Obbligazioni bancarie Banca Marche subordinate XS0257293828 e XS0302580880: dolcetto o scherzetto? (1 Viewer)

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Anche per il bollo i titoli devono valer zero

Per i dissesti non deve prevalere la logica del costo o del nominale

Anche l’imposta di bollo (che è, di fatto un’imposta sul patrimonio) potrebbe aggravare la posizione dei portatori di azioni e titoli subordinati delle banche in crisi. L’articolo 3 del Dm 24 maggio 2012 regola l’applicazione dell’imposta di bollo (attualmente del 2 per mille) sulle comunicazioni periodiche inviate alle clientela relative ai dossier contenenti prodotti finanziari. In particolare deve essere assunto il valore rilevato dagli intermediari, in applicazione di disposizioni di legge, al termine del periodo rendicontato.
Lo stesso decreto precisa che l’imposta si applica sul valore di mercato o, in mancanza, sul valore nominale o di rimborso dei prodotti finanziari, calcolato al termine del periodo rendicontato ovvero al 31 dicembre di ciascun anno In mancanza dei predetti valori, si assume il costo di acquisto come desumibile dalle evidenze dell’intermediario.
Nella prassi,per i titoli sospesi dalle negoziazioni nei mercati regolamentati vengono utilizzate le quotazioni Otc (over the counter) rilevate dai provider specializzati; in assenza vengono anche utilizzati valori determinati dalle banche sulla base di sistemi di pricing interni, facendo anche riferimento ai prezzi rilevati per titoli similari che si trovino nelle medesime condizioni (si veda ad esempio quanto riferisce la circolare n. 2 del 20 febbraio 2013 della Tfa (Associazione per la tutela dei portatori dei titoli argentini). Si deve infatti evitare, per i titoli in default, che prevalga la logica del “valore nominale” o del “costo” che rappresenterebbe una palese violazione del principio di ragionevolezza oltre che di capacità contributiva.
È certo che la mancanza di specifiche indicazioni ufficiali sul comportamenti da seguire comporta da un lato il rischio di comportamenti disomogenei fra gli intermediari e dall’altro l’effetto di scaricare sugli stessi responsabilità che non dovrebbero competere loro (vedi articolo di Plus24 del 5 gennaio 2013, dal titolo “Il bollo tassa anche la carta straccia”).
Anche per l’imposta di bollo come in quello delle imposte sui redditi (vedi articolo in alto) particolarmente delicato è il caso dei titoli per i quali la Banca d’Italia ha emesso provvedimenti di riduzione integrale delle azioni e dei titoli subordinati. A maggior ragione, in assenza di prezzi negoziati, non si può che affermare che il valore di mercato sia pari a zero.

[Plus24]
 

Rottweiler

Forumer storico
La Bd'I si difende pubblicando la sua ricostruzione dei fatti.

Difesa inevitabilmente di parte....
 

Allegati

  • attivita-vigilanza-linee-generali.pdf
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  • Banca d'Italia - Domande e risposte sulla soluzione delle crisi delle quattro banche poste in %2.pdf
    125,9 KB · Visite: 204

ZioJimmy

Forumer storico
BANCHE - Le 4 banche salvate cedono le sofferenze alla società spazzino 02/02/2016 09:42 - WS

FATTO
Stando a quanto riportato dalla stampa, ieri si sarebbe stato perfezionato il trasferimento dei crediti in sofferenza delle 4 banche salvate alla società veicolo guidata dall'ex presidente del Tribunale di Milano, Livia Pomodoro: domani dovrebbero essere avviati i contratti di servizio con le 4 nuove banche.
L'acquisto verrà reso possibile grazie ai finanziamenti erogati pro quota dalle 4 banche in proporzione alle sofferenze trasferite.
Il 38% dei crediti in via di trasferimento riguarda importi superiori a 2 milioni, il 12% sopra 1 milione. Il 77% è garantito, l'84% è rivolto a società, contro il 16% che riguarda persone fisiche.
A livello di periodo di erogazione, invece, il 70% è stato concesso nel periodo dal 2012 al 2015.

EFFETTO
La svalutazione del portafoglio sofferenze, per stessa ammissione del governo, è stata particolarmente penalizzante (82,7%) , è frutto della necessità di chiudere il salvataggio delle 4 banche prima dell'implementazione del meccanismo del bail in in Italia (1 gennaio 2016).
Riteniamo che i prezzi delle sofferenze siano particolarmente bassi, anche alla luce del fatto che il portafoglio ha forti garanzie, quindi dovrebbe essere più agevole la cessione a investitori istituzionali.
 

Fabrib

Forumer storico
Piccoli aiuti di stato crescono - Phastidio.net

Piccoli aiuti di stato crescono
Economia & MercatoItalia16 febbraio 2016
Per tutti i patrioti che si sdegnano per il fatto che ad altri paesi viene concesso l’utilizzo di soldi pubblici per salvare proprie banche ed imprese, mentre alla povera piccola Italia (che tante risorse fiscali potrebbe gettare sul piatto) questa opportunità tende ad essere negata, costringendoci ad acrobazie del tipo Poste in Alitalia con mirabili sinergie, arriva una bella notizia: anche noi possiamo finalmente spendere un pochino di tasse per salvare le nostre banche.


La lieta novella è segnalata oggi sul Sole da Marco Mobili, che ci informa che il decreto banche, pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale, rende fiscalmente irrilevanti i contributi volontari percepiti da soggetti sottoposti a procedure concorsuali. In soldoni, tali”erogazioni liberali”, ai fini fiscali, non saranno considerate come sopravvenienze attive e di conseguenza non saranno sottoposte a tassazione. La norma è retroattiva per ben 24 mesi. Tutti esentati, quindi: chi eroga le “liberalità” (come stabilito dalla Legge di Stabilità 2016), e chi le riceve.

La retroattività della norma consente, ad esempio, a Tercas (la cui procedura concorsuale si è chiusa il 30 settembre 2014) di beneficiare dell’esenzione dei contributi ricevuti dal consorzio “volontario” di banche salvatrici, formatosi entro il consorzio obbligatorio del Fondo Interbancario di tutela dei depositi per aggirare il veto della Commissione europea, che considerava l’azione diretta dei Fitd come aiuto di stato illegittimo. Il beneficio fiscale per Tercas, pari a 80 milioni, coincide esattamente con l’importo erogato dal consorzio volontario dei salvatori.

Anche noi italiani piccoli e neri avremo quindi il nostro bell’aiuto di stato, ed una interessante cornice per sviluppare il “piano B” (quello dei consorzi “volontari”) suggerito dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, come alternativa per evitare il bail-in, visto che le improbabili richieste di revisione immediata della norma in sede comunitaria sono già state prese a pernacchie. Ora non piangete più, promesso?
 

angy2008

Forumer storico
un paio di articoli su Plus riguardanti il furto sulle banche risolte mette in risalto l'ulteriore furto possibile con il recupero dei crediti fiscali
 

Allegati

  • Crediti fiscali.pdf
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  • Cr fiscali.pdf
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russiabond

Contadino della finanza
dal fol

Dal sole24ore 24-3-16

Atteso domani in Consiglio dei ministri un dl per aumentare fino a 280 milioni il Fondo di solidarietà Banche salvate, indennizzi per tutti Primo ok della Camera al decreto su credito cooperativo e garanzia sugli Npl pRimborsi per tutti e senza arbitrati: è l’ultima strada che il Governo vuole imboccare per risarcire i 10.559 obbligazionisti subordinati rimasti penalizzati dalla procedura salva-banche attivata il 22 novembre. La soluzione è allo studio di Palazzo Chigi e dell’Economia e sarà presentata al Consiglio dei ministri di domani, che dovrebbe varare un nuovo decreto legge bancario. Intanto la Camera ha approvato il decreto legge sulla riforma del credito cooperativo, con gli accorpamenti tra Bcc e la garanzia per le cartolarizzazioni di crediti incagliati: 274 sì e 114 no. Mobili e Serafiniu pagina 6


Banche, indennizzi a tutti senza arbitrato Governo al lavoro per un nuovo Dl da approvare domani in Cdm per aumentare la dote del Fondo Marco Mobili ROMA pRimborsi per tutti e senza arbitrati. È l’ultima strada che il Governo vuole imboccare per risarcire rapidamente e senza analisi caso per caso i 10.559 obbligazionisti subordinati rimasti penalizzati dalla procedura di risoluzione attivata il 22 novembre scorso nei confronti di Banca Etruria, CariMarche, CariChieti e CariFerrara. La soluzione è allo studio dei tecnici di Palazzo Chigi e del ministero dell’Economia e sarà presentata al Consiglio dei ministri di domani, che dovrebbe varare un nuovo decreto legge bancario. Il condizionale è d’obbligo poiché tutta l’operazione dovrà comunque avere il benestare della Commissione europea. E al momento l’atteso via libera di Bruxelles potrebbe anche arrivare dopo Pasqua. Anche se c’è un cauto ottimismo. Negli ultimi giorni il Governo avrebbe chiesto e ottenuto i primi assensi sulla possibilità sia di rendere automatici i rimborsi ai risparmiatori colpiti dal crac delle quattro banche senza dover verificare caso per caso la violazione delle regole di trasparenza e corretta informazione dei clienti, sia di poter ampliare la dotazione del fondo di solidarietà da 100 milioni istituito dalla legge di stabilità 2016. Il tutto necessariamente nel pieno rispetto sia delle nuove regole sul bail in sia della compatibilità dell’intervento con la disciplina degli aiuti di Stato. Il varo del Dl prima di Pasqua consentirebbe al Governo anche di rispettare il termine del 31 marzo indicato dalla legge di stabilità come scadenza entro cui Palazzo Chigi, Mef e Giustizia avrebbero dovuto definire tecniche e modalità di accesso al fondo per i rimborsi e le regole di ingaggio per gli arbitrati affidati all’autorità anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone. Questo schema, però, con il nuovo Dl sarebbe del tutto (o quasi) accantonato, superando in primo luogo la ratio che ha ispirato l’istituzione del fondo da 100 milioni: un intervento umanitario per risarcire, previa verifica, i soli risparmiatori truffati. Il principio che si sarebbe fatto strada è che la mala gestio delle quattro banche (per altro certificata su Banca Etruria proprio due giorni fa dal commissario liquidatore con la lettera di risarcimento inviata agli ex amministratori indagati per fallimento; si veda Il Sole 24 Ore di ieri) lascerebbe poco spazio alla possibilità che i contratti firmati dagli obbligazionisti subordinati siano stati sottoscritti nel rispetto del regole di trasparenza e corretta informazione. Di qui la decisione di ampliare la platea a tutti o quasi. In che modo? Con l’aumento della dote del fondo di solidarietà per i rimborsi fino a 250-280 milioni, poco al di sotto dei 329 milioni stimati dal Mef nei mesi scorsi. Le maggiori risorse, così come i 100 milioni iniziali della stabilità, arriverebbero tutti dal sistema creditizio, ovvero dal Fondo interbancario di tutela dei depositi e soprattutto dalle plusvalenze che le good bank potrebbero realizzare con la cessione dei crediti d’imposta ereditati dalle quattro banche fallite. Con una norma ad hoc inserita nel Dl in arrivo, infatti, verrebbe consentito agli istituti sottoposti a procedura di risoluzione di poter cedere i crediti d’imposta generati dalla imposte differite anticipate, cosiddette “Dta”. Secondo le regole attuali la cessione di questi crediti è autorizzata soltanto tra istituti appartenenti allo stesso gruppo (legge 255/2010). Per altro la Banca D’Italia ha già disposto il passaggio all’organo ponte di tutte le poste attive e passive delle banche fallite, ma restano dubbi sulla legittimità del passaggio anche di questi crediti d’imposta. La nuova norma serve dunque anche a legittimare giuridicamente eventuali cessioni di crediti già avvenute fuori da gruppi societari
 

russiabond

Contadino della finanza
causa smontaggio leva su BES 2035 da parte di Binck ...e dovendo vendere roba in gain nelle prossime settimane ...purtroppo ieri ho deciso di vendere le mie BdM per sfruttare le minus ...le avrei tenute ...perchè mi aspettavo un colpo di coda ...conoscendo che casini combinano a roma ...

auguri a chi è rimasto dentro ... leggendo le nius di quest'oggi ..

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