dalla suizzera (1 Viewer)

Platano

Büs del Gnao trader


Il governo federale ha due anni di tempo per rinegoziare i bilaterali....intanto numerose iniziative come questa

Wyss: "No al 9 febbraio. Finanzierò campagna per difendere bilaterali" - Mattinonline : Mattinonline

stanno cercando di riproporre il tema ancora una volta agli elettori svizzeri.

Se saranno loro a modificare/ammorbidire l'esito del primo referendum bene.......in caso contrario il governo federale sarà obbligato a procedere anche unilateralmente ..... e ne sono convinti tutti (gli svizzeri....:D)

Il problema grosso non è qui in Ticino ma i 165.000 francesi che invadono i cantoni francofoni.....
 

Platano

Büs del Gnao trader
e dal lunedì dopo il referendum la maggior parte delle richieste di personale portavano questo requisito.......palesemente in contrasto con le normative di libera circolazione......;)

il secondo annuncio che mi è capitato in mano del CdT
 

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f4f

翠鸟科
e dal lunedì dopo il referendum la maggior parte delle richieste di personale portavano questo requisito.......palesemente in contrasto con le normative di libera circolazione......;)

il secondo annuncio che mi è capitato in mano del CdT


yess, ma intanto sono aumentati
ma non è questoil punto: è chiaro che ai suiseri il 50%+ vuole ridurre i frontaliers
ma
ma

ma senza blocare i bilaterali: e la UE ha già sdetto che l'accordo riguarda persona, beni, servizi e capitali
e già il giorno dopo, la UE ha bloccato l'erasmus agli studenti suiseri :mumble:
http://www.cdt.ch/svizzera/politica/102451/erasmus-soluzione-transitoria.html
http://www.ilfattoquotidiano.it/201...gli-studenti-elvetici-saranno-esclusi/895080/


tutti vogliono qualcosa: il problema è pagarne il prezzo :cool:
 
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Büs del Gnao trader
e qui è riassunto il succo del pensiero di chi si vede aggredito da politiche imprenditoriali al limite del legale....(ecco perchè è stata proposta l'introduzione del salario minimo)....

Parla l'autore de "la Grande Bugia" - Ticinolive



- il nostro cantone è il secondo cantone per creazione di nuove imprese, in termini assoluti, dopo Zurigo. Ma praticamente tutti i nuovi posti di lavoro creati negli ultimi cinque anni sono occupati da frontalieri. Si, avete sentito bene: tutti i nuovi posti di lavoro.
 

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翠鸟科
Bilaterali, "agire e salvaguardare"

Berna ha preparato una bozza di mandato negoziale per "quadrare il cerchio" con l'UE
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BERNA - Nell'incontro di Casa von Wattenwyl tra Consiglio federale e vertici dei partiti di governo tenutosi oggi si è discusso dell'applicazione del nuovo articolo sull'immigrazione approvato da popolo e cantoni lo scorso 9 febbraio. Il Governo ha ribadito la volontà di agire ma anche di salvaguardare gli accordi bilaterali.
Per tentare la quadratura del cerchio - l'Ue ha già fatto sapere che la libera circolazione delle persone non si tocca - l'esecutivo ha deciso di avviare trattative con l'Unione e ha recentemente adottato la bozza di un corrispondente mandato negoziale. Tale documento si trova ora in consultazione presso le competenti commissioni del Parlamento, i cantoni e i partner sociali.
Mediante i negoziati, ha spiegato il Consiglio federale, si vogliono perseguire "due obiettivi di pari importanza". Da una parte, si tratta di adeguare l'accordo di libera circolazione per poter controllare e limitare l'immigrazione, dall'altra di assicurare la via bilaterale. L'avvio vero e proprio dei negoziati, ammette comunque il governo, richiede il consenso dell'Ue.
Da parte loro, i partiti hanno ribadito la necessità che in futuro l'immigrazione venga gestita meglio a livello nazionale. Le formazioni politiche presenti all'incontro hanno anche sostenuto che l'economia deve adoperarsi per sfruttare meglio il potenziale interno della forza lavoro.
 

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翠鸟科
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Svizzera | Economia - 15 gen 2015 16:23
"La misura non aveva più senso"

Il presidente della BNS si esprime sulla clamorosa retromarcia: "Meglio ora che tra sei mesi"
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ZURIGO - Il contesto è cambiato e la misura non aveva più senso: così il presidente della Banca nazionale svizzera (BNS) Thomas Jordan ha commentato l'abbandono della soglia minima di cambio con la moneta unica europea, fissata a 1,20 franchi per un euro e in vigore dal settembre del 2011. Pesanti le reazioni sui mercati e in borsa, con l'euro e i listini in caduta libera.
L'abbandono del cambio fisso è giunto a sorpresa, ha detto Jordan, ma in circostanze di questo genere non si poteva fare altrimenti. D'altra parte era stato un evento inatteso anche l'introduzione della soglia minima, che durante tutto questo periodo ha portato stabilità alla Svizzera, salvaguardandola da turbolenze e gravi danni. L'economia elvetica ha saputo trarre profitto da questa fase transitoria, adattandosi alla nuova situazione, ma ora l'aggancio all'euro non è più sostenibile ed è giunto il momento di rompere il vincolo monetario.
"Questo è il momento giusto", ha detto Jordan, insistendo su un fatto: l'istituto da lui diretto ha agito in totale autonomia e non sotto la pressione dei mercati. "La decisione è stata valutata con attenzione". "Abbiamo concluso che è meglio uscire ora che tra 6 o 12 mesi, quando il quadro economico potrebbe essere più difficile ovunque".
Per evitare un'eccessiva rivalutazione del franco la BNS ha abbassato di 0,5 punti, fissandolo a -0,75%, il tasso di interesse applicato sugli averi in conti giro, ossia sui patrimoni della banche commerciali depositati presso la banca centrale. L'istituto di emissione ha inoltre nuovamente adattato verso il basso, e in zona negativa, il margine di fluttuazione del Libor a tre mesi, il principale tasso di riferimento, che è ora compreso tra -1,25% e -0,25%: precedentemente la forbice oscillava tra -0,75% e +0,25%.
La notizia odierna è stata un fulmine a ciel sereno, tanto più che Jordan, non più tardi di dieci giorni fa, aveva detto in un'intervista televisiva che la soglia minima era "assolutamente centrale" e irrinunciabile. E nello scorso dicembre aveva più volte ripetuto che la BNS "continuerà a difenderla con tutta la determinazione richiesta, anche acquistando illimitatamente divise estere".
Non erano però mancati i segnali premonitori: alcuni esperti avevano criticato il cambio fisso con l'euro, affermando che il franco era agganciato a una nave che sta affondando. In questi 40 mesi il tetto di 1,20 franchi, deciso per proteggere le esportazioni svizzere, era inoltre stato più volte messo alla prova dai mercati. Secondo JPMorgan ha BNS ha alzato bandiera bianca di fronte alle crescenti difficoltà incontrate nel contrastare un "deprezzamento sempre più giustificato" della moneta europea.
Jordan ha detto che l'eccessiva robustezza del franco, dopo le turbolenze del 2011, si è ora in qualche modo attenuata, pur rimanendo a livelli elevati. L'economia, grazie alla fase di cambi fissi, ha avuto il tempo di prepararsi ed è in grado di far fronte alle nuove circostanze.
Il presidente della BNS ha inoltre rilevato che l'euro ha perso nettamente terreno rispetto al dollaro, ciò che ha automaticamente comportato una rivalutazione della moneta americana sul franco. In queste condizioni il mantenimento della soglia non era più giustificabile. La BNS, nella definizione della sua politica monetaria, continuerà comunque a "sorvegliare la situazione" e se necessario interverrà sui mercati dei cambi.
L'annuncio odierno ha fatto precipitare in poche ore il corso dell'euro, che è sceso fino a un minimo di 86 centesimi per poi risalire verso la parità, mentre la borsa a Zurigo è andata subito in affanno. Ma per Jordan la reazione è stata esagerata: "la volatilità va accettata", ma "i mercati si stabilizzeranno su livelli ragionevoli".
 

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翠鸟科
In fumo vanno decine di miliardi

Questa la conseguenza della decisione odierna dell'istituto di abolire la soglia minima euro/franco
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ZURIGO - Decine di miliardi bruciati nei bilanci della Banca nazionale svizzera (BNS), perlomeno a livello contabile: questa la conseguenza della decisione odierna dell'istituto di abolire la soglia minima euro/franco. Cifre che non mancheranno di dare nuova linfa alle discussioni sulla distribuzione dell'utile della banca, che nel 2014 ha raggiunto un valore record di 38 miliardi.
Alla fine del 2014 la BNS aveva investimenti in divise per 495 miliardi, dopo che era intervenuta per difendere la soglia minima. Non è ancora nota la parte in euro: si sa però che tre mesi prima, alla fine di settembre, la quota era del 44,6%, pari a circa 174 miliardi.
Con il crollo odierno del corso da 1,20 a 1,03 la BNS subisce così una perdita (momentanea) del 14%. Sulla base delle cifre di settembre si parla di circa 30 miliardi di franchi.
A queste si aggiungono poi le perdite sul dollaro (142 miliardi a bilancio in settembre), che pure è calato. Oggi anche la moneta americana è scesa pesantemente, provocando un deprezzamento di altri 17 miliardi.
Come detto si tratta - per il momento - di pure perdite contabili. Secondo il presidente della BNS Thomas Jordan i mercati stanno avendo una prima reazione esagerata: nei prossimi tempi il franco si indebolirà.
 

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