Articoli di Fede (1 Viewer)

Zen lento

Forumer attivo
Vabbe', io non ho fede e dovrei solo che stare zitto. Rispetto chi ha fede e non mi permetterei mai di rompergli le uova nel paniere.
Il prete non puo' sposarsi ? Regole del cattolicesimo ,che reputo arcaiche, ma sempre regole. A me non danno fastidio. La Vergine per dogma ha partorito senza contatto fisico? Va bene, io non ci credo, ma chi ci crede mica mi crea problemi. Il Papa e' infallibile ? ok, nell'ambito della fede Cattolica lo comprendo e se fossi un Cattolico praticante o anche di sguincio non avrei nulla da obbiettare; nemmeno obbietto alcunche' sulla sua infallibilita' in argomenti di fede e ascoldo anche quando parla d'altro.

Il suicidio e' una cosa sfuggente, chi lo studio' a fondo a cavallo dell'900 (Durkehim) cerco' di classificarlo e poi anche lui si suicido'; tutt'oggi i motivi del suicidio sono controversi, anche se qualcuno recentemente sostiene che fan tutti capo a casi di depressione piu' o meno acuta. Un suicida ha i suoi motivi per por fine alla sua vita o anche li ha apparenti. Alcuni fanatici si suicidano credendo di realizzare la loro missione, tra questi alcuni (pochi, come i Bonzi nel tempo in Vietnam) lo fanno per testimoniare, altri si tirano invece appresso una scia di morte (strumento in terra della volonta' divina). Argomenti discutibili ed eticamente diversi. Pero' io ora rifletto sul suicidio individuale, quello di un tizio che per qualche motivo decide che non vale la pena di continuare, per i motivi piu' diversi.

Socialmente quest'atto e' ovviamente inaccettabile, altrimenti sarebbe la morte sociale. Questo e' tanto vero che le legislazioni (sicuramente quella italiana) perseguono il tentato suicidio (che se uno si e' suicidato chiaramente non c'e' nulla da perseguire). Insomma un contribuente in meno da ovviamente un po' di fastidio, quindi disincentiviamolo. Ma torniamo alla fede Cattolica: un suicida contravvenendo ai precetti divini e' ipso fatto meno cattolico. E questo lo capisco e in fondo e' anche un po' un precetto laico, quindi mi parrebbe ovvio che al di la' delle considerazioni sulla pieta' divina un suicida si trovi nell'oltretomba in qualche ristrettezza e che gia' qui in terra, dopo l'atto, nella pratica non gli si favorisca il trapasso negandogli il conforto della Chiesa. Nulla da eccepire.

Pero',riflettevo, ci son casi e casi, se ben ricordo.
Nell'estate del 1993 (chi giocherellava in Borsa se lo rammenta) il patron della Montedison Raul Gardini riflettendo non si sa su che, in un attimo di debolezza, estrasse la sua pistola e si sparo' nella sua camera, a Milano. Fu una cosa improvvisa, ma discreta, non c'e' dubbio. Gardini era , si dice, uomo importante e di famiglia molto cattolica. Quando si dice questo, si dice non solo che la famiglia era devota, ma faceva numerose opere di bene. Insomma un potente. Suicida, ma potente. Pace all'anima sua. E infatti il feretro fu accompagnato pietosamente da amici e conoscenti, la messa fu celebrata e le cariche ecclesiastiche non si fecero scrupolo nel ricordare che la Fede e' sopratutto pieta' e pertanto era doveroso pregare per lui. La fede e' anche questo, mi pare eticamente giusto.

Un po' meno il caso di un tizio, che dopo anni di tribolazioni a letto, non potendo fare alcunche', chiede che qualcuno gli dia una mano. Fosse per lui, potendo, si sparerebbe in fronte, ma ahime' non riesce a muovere muscolo. Pero' il tizio e' impertinente, non potendo fare da solo chiede a gran voce che qualcuno gli dia una mano.

Si puo' discutere se qualcuno potesse o meno dargli una mano, questo lo capisco. Pero' qualcuno glie l'ha data e ai fini estremi e post factum il tizio si e' suicidato. Voleva suicidarsi, quindi e' un suicida.
Prima, a rigore, poteva essere considerato come uno che stava per commettere un tentato suicidio, ma per fortuna nessuno ha visto la questione sotto questa angolazione, altrimente sarebbe finito , sempre a letto, quanto meno agli arresti domiciliari.
Ecco, come ben sapete, questo tizio, impotente socialmente e sfigato personalmente (mi si passi la sintesi un po' cinica) e' per le gerarchie ecclesiastice e per il Mondo un suicida.
Pero' a lui han negato il trapasso con una messa funebre. Ci si torce e contorce (cosi' dice eminen Ruini) per questo caso umano, ma la regola e la regola e caspita un suicida non entra in chiesa!
Personalmente non obbietto, la fede e' fede (quella altrui) , me perche' caspita nel '93, tirando le somme, c'era un bravo suicida e questo tizio invece e' una fetecchia ?

Senza intento polemico, se qualcuno mi spiegasse, forse , magari a fatica, riuscirei a capire.
Per il momento la fede non mi coglie, anzi mi allontano un passetto sempre di piu'. Non e' gran male per nessuno, ovvio, oltretutto resto un discreto peccatore, ma per dirla tutta , l'idea,nell'aldila' di condividere la bocciofila con il cardinal Ruini non e' che mi garbi piu' di tanto. Con il tizio invece mi farei un sacco di chiacchierate. Peccato, ma e' che credo non saprei dove trovarlo.
Ora ovviamente diffido; poi chissa'! in materia com'e' noto, sul filo del precipizio, si puo' ben cambiare idea.

Zen lento :)
 

Argema

Administrator
Membro dello Staff
Io non so spiegarti Zen, nè la mia fede così giovane, fragile e piena di domande mi aiuta a farlo.
La vicenda va aldilà della mia capacità di sintetizzare una opinione, tanto è tragica e dolorosa.
Non so che dire .. è tutto così difficile a volte.
:)

Comunque non penso che in paradiso si giochi a bocce col Ruini.
Per la verità è un argomento difficile sto paradiso. :mumble:
 

genesta

Forumer attivo
Caro Zen, é innato nell'uomo il bisogno di credere in qualcosa che sta oltre ciò che i sensi fanno percepire.

Ogni popolo si è sempre rivolto, in forme adeguate alla mentalità comune, ad un Ente invisibile responsabile della buona o cattiva sorte del popolo stesso, per raccomandarsi a lui, per esserne privilegiato, e, in forme un po' più progredite di religione, per consolarsi della propria malasorte.

La religione è intesa così, nel senso comune, come un'istituzione incaricata di rispondere all'innato senso mistico dell'uomo e, nello stesso tempo, ad un'esigenza di carattere pratico: il bisogno cioè di raccomandarsi a un amico potente, il bisogno di rifugiarsi in questo amico per averne sollievo ed aiuto ai propri problemi, alle proprie contrarietà.

All'inizio, questo colloquio tra l'uomo e l'ente supremo è posto in termini assai semplici: vi è, nè più e nè meno, una sorta di contrattazione che ha tutto dell'umano, così come, nè più e nè meno, si potrebbe scendere a patti con un monarca, con un capo qualsiasi.

Man mano che il popolo evolve, la religione assume toni un po' più raffinati, diciamo e il colloquio tra l'uomo e l'ente supremo, mentre si eleva di tono, si raffina anche nell'esposizione dei patti e nella forma delle contrattazioni.

L'uomo allora non sacrifica più per avere un buon raccolto, per essere agevolato nei propri interessi commerciali e via dicendo, ma sacrifica i propri istinti, i propri desideri per guadagnarsi una ricompensa non tanto nel mondo, dove tale ricompensa potrebbe essere transitoria, ma in un mondo dove la ricompensa sia eterna; e quindi, con poco, si pensa di acquistare molto.

Ancora oggi la religione è intesa come un rifugio da tutti i travagli che assillano l'uomo nella vita di ogni giorno, una consolazione per le sue delusioni, una speranza di vendetta per gli insuccessi patiti o per le ingiustizie subite.

E' logico che una mente razionale come la tua stenta a credere che esista un dio il quale, a somiglianza dell'uomo, giudica e condanna, sceglie se il destino di un uomo debba essere benevolo o, al contrario, debba subire tutte le tribolazioni possibili.

Ma io ti chiedo: Esiste la vita o esiste il nulla?

Quando tu ed io non ci saremo più, la vita nell'universo continuerà in eterno.

Ed é proprio questo il punto: la mia vita e la tua sono a termine perentorio, mentre la vita del cosmo é eterna.

Questo non ti dice niente?

Se noi pensiamo alla vita come la mia vita e la tua vita, essa vita é destinata a finire.

Ma se noi ci estraiamo da noi stessi e osserviamo la vita, essa é eterna.

Quindi, esiste la vita eterna. L'eterno presente. Che pulsa all'infinito.

Potremmo, per te, chiamare la vita eterna Dio?

---------------------------------------------------------------------------------------------------

L'uomo, non é imparziale. Ha le potenzialità per esserelo. Ma non vuole esserlo.

Perché?

L'io, il senso di separatività, quindi l'istinto di prevalere gli uni sugli altri, fanno dell'uomo un animale con in più la facoltà dell'intelletto.

Quindi, c'é da stupirsi se le leggi che regolano la società dell'uomo siano parziali?

La legge umana non é uguale per tutti, ma la legge della vita si.

Infatti, tutti, indistintamente, moriremo.

Credere in un dio fatto a immagine e somiglianza dell'uomo significa voler credere illusoriamente che l'uomo sia Dio.

L'uomo é un essere che ha sviluppato alcuni sensi, con i quali percepisce la Realtà, ma limitatamente a quei sensi che ha sviluppati.

Quindi, vede l'energia sotto forma di materia apparentemente compatta.

Ma tu sai bene che ogni cosa é composta di atomi e, se l'uomo potesse affinare la propria vista a tal punto da vedere le cose come le vede attraverso un microscopio, vedrebbe solo quelli.

Nessuna illusione: l'uomo non potrà mai percepire la vita in senso assoluto.

Se, paradossalmente, potesse farlo, ogni uomo diverrebbe un assoluto e ciò é assurdo poiché non può esistere più di un assoluto.

L'uomo sta a Dio come le cellule del corpo umano stanno all'uomo.

Ciascuna cellula vive e il corpo vive di ciascuna cellula.

Quando una cellula si ammala, si ammala anche il corpo e piange insieme ad essa.

Ma é l'uomo che ha voluto che una sua cellula si ammalasse?

Dobbiamo rinunciare a credere di essere immortali, semplicemente perché non lo siamo.

E la morte di ciascun io, non causa la morte in assoluto, semmai lo trasforma.

La morte, in assoluto, non esiste.

Ma la morte di io si.

Ed allora, poco importa se la vita sociale dell'uomo é colma di ingiustizie; poco importa se ammazziamo noi stessi o se ci ammazziamo a vicenda, perché non facciamo altro che anticipare la fine dell'uomo, ma non quella della vita.

Ogni giorno, ogni istante anzi, dobbiamo rinunciare a qualcosa, non é vero?

La vita dell'uomo, a ben guardare, é una scuola di rinuncia.

Non dobbiamo, infatti, imparare a rinunciare alla vita con la morte?
 

aino-kaarina

Forumer attivo
saluti

perche' caspita nel '93, tirando le somme, c'era un bravo suicida e questo tizio invece e' una fetecchia ?


- l'uno semplicemente non ce l'ha fatta: ha tentato di tutto, finanche con una "madre di tutte le tangenti"
dopo una vita di élite non poteva sopportare di finire malamente i suoi giorni;
ha scelto il commiato, senza fanfare, in silenzio e con lucida decisione,
lasciando il campo sì da perdente ma senza sbattere porte.......


-l'altro, a cui "il buon Dio con la sua imperscrutabilità", ha voluto mandare sofferenza fisica,
dopo di averla tanto ben sopportata, si è voluto accomiatare in pompa magna, davanti a tutti,
con interrogazioni politiche, scuotendo le coscienza di tutti e chiedendo direttamente una specie di assoluzione globaltelevisiva.......




avrò visto giusto ?????
chissà ?!?!?!?!?!
 

Argema

Administrator
Membro dello Staff
la vicenda è stata davvero molto dolorosa, anche per tutto il contorno e per il modo in cui si è svolta.
Io ho comunque pietà ed affetto per Welby. Se fosse dipeso da me il funerale gliel'avrei fatto.
 

f4f

翠鸟科
Gardini lo ha fatto e basta
Welby ha chiesto il permesso, e in più lo ha chiesto anche per gli altri

permesso negato, ovviamente
 

melodia

Forumer storico
aino-kaarina ha scritto:
saluti

perche' caspita nel '93, tirando le somme, c'era un bravo suicida e questo tizio invece e' una fetecchia ?


- l'uno semplicemente non c'è l'ha fatta: ha tentato di tutto, finanche con una "madre di tutte le tangenti"
dopo una vita di élite non poteva sopportare di finire malamente i suoi giorni;
ha scelto il commiato, senza fanfare, in silenzio e con lucida decisione,
lasciando il campo sì da perdente ma senza sbattere porte.......


-l'altro, a cui "il buon Dio con la sua imperscrutabilità", ha voluto mandare sofferenza fisica,
dopo di averla tanto ben sopportata, si è voluto accomiatare in pompa magna, davanti a tutti,
con interrogazioni politiche, scuotendo le coscienza di tutti e chiedendo direttamente una specie di assoluzione globaltelevisiva.......




avrò visto giusto ?????
chissà ?!?!?!?!?!

credo non faccia una grinza
 

genesta

Forumer attivo
Chi ha potuto suicidarsi lo ha fatto senza chiedere il permesso a nessuno.

Chi non può farlo da solo, ovvio che chiede il permesso, visto che non trova il beneplacido immediato consenso.

Se poi ciò fa scalpore, vogliamo addossare la colpa a quel poveretto?

Sentite, qui si tratta di rispetto.

Tu non credi non sia giusto per te stesso farsi staccare la spina e farla finita con la sofferenza?

Io ti rispetto e, nel caso ti trovassi in quelle condizioni, fatti pure mantenere in vita.

Un altro crede sia giusto staccare la spina?

Perché tu non lo rispetti?
 

melodia

Forumer storico
genesta ha scritto:
Chi ha potuto suicidarsi lo ha fatto senza chiedere il permesso a nessuno.

Chi non può farlo da solo, ovvio che chiede il permesso, visto che non trova il beneplacido immediato consenso.

Se poi ciò fa scalpore, vogliamo addossare la colpa a quel poveretto?

Sentite, qui si tratta di rispetto.

Tu non credi non sia giusto per te stesso farsi staccare la spina e farla finita con la sofferenza?

Io ti rispetto e, nel caso ti trovassi in quelle condizioni, fatti pure mantenere in vita.

Un altro crede sia giusto staccare la spina?

Perché tu non lo rispetti?
genesta, credo sia tu che aino diciate medesima cosa, solo lui/lei ci ha fatto del sarcasmo su
 

Users who are viewing this thread

Alto