tre volte il candidato democratico alla presidenza dal 1896 al 1908. Il tema centrale della sua campagna anti-imperialista era che gli USA stavano cadendo nella trappola della “servitù finanziaria a capitalista inglese“. William Howard Taft sconfisse Bryan nel 1908, ma da quel momento il predecessore e mentore di Taft, Teddy Roosevelt, fu costretto da questo populismo diffuso a promulgare lo Sherman Anti-Trust Act. Che poi continuò con la Standard Oil Trust. Nel 1912, si tennero le udienze Pujo, rivolte sulla concentrazione di potere a Wall Street. Nello stesso anno la moglie di Edward Harriman vendette le sue quote della Guaranty Trust Bank di New York a JP Morgan, creando il Morgan Guaranty Trust. Il giudice Louis Brandeis convinse il presidente Woodrow Wilson a chiedere la fine delle intersezioni dei consigli amministrativi. Nel 1914 il Clayton Antitrust Act fu approvato. Jack Morgan, figlio e successore di J. Pierpont, rispose invitando i clienti della Morgan Remington e Winchester ad aumentare la produzione di armi. Sostenne che gli Stati Uniti dovevano entrare nella Prima guerra mondiale. Pungolato dalla Fondazione Carnegie e da altri oligarchi, Wilson li appoggiò. Come scrisse Charles Tansill in L’America va in guerra: “Anche prima del fragore delle armi, la ditta francese dei Rothschild Freres informò la Morgan & Company di New York, suggerendo la flottazione di un prestito di 100 milioni di dollari, una parte consistente del quale doveva essere lasciato negli Stati Uniti per pagare gli acquisti francesi di beni statunitensi“. La Casa dei Morgan finanziò la metà dello sforzo bellico degli Stati Uniti, durante la ricezione delle commissioni che allinearono aziende come GE, Du Pont, US Steel,Kennecott e ASARCO. Tutti erano clienti della Morgan che anche finanziò la guerra anglo-boera in Sud Africa e la guerra franco-prussiana. La Conferenza di Pace di Parigi del 1919 fu presieduta da Morgan, che sostenne gli sforzi della ricostruzione sia tedeschi che alleati. [11]
Negli anni ’30 il populismo ritornò negli USA dopo che Goldman Sachs, Lehman Bank e altri approfittarono del crollo del 1929. [12] Il presidente della commissione bancaria del Congresso, Louis McFadden (D-NY), disse della Grande Depressione, “Non fu un incidente, ma un avvenimento attentamente artificioso… I banchieri internazionali cercarono di suscitare una situazione disperata qui, in modo che potessero imporsi come governanti di tutti noi“. Il senatore Gerald Nye (D-ND) presiedette un’indagine sulle munizioni nel 1936. Nye concluse che la Casa dei Morgan aveva gettato gli Stati Uniti nella prima guerra mondiale per proteggere i prestiti e creare una industria bellica in piena espansione. Nye poi produsse un documento dal titolo ‘La prossima guerra‘, che cinicamente parlava “del vecchio trucco della dea democrazia“, attraverso cui il Giappone poteva essere usato per trascinare gli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale. Nel 1937 Ii segretario degli Interni Harold Ickes avvertì sull’influenza delle “60 famiglie d’America”. Lo storico Ferdinand Lundberg scrisse un libro dallo stesso titolo. Il giudice della Corte Suprema William O. Douglas denigrò “l’influenza dei Morgan… la più perniciosa nell’industria e nella finanza di oggi.” Jack Morgan rispose spingendo gli Stati Uniti verso la seconda guerra mondiale. Morgan aveva stretti rapporti con le famiglie Iwasaki e Dan, i due clan più ricchi del Giappone, che possedevano Mitsubishi e Mitsuirispettivamente da quando le imprese apparvero nello shogunato del 17° secolo. Quando il Giappone invase la Manciuria, massacrando contadini cinesi a Nanchino, Morgan minimizzò l’incidente. Morgan ebbe anche stretti rapporti con il fascista italiano Benito Mussolini, mentre il nazista tedesco dr. Hjalmar Schacht fu un agente di collegamento della Morgan Bank durante la seconda guerra mondiale. Dopo la guerra i rappresentanti della Morgan incontrarono Schacht presso la Banca dei regolamenti internazionali (BRI) a Basilea, in Svizzera. [13]

La Casa dei Rockefeller
La BIS è la banca più potente del mondo, la banca centrale globale delle otto famiglie che controllano le banche centrali private di quasi tutte le nazioni occidentali e in via di sviluppo. Il primo presidente della BIS fu il banchiere dei Rockefeller Gates McGarrah, funzionario presso la Chase Manhattan e la Federal Reserve. McGarrah è il nonno dell’ex direttore della CIA Richard Helms. I Rockefeller, come i Morgan, avevano stretti legami con Londra. David Icke scrive ne ‘I figli di Matrix‘, che Rockefeller e Morgan erano solo “controfigure” dei Rothschild europei. [14] BIS è di proprietà di Federal Reserve, Banca d’Inghilterra, Banca d’Italia, Banca del Canada, Banca nazionale svizzera,Nederlandsche Bank, Bundesbank e Banca di Francia. Lo storico Carroll Quigley ha scritto, nel suo epico libro ‘Tragedy and Hope’, che la BIS era parte di un piano “per creare un sistema mondiale di controllo finanziario privato capace di dominare il sistema politico di ogni Paese e l’economia mondiale nel suo complesso… essere controllati in modo feudale dalle banche centrali del mondo che agiscono di concerto con accordi segreti.” Il governo degli Stati Uniti ebbe diffidenza storica verso la BIS, facendo lobbying, senza successo, per la sua scomparsa alla Conferenza di Bretton Woods del 1944. Invece il potere delle otto famiglie fu ingrandito con la creazione a Bretton Woods del FMI e della Banca Mondiale. La Federal Reserve si riprese le azioni della BIS solo nel settembre 1994. [15] La BIS detiene almeno il 10% delle riserve monetarie di almeno 80 banche centrali del mondo, del FMI e di altre istituzioni multilaterali. Opera da agente finanziario negli accordi internazionali, raccoglie informazioni sull’economia globale ed è prestatore di ultima istanza per evitare il collasso finanziario globale. La BIS promuove l’agenda del fascismo del monopolio capitalista. Diede un prestito ponte all’Ungheria negli anni ’90 per garantire la privatizzazione dell’economia di quel Paese. Servì ad incanalare il finanziamento delle otto famiglie di Adolf Hitler, guidate dalla J. Henry Schroeder e Mendelsohn Bank dei Warburg di Amsterdam. Molti ricercatori sostengono che la BIS è al nadir del riciclaggio globale dei narcodollari. [16] Non è un caso che la BIS abbia sede in Svizzera, luogo preferito per nascondere la ricchezza dell’aristocrazia mondiale e sede della P2 italiana, dei massoni della Loggia Alpina e del nazismo internazionale. Altre istituzioni controllate dalle otto famiglie sono il World Economic Forum, la Conferenza monetaria internazionale e l’Organizzazione mondiale del commercio.
Bretton Woods fu una manna per le otto famiglie. Il FMI e la Banca Mondiale sono stati al centro di questo “nuovo ordine mondiale”. Nel 1944 le prime obbligazioni della Banca Mondiale furono emesse da Morgan Stanley e First Boston. La famiglia francese Lazard fu sempre più coinvolta negli interessi della Casa dei Morgan. La più grande banca d’investimento della Francia, la Lazard Freres di proprietà delle famiglie Lazard e David-Weill, vecchi rampolli bancari genovesi rappresentati da Michelle Davive. Un recente presidente e CEO di Citigroup fu Sanford Weill. Nel 1968 Morgan Guaranty lanciò Euro-Clear, sistema di compensazione bancario con sede a Bruxelles sui titoli in eurodollari. Fu il primo tentativo del genere automatizzato. Alcuni presero a chiamarlo Euro-Clear “The Beast”. Bruxelles funge da quartier generale della nuova Banca centrale europea e della NATO. Nel 1973 i funzionari di Morgan s’incontrarono segretamente alle Bermuda per resuscitare illegalmente la vecchia casa dei Morgan, 20 anni prima che la legge Glass-Steagal venisse abrogata. Morgan e Rockefeller fornirono sostegno finanziario alla Merrill Lynch, sostenendo i Big 5 dell’investimento bancario statunitense. Merrill è ora parte di Bank of America.
John D. Rockefeller usò le sue ricchezze petrolifere per acquisire Equitable Trust, che aveva inghiottito alcune grandi banche e società dal 1920. La Grande Depressione contribuì a consolidare il potere dei Rockefeller. La loro banca Chase si fuse con la Kuhn Loeb Manhattan Bank, formando Chase Manhattan, cementando un rapporto familiare di lunga data. La Kuhn-Loeb aveva finanziato, insieme a Rothschild, il tentativo dei Rockefeller di diventare i monarchi del petrolio. La National City Bank di Cleveland rese disponibili a John D. il denaro necessario per intraprendere la monopolizzazione dell’industria petrolifera statunitense. La banca fu identificata nelle audizioni del Congresso come una delle tre banche di proprietà Rothschild negli Stati Uniti, negli anni 1870, quando i Rockefeller crearono la Standard Oil of Ohio. [17] Un socio dei Rockefeller alla Standard Oil fu Edward Harkness, la cui famiglia controllava la Chemical Bank. Un altro era James Stillman, la cui famiglia controllava la Manufacturers Hanover Trust. Entrambe le banche si fusero sotto l’ombrello della JP Morgan Chase. Due figlie di James Stillman sposarono due figli di William Rockefeller. Le due famiglie controllano anche una grossa fetta di Citigroup. [18]
Nel settore assicurativo, i Rockefeller controllano Metropolitan Life, Equitable Life, Prudential and New York Life. Le banche dei Rockefeller controllano il 25% di tutte le attività delle 50 maggiori banche commerciali degli Stati Uniti e il 30% di tutte le attività delle 50 più grandi compagnie di assicurazione. [19] Le imprese di assicurazione, la prima negli Stati Uniti fu lanciata dai massoni attraverso la loro Woodman of America, svolgono un ruolo chiave nel traffico in narcodollari alle Bermuda. La società controllate da Rockefeller comprendono Exxon Mobil, Chevron Texaco, BP Amoco, Marathon Oil, Freeport McMoran, Quaker Oats, ASARCO, United, Delta, Northwest, ITT, International Harvester, Xerox, Boeing, Westinghouse, Hewlett-Packard, Honeywell, International Paper, Pfizer, Motorola, Monsanto, Union Carbide e General Foods. La Fondazione Rockefeller ha stretti legami finanziari con le fondazioniFord e Carnegie. Altri sforzi filantropici della famiglia: Rockefeller Brothers Fund, Rockefeller Institute for Medical Research, General Education Board, Rockefeller University e Università di Chicago, che sforna un flusso costante di economisti di estrema destra apologeti del capitalismo internazionale, tra cui Milton Friedman. La famiglia possiede 30 Rockefeller Plaza, dove l’albero di Natale nazionale viene illuminato ogni anno, e il Rockefeller Center. David Rockefeller fu determinante nella costruzione delle torri del World Trade Center. La principale sede della famiglia Rockefeller è un massiccio complesso nello Stato di New York, conosciuto come Pocantico Hills. Possiede anche un appartamento di 32 camere sulla 5th Avenue a Manhattan, una villa a Washington DC, Monte Sacro Ranch in Venezuela, piantagioni di caffè in Ecuador, diverse aziende in Brasile, una tenuta a Seal Harbor, nel Maine e resort nei Caraibi, Hawaii e Puerto Rico. [20]
Le famiglie Dulles e Rockefeller sono cugine. Allen Dulles ha creato la CIA, assistito i nazisti, coperto l’assassinio di Kennedy con la sua fasulla Commissione Warren e raggiunto un accordo con i Fratelli musulmani per creare assassini mentalmente controllati. [21] Il fratello John Foster Dulles presiedette il falso trust della Goldman Sachsprima del crollo del mercato azionario nel 1929 e aiutò il fratello a rovesciare i governi di Iran e Guatemala. Entrambi erano Skull & Bones, attivi nel Council on Foreign Relations (CFR) e massoni di 33° grado. [22] I Rockefeller contribuirono a formare il Club di Roma orientato verso lo spopolamento, presso la tenuta di famiglia di Bellagio, in Italia. Nel loro immobile di Pocantico Hills crearono la Commissione Trilaterale. La famiglia è uno dei principali finanziatori del movimento eugenetico che produsse Hitler, la clonazione umana e l’attuale ossessione sul DNA negli ambienti scientifici statunitense. John Rockefeller Jr. fu a capo del Consiglio sulla popolazione fino alla morte. [23] Il figlio, omonimo, è senatore del West Virginia. Il fratello Winthrop Rockefeller era vice-governatore dell’Arkansas e l’uomo più potente di quello Stato fino al suo decesso nel 2006. Nell’intervista dell’ottobre 1975 aPlayboy Magazine, il vicepresidente Nelson Rockefeller, che era anche governatore di New York, articolò la paternalistica visione del mondo della sua famiglia: “Sono un grande sostenitore della pianificazione totale mondiale, della pianificazione economica, sociale, politica, militare.” Ma di tutti i fratelli Rockefeller, è David, fondatore della Commissione Trilaterale (TC) ed ex presidente della Chase Manhattan, che ha guidato l’agenda globale fascista di famiglia. Ha difeso lo Scià di Persia, il regime sudafricano dell’apartheid e la giunta cilena di Pinochet. Fu il più grande finanziatore del CFR, della TC e (durante la guerra del Vietnam), del Comitato per una pace effettiva e duratura in Asia, una miniera d’oro contrattuale per coloro che hanno passato la loro vita fuori dai conflitti.
Nixon gli chiese di essere il segretario del Tesoro, ma Rockefeller rifiutò, sapendo che il suo potere era molto più saldo al timone della Chase. L’autore Gary Allen scrive su ‘Dossier Rockefeller’ che nel 1973 “David Rockefeller incontrò ventisette capi di Stato, tra cui i governanti della Russia e della Cina Rossa.” Dopo il golpe della Banca Nugan Hand/CIA del 1975 contro il Primo ministro australiano Gough Whitlam, la Corona inglese nominò suo successore Malcolm Fraser, che si precipitò negli Stati Uniti incontrando il presidente Gerald Ford dopo aver conferito con David Rockefeller. [24]

Note
[1] 10K Filings of Fortune 500 Corporations to SEC. 3-91
[2] 10K Filing of US Trust Corporation to SEC. 6-28-95
[3] “The Federal Reserve ‘Fed Up’. Thomas Schauf. 1-02
[4] The Secrets of the Federal Reserve. Eustace Mullins. Bankers Research Institute. Staunton, VA. 1983. p.179
[5] Ibid. p.53
[6] The Triumph of Conservatism. Gabriel Kolko. MacMillan and Company New York. 1963. p.142
[7] Rule by Secrecy: The Hidden History that Connects the Trilateral Commission, the Freemasons and the Great Pyramids. Jim Marrs. HarperCollins Publishers. New York. 2000. p.57
[8] The House of Morgan. Ron Chernow. Atlantic Monthly Press NewYork 1990
[9] Marrs. p.57
[10] Democracy for the Few. Michael Parenti. St. Martin’s Press. New York. 1977. p.178
[11] Chernow
[12] The Great Crash of 1929. John Kenneth Galbraith. Houghton, Mifflin Company. Boston. 1979. p.148
[13] Chernow
[14] Children of the Matrix. David Icke. Bridge of Love. Scottsdale, AZ. 2000
[15] The Confidence Game: How Un-Elected Central Bankers are Governing the Changed World Economy. Steven Solomon. Simon & Schuster. New York. 1995. p.112
[16] Marrs. p.180
[17] Ibid. p.45
[18] The Money Lenders: The People and Politics of the World Banking Crisis. Anthony Sampson. Penguin Books. New York. 1981
[19] The Rockefeller File. Gary Allen. ’76 Press. Seal Beach, CA. 1977
[20] Ibid
[21] Dope Inc.: The Book That Drove Kissinger Crazy. Editors of Executive Intelligence Review. Washington, DC. 1992
[22] Marrs.
[23] The Rockefeller Syndrome. Ferdinand Lundberg. Lyle Stuart Inc. Secaucus, NJ. 1975. p.296
 

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Italia, pubblicando qualcosa di "fuori dal coro" made in Italy

















































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31/10/13

Telegraph: La velata minaccia di Mediobanca su un'uscita italiana dall'euro



Sul Telegraph si possono trovare analisi e grafici attendibili sull'economia italiana in allarme rosso, ed è citato il rapporto di Mediobanca ove si parla del ciclo di Frenkel: siamo al capolinea.




Il cambio sta portando l'Italia al capolinea.


L'Italia rimane bloccata nella depressione. Ora sappiamo che il picco spettacolare della fiducia dei consumatori nel mese di giugno è stato un inganno, una bugia a fin di bene per prospettare un futuro migliore e contenere la marea della deflazione da debito.



Hedge fund, banche e investitori di tutto il mondo si sono riversati sugli asset italiani senza soffermarsi su dettagli. Hanno fatto soldi rapidamente, certo. I rendimenti dei bond italiani a 10 anni sono scesi di 40 punti base in una settimana. L'indice MIB della Borsa di Milano aveva toccato il fondo vicino a 14.860 poco prima del comunicato. E poi è salito, raggiungendo 19.496 punti.






L'euforia era comprensibile. La componente economica dell'indice di fiducia era salita miracolosamente da 71,7 a 91,6 in un mese. Se l'Italia stava davvero svoltando così sensibilmente dopo un crollo del PIL del 9% e due anni di recessione, questo davvero avrebbe voluto dire che la crisi dell'Europa era ormai alle spalle. Avremmo potuto sentirci più sollevati sul debito italiano da 2.000 miliardi di € , il più elevato del mondo dopo Stati Uniti e Giappone.


In realtà, l'istituto di statistica italiano Istat ha cambiato il sondaggio. [
It looked at a different "socio-demographic structure" and "sample structure", qualcuno mi può aiutare a tradurre esattamente questa frase, ndt?], rivelando tranquillamente alcuni dettagli solo un mese dopo, ma soltanto pochi economisti italiani vi avevano prestato attenzione. "Hanno giocato con i dati e sono scioccato", ha detto uno di loro.





L'economista ha descritto l'episodio come un tentativo di promuovere entusiamo e portare la crescita a una "velocità di fuga". Le autorità italiane - in balia dei Bocconi Boys, i sostenitori del libero mercato dell'Università Bocconi di Milano - danno grande peso alle teorie per le quali solo la fiducia può vincere l'austerità fiscale, insieme a una moneta sopravvalutata e una restrizione monetaria.


E la moneta è sicuramente in contrazione. L'aggergato monetario italiano M3 si è contratto negli ultimi cinque mesi (passando da 1.329 miliardi a 1.312 miliardi di €). Simon Ward di Henderson Global Investors, dice che l'aggregato monetario reale M1 a sei mesi è crollato: "La spia dell'Italia è rossa lampeggiante".




E' vero che in determinate circostanze la fiducia dei mercati può oliare gli ingranaggi dell'economia. Ma fare affidamento solo sul morale per far uscire l' economia da una depressione conclamata è come una carica alla baionetta contro dei cannoni Krupp, o lo spirito dello "slancio vitale" di St Cyr nel 1914, ardito e vano nello stesso tempo. Il premio Nobel Paul Krugman deride questa sotto- branca dell'economia come la "fata fiducia".


In ogni caso, i dati concreti riportano abbastanza in fretta sulla strada giusta. La produzione industriale in agosto è scesa del 4.4pc, e i nuovi ordini sono scesi del 6.8pc . La Banca d'Italia ha dichiarato che il credito alle imprese non finanziarie è sceso del 4.6pc nel mese di agosto (su base annua), in peggioramento dal mese di luglio. La fiducia delle imprese è scesa al 79,3 a settembre ed è ora a livelli di crisi post- Lehman. Questa settimana l'Istat ha comunicato che l'economia è più debole di quanto si pensasse. Nel terzo trimestre il PIL si ridurrà ancora.





"La recessione si è appiattita, e questo è tutto", dice Antonio Guglielmi di Mediobanca . "Il rapporto tra debito pubblico e PIL è aumentato di 15 punti percentuali [ al 133pc ] nel corso degli ultimi 15 mesi, perché non c'è crescita. E' tutto a causa degli effetti dell'austerità e del moltiplicatore fiscale. Stiamo facendo lo stesso errore che hanno fatto in Grecia."


Mr. Guglielmi ha detto che il governo ha previsto per
il prossimo anno una crescita dell'1% , passando dall' 1.7pc , all'1.8pc all'1.9pc e così via. E' una finzione. ( Citigroup ha detto che la crescita sarà più vicino allo zero sino al 2017) . "A mala pena siamo cresciuti dell'1% all'anno durante i migliori anni del boom globale. Come faremo a farlo ora in tempi molto più difficili? "




Prof. Giuseppe Ragusa della Luiss Guido Carli di Roma ha detto che il governo si sta arrampicando sugli specchi, sperando che la ripresa mondiale riuscirà in qualche modo a portare l'Italia fuori dal guado. "Loro non stanno facendo nulla. La politica è completamente passiva, non funzionerà, perché siamo in una trappola del debito, ed a differenza della Spagna abbiamo continuato a perdere competitività nei confronti della Germania negli ultimi tre o quattro anni."


Prof. Ragusa calcola che il debito aumenterà ogni anno di un 5% del PIL, anche se la crescita tornasse ai livelli pre-crisi di circa lo 0.6%. Questo farebbe crescere in maniera esponenziale il rapporto debito Pil fino a quasi il 150%, al di là del punto di non ritorno per un paese senza moneta sovrana.





Ragusa ha detto che le politiche di salvataggio della Banca centrale europea hanno indotto il Tesoro italiano a prendere in prestito su scadenze brevi, dal momento che il sostegno BCE copre solo il debito fino a tre anni. Questo ha ridotto la durata media del debito da 7,6 a 6,4 anni, con un maggior rischio di crollo. "Temo che i nodi verranno al pettine entro il primo trimestre del prossimo anno" ha detto.










Il tasso di cambio sta portando alla resa dei conti. Da giugno l'euro è salito quasi dell'8% contro il dollaro - e quindi lo yuan cinese. E' una situazione grottesca per una regione impantanata in una disoccupazione record che probabilmente anche il prossimo anno resterà indietro rispetto al resto del mondo di un ampio margine, secondo le stesse autorità comunitarie.



Il governatore austriaco della BCE Ewald Nowotny dice che Francoforte può far poco a riguardo. Eppure, la Banca del Giappone ha appena fatto scendere lo yen del 22% grazie a una strategia massiccia di reflazione. La Banca nazionale svizzera sta tenendo il franco a 1,20 €, giurando di difenderlo contro il mondo intero. E' molto facile indebolire una valuta. Ciò che il signor Nowotny intende è che l' UEM è politicamente incapace di organizzare una tale politica.



Per l'Italia questo è un massacro. Mediobanca dice che l'economia Italiana è molto sensibile al tasso di cambio a causa delle tipologie di prodotti fabbricati (price sensitive), più della Germania. Gli ultimi report segnalano come nel corso degli ultimi 40 anni ogni volta che l'Italia ha agganciato il cambio alla Germania la crescita della sua produttività e competitività si è indebolita, e come si è velocemente ripresa dopo ogni svalutazione.


Il rapporto afferma che l'UEM ha permesso alla Germania di stabilizzare a proprio vantaggio un surplus commerciale in "stile cinese", accumulando un surplus di 1.400 miliardi di €, il 50% del PIL tedesco, e che ciò equivale a " un pericoloso ' beggar-thy -neighbor" (politica di “frega il tuo vicino”, ndt) , un gioco a somma zero per la zona euro".


Nel rapporto si dice che l'Italia è entrata in una "spirale negativa della produttività" solo dopo aver fissato i tassi di cambio prima dell'entrata nella UEM, nel 1996. Non riconoscerlo, "significa negare l'evidenza" . Ha accusato le autorità dell'UE di far pesare l'intero onere dell'aggiustamento post-crisi sugli Stati più deboli del Club Med, di rifiutarsi di vedere il rischio di una "spirale recessiva negativa" nel Sud, o di vedere che questi paesi non possono stabilizzare le loro traiettorie di debito con un minimo di crescita. Il Nord deve "incontrare la periferia a metà strada".





Il rapporto sostiene che il rischio è quello di un ripetersi del destino dell'Argentina, quando nel 2001 il suo ancoraggio al dollaro è crollato. E ha citato il cosiddetto "Ciclo di Frenkel" , quando arriva alla settima e ultima fase del "collasso", il brutale epilogo di ogni sistema a cambi fissi e di ogni unione monetaria che non riesce a soddisfare le quattro condizioni di base di un'area valutaria ottimale. Che sono la mobilità del lavoro attraverso le frontiere, la flessibilità dei salari e dei prezzi, i trasferimenti fiscali e i cicli economici allineati. L'area dell'euro non ne soddisfa nessuna.






Mediobanca è la seconda più grande banca Italiana. Non chiede un ritiro dall'UEM e un ritorno alla lira, accettando stoicamente la disciplina come l'unica strada percorribile. Eppure la logica del suo capolavoro è che l'Italia starebbe molto meglio fuori dall'UEM, e la minaccia implicita è che l'Italia dovrà farlo se le potenze creditrici del nord persistono nel loro regime distruttivo.


L'Italia non è un caso disperato. La sua posizione patrimoniale netta sull'estero è – 30% del PIL, rispetto al – 92% per la Spagna , e – 100% per il Portogallo. Ha un debito ipotecario molto basso. La ricchezza mediana degli italiani è di € 173.500, che li rende quattro volte più ricchi dei tedeschi, a 51.400 €.



L'Italia è il più virtuoso dei grandi Stati UEM, con un avanzo primario di 2.5% del PIL. Questo naturalmente significa che può lasciare l'euro quando vuole, senza incorrere in una crisi di finanziamento, ed è abbastanza grande da superare lo shock.





Alla fine, tutto si riduce agli umori del paese. C'è stato un tempo in cui in Italia la causa dell'Europa era indiscussa, ma la lunga crisi ha avuto un prezzo. Un sondaggio Ipsos questa settimana ha rilevato che un record del 74% di italiani sono insoddisfatti dell'euro. Ormai si tratta di un matrimonio senza amore. Un altro battibecco con Berlino, e diventerà un aspro conflitto.


I leader europei possono arrestare il deterioramento del paese in qualsiasi momento, intraprendendo una strategia di reflazione che cambierebbe completamente i contorni della crisi e metterebbe in salvo il sud. Ma se non lo fanno - e non vi è alcun segno, ancora - gli italiani saranno costretti a riprendere in mano il proprio destino nazionale.

 

MARCO12

Forumer storico
si puo parlare qui dello sciopero dei bancari?
mi dipsiace per loro ma i banchieri e i manager che hanno supermegastipendi e bonus anche se fanno fallire una banca come italease o altre...ma hanno continuato ad aprire sportelli in esagerazione portando ad una bolla come nell'immobiliare.
ci sono + sportelli bancari che bar nel mio paese,sono tutte spese inutili,ne basterebbero un decimo
 

mototopo

Forumer storico
l'affaire de' la banca de' noi altri. e' complicatuccio.c'e' stanno dentro tutti................dal forziere de casa nostra nun se sono accorti che era' 15 anni che stavanno a vende derivati senza autorizzione aaaaaaaaaaa oh e' come la storia de' bonifici de' li' monte paschi,che nun li vede nessuno?
 
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mototopo

Forumer storico
Abbattiamo la Frode Bancaria e il Signoraggio

26 ottobrehttps://it-it.facebook.com/pages/Abbattiamo-la-Frode-Bancaria-e-il-Signoraggio/208622872545749#

SFATIAMO UN'IDEA FALSA E PARASSITA MESSA IN CIRCOLAZIONE DAL SISTEMA: CHI VUOLE L'EUROPA IN GINOCCHIO NON E' LA GERMANIA NE' IL POPOLO TEDESCO.

SONO LE CORPORATION PRIVATE DELLE BANCHE CENTRALI, (BCE FED), LA FINANZA INTERNAZIONALE E PER "FINANZA INTERNAZIONALE" SI INTENDONO LE LOBBY BANCARIE PIU' POTENTI DEL MONDO (GOLDMAN SACHS - J.P. MORGAN - BANK OF AMERICA - CITYGROUP) AMMANICATE A DOPPIO ...TENTACOLO CON LE MULTINAZIONALI DEL FARMACO, DELL'ENERGIA E DELLE ARMI

QUESTI SONO I RESPONSABILI DELLA MISERIA E DELLA BRUTTURA CHE VEDIAMO DAVANTI AI NOSTRO OCCHI OGNI GIORNO, NON C'ENTRANO I POPOLI, CHE SONO VITTIMA TUTTI ALLO STESSO MODO, E I POLITICI, SOLITAMENTE ADDITATI COME I MANDANTI DELLO SFASCIO, SONO SOLO I SERVETTI DI ULTIMO GRADOVisualizza altro



https://www.facebook.com/shares/view?id=536965733044793
 

mototopo

Forumer storico
<


Fuori da questa Unione Europea
Organizzazione


NO Unione Europea NO EuroComunità





Abbattiamo la Frode Bancaria e il Signoraggio ha condiviso un link.


29 ottobre


DECINE DI CURE CONTRO IL CANCRO SISTEMATICAMENTE AFFOSSATE DALLO STATO E DALLE LOBBY FARMACEUTICHE. MILIONI DEI NOSTRI SOLDI SPESI PER DEMOLIRNE LA CREDIBILITA', SMONTARE LE PROVE, DISTRUGGERE I CENTRI DI RICERCA E INCARCERARE CHI NE OFFRE ...L'UTILIZZO.

ORA STA SUCCEDENDO LA STESSA COSA, PROPRIO IN ITALIA, CON IL "METODO STAMIINA"

E NOI DOVREMMO FIDARCI DI UNO STATO E DEI POLITICI DEL GENERE?

http://www.youtube.com/watch?v=2AjdB7xxenoVisualizza altro


Cancro - le Cure Proibite di Massimo Mazzucco
www.youtube.com
Potete acquistare la versione originale al sito http://www.luogocomune.net Canale di Massimo Mazzucco: http://www.youtube.com/user/luogocomune2 Il film NON i...






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