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Abbattiamo la Frode Bancaria e il Signoraggio

6 dicembre 2013https://it-it.facebook.com/pages/Abbattiamo-la-Frode-Bancaria-e-il-Signoraggio/208622872545749#


Tutti parlano di Sovranità Monetaria e di uscita dall'euro. La Sovranità monetaria la si può avere anche se la moneta si chiama Euro. Basta dichiararla di proprietà degli europei all'emissione ed essere accreditata ad ognuno come reddito di... cittadinanza. Poi, ognuno con la PROPRIA moneta fa quel che vuole e la può anche prestare ma non PRESTARE allo Stato in cambio di Titoli. Prestare allo Stato vuol dire prestare a sè stessi e pagarsi gli interessi. ASSURDO ed INNATURALE. Pertanto, come ci diceva Auriti, " diffidate di chi parla di sovranità monetaria senza nominare la proprietà popolare della moneta ".Visualizza altro







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Abbattiamo la Frode Bancaria e il Signoraggio

20 maggio 2013https://www.facebook.com/pages/Abba...oraggio/208622872545749?hc_location=timeline#

ROTHSCHILD: DOMINATORI PLANETARI

Partendo dal 2000, solamente 7 paesi erano privi di una banca centrale controllata dai Rothschild: Afghanistan, Iraq, Sudan, Libia, Cuba, Corea del Nord, Iran.

Poi c’è stata l’occasione dell’11 settembre ...l’Afghanistan perse il controllo della banca centrale.

Nel 2003 il Presidente Bush finanziò una propaganda mediatica mondiale sostenendo che il governo-canaglia di Saddam Hussein in Iraq possedeva pericolosissime armi di distruzione di massa, chimiche e batteriologiche e che "fonti attendibili" rivelavano che avrebbe avuto intenzione di usarle ben presto contro l'Occidente.

Le armi di distruzione di massa non vennero mai trovate ma l'Iraq venne invaso, la popolazione in gran parte massacrata nei raid aerei, Saddam venne impiccato e il sistema bancario locale venne rimpiazzato da una banca centrale imposta dall'esterno, lasciando solo cinque paesi nella lista: Sudan, Libia, Cuba, Corea del Nord, Iran.

Poi è toccato alla Libia: stesso procedimento: propaganda mondiale, altro dittatore, altra "operazione umanitaria", altra democrazia da imporre e a Bengasi una Banca centrale controllata dai Rothschild è stata installata mentre il paese era ancora in guerra.

Gli unici paesi ad oggi rimasti senza una banca centrale controllata dai Rothschild sono i seguenti:

Cuba
Corea del Nord
Iran

L’elite sta ora puntando sull’Iran. Prima lo devono accerchiare: come delle bestie feroci da due anni finanziano una propaganda planetaria anti-Assad, per convincere l’opinione pubblica delle pecore di tutto il mondo che quello in Siria è un altro “Governo Canaglia”, come quelli precedenti in Libia e in Iraq, che odia il suo popolo e va fatto cadere con ogni mezzo.

Da due anni finanziano i ribelli in Siria e pagano milioni di dollari mercenari raccattati tra le file degli estremisti di mezzo Medio Oriente perché devastino il paese e facciano cadere il Governo Siriano, storico alleato dell’Iran.

Quando Assad sarà caduto e l’Iran sarà isolato ed accerchiato si passerà all’atto finale: “L’IRAN ha la bomba atomica ed è un pericolo per tutto il mondo, ora dobbiamo andare anche là e farne una democrazia, per la vostra sicurezza e il futuro dei vostri figli”

Il fatto che l’Iran non abbia alcuna intenzione di attaccare l’Occidente, il fatto che sia la seconda riserva petrolifera del pianeta, e che possegga un proprio sistema bancario SOVRANO non sottomesso al sistema usuraio controllato dai Rothschild sono dettagli, sfumature che la massa imbesuita dei teledipendenti non noterà nemmeno
 

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LA RIVOLUZIONE RUSSA: OVVERO COME WALL STREET SI IMPADRONI’ DELL’ALTRA META’ DEL MONDO



9 aprile 2013 alle ore 16.34https://www.facebook.com/notes/abba...droni-dellaltra-meta-del-mon/448557138552320#
Lo Zar era assolutamente contrario all’istituzione di un banca centrale russa, privata e gestita direttamente dall’oligarchia finanziaria e quindi dai p...oteri forti che decisero di rovesciare il suo regime. La Rivoluzione Russa venne finanziata da Wall Street e gli ideali proletari di equità sociale costituirono un pretesto per imporre la dittatura di uno stato totalitario diretto dagli uomini di fiducia dell’élite finanziaria.

A partire dal 1905 la banca Kuhn Loeb and Co. (americana) Iniziò a sostenere economicamente la Rivoluzione fornendo denaro a leader storici come Lenin, Trotsky e Zinoviev. Fiumi di soldi giunsero anche dai banchieri Schiff e Warburg con l’appoggio dello Stato Maggiore Tedesco.

All’indomani della Rivoluzione Russa l’élite iniziò il saccheggio delle terre dello Zar e la Standard Oil dei Rockefeller riuscì ad acquisire il 50% dei campi petroliferi del Caucaso. Il celebre massone Lev Trotsky (il cui vero nome era Lev Bronstejn) venne ospitato gratuitamente dai Rockefeller presso la proprietà della Standard Oil a Bayonne (New Jersey). Trotsky ricevette il passaporto americano dai Rockefeller che fecero intervenire personalmente il presidente massone Woodrow Wilson. Nel 1917 lo Zar abdicò e Trotsky fu posto alla testa di trecento rivoluzionari comunisti reclutati dal Lower East di New York per recarsi in Russia al suo fianco.

Tutto il nascente establishment sovietico venne scelto, preparato e finanziato dalla “mano nascosta” della massoneria con i denari dei poteri forti. Persino il sanguinario Josif Stalin e l’illustre ideologo del comunismo Karl MArx (il cui vero nome era Moses Kiessel Mordechai Levi) erano segretamente affiliati alla confraternita . Gli stessi simboli della falce e martello scelti come emblema della Rivoluzione Bolscevica sono simboli massonici, al pari della stella rossa a cinque punte utilizzata per rappresentare il regime sovietico.

Appena acquisito il potere l’élite russa eliminò fisicamente tutti i veri comunisti instaurando un regime dittatoriale fondato sul terrore.

Lenin e tutti gli altri agitatori della rivoluzione, che vennero finanziati dai poteri forti tradirono le promesse fatte ai lavoratori e alla classe proletaria consegnando il comando del paese a una oligarchia alto borghese. Appena conclusa la rivoluzione Lenin e Trotsky smantellarono tutte le organizzazioni dei lavoratori, ponendole fuori legge e istituirono il KGB il più celebre strumento di controllo e terrore sulla popolazione con il quale ridussero il popolo russo a una nuova schiavitù.

L’economia russa precipitò disastrosamente lasciando morire decine di migliaia di indigenti per fame e per epidemie. Una volta instaurato il regime desiderato nella Russia degli Zar i poteri forti della solita cricca di banchieri gestirono indisturbati le economie e i governi fantoccio di Stati Uniti e Unione Sovietica, nonostante tra i due blocchi vi fosse un forte stato di apparente tensione, universalmente noto come Guerra Fredda.
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28 marzo 2013 alle ore 17.45https://it-it.facebook.com/notes/ab...ln-e-il-signoraggio-bancario/444411732300194#
L’ASSASSINIO DI LINCOLN E IL SIGNORAGGIO BANCARIO

Durante la guerra civile americana (1861–1865) Lincoln aveva urgente bisogno di denaro per finanziare la sua campagna militare ma quando i banchieri gli offrirono i loro soldi in prestito a... un tasso di interesse compreso fra il 24% e il 36% preferì chiedere al Congresso l’approvazione di una legge per stampare cartamoneta statale senza debito e senza interessi. Il Congresso approvò la sua proposte e fra il 1862 e il 1863 il Dipartimento del Tesoro di Stato immise sul mercato la nuova moneta di stato per un valore di 450 milioni di dollari. Il fatto non piacque alla grande finanza internazionale che batteva moneta per gli stati e nel 1865 il direttore della Banca d’Inghilterra, lord George Goschen dichiarò sul London Times: “Se questa dannosa politica finanziaria che ha origine in Nord America continuasse, quel Governo fornirà moneta a costo zero e non avrà alcun debito. Avrà tutto il denaro necessario per portare avanti i suoi commerci. Diventerà così prospero da non avere precedenti nella storia del mondo. Quel Governo deve essere distrutto o distruggerà ogni monarchia del Globo” Pochi giorni dopo un proiettile calibro 44 si conficcò nella testa del Presidente Lincoln mentre era comodamente seduto su una poltrona del palco del Ford’s Theatre. Il colpo venne esploso dal massone John Vilkes Booth, un personaggio molto vicino ai banchieri Rothschild. L’America tornò al precedente sistema di moneta-debito presa in prestito dietro interesse dalla onnipresente usuraia cricca di banchieri internazionali .

Marco Pizzuti, "Rivoluzione non autorizzata", Edizioni Il Punto d'Incontro
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__rivoluzione-non-autorizzata-libro
 

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Abbattiamo la Frode Bancaria e il Signoraggio ha condiviso la foto di Hans Skandergag.

26 luglio 2012https://it-it.facebook.com/pages/Abbattiamo-la-Frode-Bancaria-e-il-Signoraggio/208622872545749#

Da “VATICAN ASSASSINS” di Eric J Phelps sulla MORTE DI KENNEDY

"Ecco tutti gli assassini di Kennedy. Spellman che ne fu il supervisore, Clare Booth Luce, J Peter Grace, Dean Rusk ed Henry Luce. Loro sono i responsabili. Tutti loro erano Cavalieri di Malta. Clare Luce era invece una Dama di Malta. William F. Buckley, eccolo qui, lui è ancora vivo. Quello che mi auguro farete è leggere questo libro "Vatican Assassins: Wounded in the House of My Friends". Sulla copertina è ripo...rtato lo stemma dell'Ordine dei Gesuiti, che è possibile trovare su Internet, mentre nella parte posteriore, abbiamo Kennedy, qui, ed io descrivo i suoi assassini, per conto del Papa Nero, i Cavalieri di Malta, di cui faccio i nomi. Io faccio i nomi di J. Peter Grace, della Grace Commission, e dell'Amministrazione Reagan. Io faccio il nome di Henry Luce, quello di William F. Buckley Junior, che è ancora vivo. Io faccio il nome di John McCone, che era il capo della CIA ai tempi dell'omicidio di Kennedy. Io faccio il nome di Francis William Casey, che successivamente è divenuto il Capo della CIA - e presento una foto di Casey con i Gesuiti di Fordham nel mio libro, Fordham, ovvero l'Università Gesuita di New York. Ho la foto di James Angleton che era il capo del Contro-Spionaggio e che collaborava con il Mossad ed il KGB, nella persona di Kim Philby. Io faccio il nome di Lee Iacocca che è stato tra gli organizzatori dell'omicidio di Kennedy, che è ancora vivo, e che ha inviato il suo capo della sua sicurezza con la sua Limousine da Washington a Cincinnati per fare in modo che tutte le principali prove dei primi attacchi fossero fatte sparire. Io faccio il nome dell'Arcivescovo di Dallas, Thomas Gorman, che è inoltre un Cavaliere di Malta, e che controllava il Dipartimento di Polizia di Dallas ed il Sindaco. Quello del Signor Cabell, il fratello di Charles Cabell che ricopriva la seconda carica nella CIA ed è lo stesso Cabell che fu fatto rimuovere da Kennedy dopo il fiasco della Baia dei Porci. Quindi si tratta di tutti i Cavalieri di Malta che ricoprivano le cariche più importanti ai tempi dell'omicidio di Kennedy. Così come parlo di Kennedy, di Spellman e di Nixon." - Eric Jon Phelps
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IL DISCORSO ALLA NAZIONE DI JOHN FITZGERALD KENNEDY

Vorrei anche farvi ascoltare una clip della durata di un minuto e mezzo sul discorso di John F. Kennedy, quello in cui egli parla di societa’ segrete, e che fu tenuto appena una decina di giorni prima che venisse ucciso dopo aver pestato i piedi al Papa e al NWO. Si tratta forse dell’ultimo Presidente, dell’ultimo Presidente “libero” nel nostro paese che tento’ effettivamente di agire per il meglio e che fu ucciso per quest...o. Da allora, ogni Presidente che abbiamo avuto è stato in effetti messo li’ dal NWO ed è stato un dittatore, questo non è piu’ un paese libero, non ha piu’ avuto un vero Presidente sin dai tempi di John Kennedy, si tratto’ del primo Presidente cattolico, io credo che loro si aspettassero che stesse al loro gioco, e quando non lo fece, in numerose differenti aree, venne ucciso... mandiamo in onda questa clip, dato che stiamo parlando di societa’ segrete, quello di John F. Kennedy, dura soltanto un minuto e mezzo, un minuto e quaranta secondi. Mi pare di ricordare che egli pronunciò questo discorso appena dieci giorni prima di morire, si parla esplicitamente di societa’ segrete, quindi mandiamo in onda quello che disse, quello che John F. Kennedy affermo’ a questo proposito:

Discorso alla Nazione di John Fitzgerald Kennedy, una settimana prima della sua morte:

- signori e signore: “lo stesso termine “segretezza” è ripugnante in una societa’ libera e aperta, e noi siamo, in qualita’ di popolo, intrinsecamente e storicamente contrari alle societa’ segrete, ai giuramenti segreti, e alle procedure segrete. Tutti noi siamo soggetti all’attacco, in tutto il mondo, da parte di una monolitica e spietata cospirazione, che fa affidamento principalmente su mezzi occulti, per estendere la sua sfera di influenza, utilizzando l’infiltrazione in luogo dell’invasione, utilizzando metodi sovversivi in luogo delle elezioni, utilizzando l’intimidazione in luogo della libera scelta. Si tratta di un sistema che è riuscito a raccogliere vaste risorse umane e materiali costruendo una macchina che opera a ranghi serrati ed estremamente efficiente che combina operazioni militari, diplomatiche, di intelligence, economiche, scientifiche e politiche. I loro piani vengono tenuti nascosti, non resi pubblici, i loro errori vengono taciuti e non sottolineati, i dissenzienti vengono ridotti al silenzio e non incoraggiati. Nessuna spesa viene messa in discussione, nessun segreto viene rivelato. Questa è la ragione per cui il legislatore di Atene, Solone, stabili’ che dovesse essere considerato un crimine, per ogni cittadino, il fatto di volersi sottrarre ad una controversia. Io sto richiedendo il vostro aiuto in riferimento al tremendo compito di informare ed allertare il popolo americano, fiducioso nel fatto che, con il vostro aiuto, l’uomo tornera’ ad essere ciò che è nato per essere, ovvero libero ed indipendente“. - John Fitzgerald Kennedy

Ciò che Kennedy stava tentando di fare, era rendere noti al pubblico questi personaggi, i quali subito dopo, naturalmente, organizzarono il suo omicidio, ed è molto triste il fatto che l’America non abbia mai davvero avuto la reale possibilita’ di avere un vero uomo di libertà come fu John Kennedy, ovvero avere un uomo che poteva davvero cambiare le cose in meglio. È inoltre assai interessante perchè Kennedy era egli stesso un cattolico, ed a volte è davvero necessario essere un cattolico per comprendere ciò che la Chiesa sta facendo, e ciò che i personaggi che fanno parte della Chiesa stanno facendo, in senso negativo, lavorando per il “lato oscuro della Forza”.Visualizza altro







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fondazione francis spellman fu usata dallo i.o.r nella famosa inchiesta mani pulite. transitarono molto di piu' dei 130 miliardi di lire che cercava l'agente............ con firma autorizzate ad operare. card p. marcinkus,,,,,,de bonis e ex presid del consiglio con occhiali grossi e leggermente ricurvo su se stesso
 

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12FEB 14
I mandanti e il “sicario”: perché le grandi lobby scaricano Napolitano

http://blog.ilgiornale.it/foa/2014/02/12/i-mandanti-e-il-sicario-ecco-chi-vuole-la-testa-di-napolitano/

Mettiamola così: certi scoop si pesano. Dipende chi li fa e quando escono. Napolitano in queste ore mi ricorda Di Pietro. Ricordate? Il leader dell’Italia dei Valori è caduto, ha perso improvvisamente ogni credibilità, sparendo dalla scena politica, quando Report di Milena Gabanelli andò a frugare tra le casse e gli statuti del Partito. E cosa scoprirono i cronisti di Report? Nulla che non fosse già noto. Tutto già uscito, anzi urlato da molti giornali. Solo che detto dalla Gabanelli, ovvero dalla più famosa e più temuta giornalista d’inchiesta, aveva un altro peso. Non era una denuncia, ma una sentenza ovvero era la conclamazione mediatica di una situazione indifendibile. E d’incanto anche i giornalisti simpatizzanti di Di Pietro, a cominciare da Santoro, lo mollarono.
Ora tocca a Napolitano. Le accuse che sono emerse nelle ultime ore sono nuove? Niente affatto. Il Giornale le denunciò in tempo reale e un quotidiano come La Stampa ne parlò in un prudentissimo ma preciso retroscena. Chi ora parla di “non scoop” tecnicamente ha ragione. In realtà torto; perché se lo scrive Alan Friedman, ovvero un giornalista anglosassone tutt’altro che ostile all’establishment, con il supporto di interviste a Mario Monti, Carlo De Benedetti, Romando Prodi – videoregistrate e dunque non equivocabili – e con la vetrina simultanea di due grandi testate come il Corriere della Sera e il Financial Times, la notizia prende un altro peso e, come avvenuto con Di Pietro, diventa una Verità; non più un sospetto, ma un fatto mediaticamente incontestabile.
E dunque coloro che tendono a relativizzare o addirittura ridicolizzare lo scoop sbagliano. Le leggi della comunicazione sono inequivocabili e ben note sia a Friedman che ai navigati interlocutori che si sono concessi al suo microfono. Lo scandalo c’è ed è colossale.
Sa di licenziamento. Già, ma per mano di chi? Del Parlamento e del popolo italiano? Macché, questa è democrazia e la democrazia si sa non è più di moda. Il vero potere risiede altrove – nell’establishment europeista, transnazionale e finanziario – e si esercita in altre maniere, meno desuete, eppure molto efficaci, in quanto fondate non sul consenso elettorale, bensì sul controllo delle leve che determinano il destino dei popoli e dei Paesi. Dunque: la moneta, il debito pubblico, la possibilità di imporre leggi al di sopra dei Parlamenti nazionali e di dettar legge attraverso organismi sovranazionali, naturalmente privi di sovranità popolare. Non è questo il mondo in cui viviamo? Un mondo in cui i governi non hanno quasi più poteri, i parlamenti non riescono a legiferare e in cui la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale e naturalmente l’Unione europea hanno poteri soverchianti?
La sensazione, sgradevolissima ma temo veritiera, è che la vicenda di Napolitano sia “cosa loro” ovvero che risponda a logiche e modalità che sfuggono al comune cittadino e che finiscono per ingannare anche quei politici che, avendo capito dove risiede il vero potere, lo corteggiano nella speranza di essere cooptati.
E alcuni ci riescono. Giorgio Napolitano, naturalmente. Ma anche Gianfranco Fini, la cui svolta antiberlusconiana si manifestò dopo la sua partecipazione alla Convenzione europea, ovvero al consesso che nella prima metà degli anni Duemila era stato incaricato di elaborare la Costituzione europea. Lì, Gianfranco, l’allievo prediletto di Almirante e uomo dai radicati valori della destra nazionalista, capì chi comanda davvero. E svoltò rinnegando se stesso e diventando strumento nella lotta contro Berlusconi, uno che l’élite non ha mai sopportato.
Giorgio Napolitano ha seguito lo stesso percorso. Leggendo “Il tramonto dell’euro” di Alberto Bagnai, troverete riportato un bellissimo discorso in Parlamento in cui Napolitano prevedeva, con straordinaria lungimiranza, le devastazioni che avrebbe provocato la moneta unica. Poi, però, Napolitano divenne europarlamentare. E la sua visione cambiò drasticamente. Di quell’uomo oggi non c’è più traccia.
Come Gianfranco, anche Giorgio pensava di essere arrivato, di appartenere a pieno titolo alla super élite transnazionale. Entrambi si sentivano intoccabili; non capivano, però, che le logiche di quell’establishment sono diverse da quelle dei partiti, che le loro leggi, non scritte, sono implacabili e, soprattutto, che non tutti i membri sono uguali. Al suo interno c’è chi conta di più (come Draghi senza dubbio) e chi di meno (come quasi tutti i politici italiani); chi sa e chi non sa; chi viene cooptato nel girone divino e chi, pur partecipando, resta ai margini.
Ecco, Napolitano apparteneva alla seconda categoria. E ora che non serve più o forse semplicemente perché ha deluso, viene abbandonato a se stesso. Con modalità che sono proprie di quegli ambienti, usando come sicario un giornalista americano, che di nome fa Alan e di cognome Friedman.
 

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Sulle dimissioni (imminenti) di Letta non mi viene in mente che un pensiero: “Missione compiuta!“. La porcata (non so come altro definirla) del regalo della Banca d’Italia alle banche azioniste (comunque la si voglia vedere) ha messo al sicuro il sistema bancario: da una parte, è un passo ulteriore di quel processo, iniziato grazie al ministro Andreatta nel lontano 1981, quando, col “divorzio” del Tesoro dalla Banca d’Italia questa non era più tenuta a comprare tutti i titoli emessi dallo stato, e in questo modo, rendeva lo stato ricattabile dalla Banca d’Italia stessa; attuando nei fatti la previsione di Ezra Pound, che diversi decenni prima aveva detto che “i politici sono i camerieri dei banchieri“.
Certo, quel passaggio del divorzio era passato un po’ in sordina, la gente non aveva capito bene le implicazioni, con la scusa del “privato è bello”; “nessuna interferenza della politica nelle scelte della Banca d’Italia” si era riusciti a fare un passaggio quasi indolore. Ma stavolta no, stavolta c’è stata una forza politica in parlamento che ha fatto ostruzionismo, ha costretto la presidente della camera a dimostrare tutta la sua parzialità, le scene della protesta in parlamento hanno fatto il giro del mondo. D‘altra parte, un governo che regala miliardi alle banche private mentre gli imprenditori si suicidano perchè falliscono e mentre viene tagliato lo stato sociale non poteva sperare che una operazione così evidente di sottrazione di beni pubblici a favore di privati potesse passare inosservata.
E così mi è tornato in mente il famoso “Principe” di Machiavelli, che raccomandava, quando si doveva fare qualcosa di particolarmente odioso e di antipopolare, di farlo fare a qualcuno di “spendibile“, di “eliminabile“, un “vuoto a perdere” in modo da poter addossare la colpa a quell’unico capro espiatorio, e dopo girare pagina e non tornare più sull’accaduto. Questi del PD (o meglio, chi gli scrive i copioni) hanno studiato bene la lezione, e, appena compiuto l’atto odioso, hanno pensato bene di sacrificare la loro testa di legno e di girare pagina: ecco il nuovo che avanza! Ecco il giovane! Ecco quello che ci salverà!
Ma tornerà indietro sulle decisioni già prese? E perchè mai? State sempre a guardare indietro voi? Ma guardate avanti! Da là, dove verrà il sole dell’avvenire! Avanti, non fate i pessimisti! Domani è un altro giorno!
 

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