finanziaria ed i Certificati Verdi...
un intervento più articolato.
ad oggi:
i business plan delle tante società – molte delle quali quotate in Borsa – che negli ultimi anni hanno reso importante anche in Italia, per ricchezza e occupazione prodotta, il settore delle energie alternative. Il quale oggi, valendo circa 5,3 miliardi in termini di progetti finanziati e dando lavoro a oltre 110 mila addetti, rappresenta uno dei più grossi investimenti in atto nel nostro paese.
Nello specifico di questo problema, la Commissione Ambiente del Senato, lo stesso ministro Prestigiacomo e soprattutto il ministero dello Sviluppo Economico – dove peraltro siede il premier, così voglioso di cambiare la manovra in profondità – hanno già preso posizione a favore di un qualche intervento, spinti anche da Confindustria e dagli operatori della green economy.
L'intervento che potrebbe essere così articolato:
1) abolizione dell’articolo 45;
2) dotare il GSE di una linea di credito, da parte delle stesse banche che subirebbero un enorme danno dal mantenimento di questa norma, con cui si anticipano le risorse finanziarie necessarie per ritirare i certificati verdi, in attesa di recuperarle dalla bolletta elettrica;
3) recepire subito, anziché entro il limite massimo di dicembre, la direttiva comunitaria relativa al piano per le rinnovabili, e in quella sede rivedere, in modo concordato con gli operatori del settore, il sistema degli incentivi.
AZZOLINI, UOMO DEL GOVERNO PER LA FINANZIARIA , E' CERTO DI CIO.