l Giubileo sarà proprio un'efficace benedizione, per l’anima e per il corpo, cioè per il portafoglio dei romani, ma non solo. Ne saranno beneficiati tour operatori di tutto il mondo, catene di hotel, musei, ristoranti e tutto ciò che gira attorno all’organizzazione di un evento come questo. In una misura ancora maggiore rispetto alla laicissima Esposizione Universale che inizierà a Milano il primo maggio. Il solito derby fra Roma e Milano, ma stavolta, a sorpresa è la Capitale a dare la birra alla metropoli del fare e dell’intrapprendere. Lo dicono i dati e le previsioni degli esperti: l’economia italiana ripartirà, ma per mano divina. L’Anno Santo sarà proprio una benedizione per il nostro Pil che da quattro anni naviga nella recessione. Quindici anni fa, con il Giubileo di Wojtyla, l’economia tricolore toccò un picco mai più raggiunto, più 2,9%, e la disoccupazione calò di un punto percentuale scendendo dall'11,5 al 10,4 per cento. Merito di Giovanni Paolo II, che attirò nella capitale, 25 milioni di visitatori. Un dato record che, vista la popolarità di cui gode Francesco rischia adesso di essere polverizzato. Dalla prestigiosa Università Bocconi fanno sapere che se assisteremo a un boom di turisti (+13%) come nel 2000 e il Prodotto interno lordo potrebbe fare un balzo dell’1,2%. Appena dopo l’annuncio di papa Francesco gli analisti di Equita hanno cominciato a stimare quali saranno i titoli delle società quotate a Piazza Affari che otterranno un maggior benefici dal giro d’affari. In cima c’è il titolo di Atlantia, la holding di Autostrade per l'Italia e Aeroporti di Roma e Autogrill che già nel 2000 aumentò il fatturato italiano complessivo del +6,5%, e del +10% sulla ristorazione.
Il Giubileo potrebbe portare in Italia circa 90 milioni di visitatori, considerando che nel 2000, secondo i dati Istat, contò sulla presenza di oltre 78 milioni di pellegrini registrati nelle strutture ricettive. Tuttavia, si stima che queste cifre adesso potrebbero aumentare, grazie a una riduzione dei costi nei viaggi e una maggiore diffusione del web. Ma a dare cifre più puntuali della sfida tra Expo e Anno Santo è l’ufficio studi di Confcommercio. Emerge che l’Expo vale circa 2,7 miliardi di Pil aggiuntivo (0,2%) mentre il Giubileo dovrebbe arrivare intorno ai tre miliardi (0,3%). E questo contribuirà a lanciare la crescita italiana all’1,1%. Addirittura meglio di quanto indicato dal governo che si è fermato allo 0,6%. Certamente a favore del Giubileo gioca la maggior durata: un anno contro sei mesi dell’Expo. Insomma, Giubileo ed Expo si incastrano alla perfezione con altri tre-quattro fenomeni economico-finanziari che non si erano mai verificati nella storia: inflazione sottozero, costo del denaro a zero, euro svalutato e petrolio ai minimi.