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Il fantasma giuridico e le mangiatoie dei grandi usurai – Risposta a Paolo Barnard

Pubblicato su 26 Dicembre 2014 da cm in ECONOMIA
BARNARD IGNORA IL FATTO CHE “LO STATO SENZA CONTENUTO UMANO”, COME AFFERMAVA IL PROFESSOR AURITI, È UN MERO FANTASMA GIURIDICO E COSÌ NON COMPRENDE IL CONCETTO DI PROPRIETÀ POPOLARE DELLA MONETA…


COME IL GIORNO E LA NOTTE…

Roma– Un economista non si sforza di capire la natura giuridica dello strumento con il quale lavora, ossia della moneta, allo stesso modo come uno chef non si preoccupa di comprendere la struttura molecolare e le tecniche di produzione dell’acciaio, delle altre leghe metalliche e di tutta la tecnologia concernente la fabbricazione delle pentole. Il valore racchiuso nella moneta, non si riferisce alla sua struttura materiale, ma all’essenza spirituale di essa. Gli equivoci nascono per una particolare caratteristica del denaro, che è abilmente celata dai grandi manipolatori del sistema monetario mondiale. La moneta è una fattispecie giuridica, oggetto di obbligo e, al tempo stesso, di diritto per i cittadini e svolge un ruolo determinante per la sopravvivenza della specie umana e per la sua libertà.


MONETA OGGETTO DI OBBLIGO E OGGETTO DI DIRITTO

E’ oggetto di obbligo, perché lo Stato, attraverso il corso legale o forzoso, impone a tutti i cittadini di accettare quella moneta come unico sistema di pagamento. E’ oggetto di diritto, perché lo Stato, al tempo stesso, tutela i suoi cittadini, nella fase di cessione dello stesso, garantendone il valore che permette di ricevere in cambio beni e servizi. Il valore, della moneta in circolazione, è creato dai cittadini, veri sovrani, di uno Stato. Poiché le tecniche di manipolazione del pensiero – che si riferisce alla realtà vissuta - sono ampiamente messe in atto, da troppo tempo ormai, da chi possiede i mezzi di informazione, ne deriva che la distorsione della realtà è fatta percepire come la realtà stessa, secondo il modello filosofico basato sull’idea Hegeliana.

BARNARD CERCA (INVANO) DI SMONTARE AURITI

In una recente intervista Paolo Barnard ha contestato la teoria Auritiana sulla proprietà popolare della moneta. Il nostro “grande” esperto in economia ha cioè cercato di smontare la sacrosanta verità che vuole i cittadini provvidenzialmente e logicamente proprietari dei propri soldi.

NOI PROPRIETARI DEI NOSTRI SOLDI

Guardando le numerose trasmissioni che rimbalzano in tv, non è difficile imbattersi in questi bravi manipolatori che tentano, continuamente e con tutti i mezzi a loro disposizione, di mettere in discussione la logica secondo la quale solo noi (e non una cerchia ristretta di banchieri privati)dobbiamo essere i proprietari dei nostri soldi. E’ un’affermazione troppo ovvia, che non dovrebbe nemmeno essere discussa eppure, in questa confusione di idee, molte persone si lasciano abbindolare dalle belle parole, peraltro pronunciate a una velocità superiore al normale.. Chissà perché!?

PAROLE DISARMANTI

Il “nostro” Paolo Barnard ci dice che lo Stato non siamo noi, ma un organo diverso dai cittadini e quindi poiché lo Stato dichiara il corso legale di una moneta, esso ne garantisce il valore e quindi deve esserne il proprietario. Secondo Barnard quindi, i cittadini non hanno diritto a essere i proprietari del proprio denaro, i quali devono solo sottostare alle leggi dello Stato. Queste affermazioni, a dir poco, disarmanti, sono ascoltate da migliaia di cittadini e credute come verità assolute. Purtroppo!


IL FANTASMA GIURIDICO E LE MANGIATOIE DEI GRANDI USURAI

Forse il “nostro” Barnard ignora il fatto che lo Stato senza “contenuto umano”, come affermava il Professor Auriti, è un mero fantasma giuridico. Dietro il paravento dei fantasmi giuridici – come amava ricordare Auriti – si nascondono “le mangiatoie” dei grandi usurai, che dominano, attraverso l’espropriazione indebita del valore monetario, creato dai cittadini, il sistema politico di un Paese. E’ la gente che, attraverso le leggi, conferisce titolo agli organi istituzionali, per rappresentare i cittadini nella complessità del funzionamento dell’apparato di una nazione. Ricordiamo che l’articolo 1 della nostra Costituzione afferma “LA SOVRANITA’ APPARTIENE AL POPOLO” (e non, quindi, come afferma erroneamente Barnard, allo Stato). Vedi qui approfondimenti - Moneta Debito – Come il giorno e la notte… Contraddizioni dei profeti del nulla

UN CONSIGLIO A PAOLO BARNARD…

Come un’incongruenza genera risata alla conclusione di una barzelletta, vogliamo che unacongruenza appropriata generi stupore e ammirazione, al termine di un discorso generico. A tal proposito, di seguito, alleghiamo un testo tratto da uno dei tanti libri del Professor Giacinto Auriti, perché vogliamo sottoscrivere pienamente le parole dirette dal genio del diritto e scopritore del valore indotto della moneta. Per questo motivo consigliamo a Paolo Barnard e a tutti quelli che hanno curiosità e voglia di conoscere la verità del diritto, la lettura delle seguenti perle di saggezza.
Nicola Arena (Copyright © 2014 Qui Europa)

Tratto da Il valore del diritto” di Giacinto Auriti
1. IL DIRITTO COME STRUMENTO

Guardiagreledi Giacinto Auriti - Il diritto è uno strumento perché è il risultato di un’attività creatrice dello spirito. Ogni attività umana è naturalmente e normalmente volta al soddisfacimento di un’esigenza. Ecco perché il diritto è un fenomeno strettamente attinente all’attività pratica della vita sociale. Poiché “strumento” significa oggetto che ha valore, non è possibile definire il diritto se non si precisa lo stesso concetto di valore. Il valore è un rapporto tra fasi di tempo. Così, ad esempio, possiamo dire che una penna ha valore perché prevediamo lo scrivere. Il valore è, quindi, il rapporto necessario e funzionale (rispetto al conseguimento dello scopo edonistico) tra il momento della previsione e il momento previsto. Nella prima fase il valore è il giudizio di strumentalità che attiene all’oggetto; nella seconda fase il valore si realizza nel momento edonistico che attiene al soggetto.
2. LA FORMA COME ELEMENTO ESSENZIALE DELLO STRUMENTO GIURIDICO

Una volta evidenziato che la realtà spirituale del diritto è un rapporto tra fasi di tempo, va messo in rilievo che la intersoggettività del tempo è resa possibile dalla forma del diritto. Le forme caratteristiche del diritto sono: la parola, il comportamento concludente, la pubblicità; ma vi possono essere anche altre forme, ad esempio: la luce dei semafori o l’asfalto delle strisce pedonali, tutte manifestazioni di un dover esser giuridico. Possiamo quindi affermare che lo strumento del diritto è costituito da due elementi: spazio e tempo. SPAZIO che è la materia con cui si manifesta, TEMPO (intersoggettivo) in cui si realizza la realtà spirituale della previsione normativa.
3. IL DIRITTO SOCIALE

Nel considerare la strumentalità del diritto occorre mettere in rilievo che esso è un bene con utilità condizionata dalla disponibilità di un altro bene: “Il bene oggetto del diritto”. Posto, infatti, che il diritto si realizza praticamente nella somma di due valori: tutela giuridica di un interesse e interesse giuridicamente tutelato, va da sé che, venendo meno il contenuto economico del diritto, viene meno la sua stessa utilità. Su queste premesse si può comprendere cosa sia il c.d. “diritto sociale“, in cui scopo della norma non è solamente quello formale di consentire la tutela giuridica, ma anche quello di attribuire al titolare il contenuto economico del diritto.
4. IMPLICAZIONI DELLE SCELTE FILOSOFICHE SULLA SCIENZA DEL DIRITTO

Due sono i fondamentali orientamenti filosofici che definiscono in modo antitetico la realtà fenomenica e la sua conoscenza: monismo e dualismo. Secondo lo schema del dualismo filosofico, l’oggetto è un’entità autonoma dal soggetto. Secondo la scelta del monismo hegeliano, la realtà è invece coincidente con l’idea della realtà: scompare qui la distinzione fra soggetto e oggetto, in quanto,l’”io” riduce la realtà all’idea della realtà. Di qui il termine di “idealismo”.
Insufficienza dell’idealismo hegeliano
A nostro avviso ci si accorge invece dell’insufficienza dell’idealismo hegeliano. Quando, infatti, si fa coincidere l’oggetto col soggetto si ha la deformazione del giudizio di valore, perché scompare la distinzione tra momento strumentale, che attiene all’oggetto, e momento edonistico, che attiene al soggetto. Si cade così nell’equivoco di “personificare lo strumento“, perché lo s’immagina capace di partecipare del momento edonistico del valore. Si è realizzata su queste premesse nella struttura della società, una forma di cosiddetta piramide rovesciata.
5. SOCIETÀ ORGANICA E SOGGETTIVITÀ STRUMENTALE. LA “PIRAMIDE ROVESCIATA”

E’ ovvio che non possa parlarsi di piramide rovesciata se non si ha la preliminare definizione della piramide dritta. I sociologi normalmente intendono per tale la c.d. società organica, in cui l’organo agisce in nome e per conto proprio e altrui. Con l’aforisma delle membra ribellatesi allo stomaco con danno di tutto il corpo, si sottolinea la circostanza che l’organo produce l’utilità tipica della sua attività funzionale, di cui godono pariteticamente tutte le membra. Su tale premessa il concetto di società risulta dal collegamento circolare delle seguenti definizioni. Posto che: a) l’organo consiste nelle persone fisiche che esercitano la funzione; b) funzione è l’attività posta in essere dall’organo per servire la collettività di soci; c) rapporto organico è quello per cui l’organo agisce in nome e per conto proprio e altrui; la società consisterà nelle persone fisiche-legate dal rapporto organico.
La società siamo noi…
Secondo la tradizione romano-cristiana Societas sunt homines qui ibi sunt”, “La società siamo noi”, è la realistica e vivace espressione della scuola dei glossatori, contrapposta a questa definizione sta la società retta sul concetto di “piramide rovesciata” che ha il suo fondamento e presupposto logico nella società-soggettività strumentale espressa con le più varie definizioni. Poiché, infatti, non è concepibile uno strumento senza chi lo adoperi, la società strumentale, presuppone un’altra società con contenuto umano: la società strumentalizzante. Su queste premesse ci si spiega come alcuni fenomeni si siano manifestati contestualmente e come non a caso si siano verificate delle vere e proprie coincidenze storiche: stato costituzionale e massoneria, classe dominante e stato socialista, società anonima o multinazionale e sindacato di maggioranza degli azionisti, partito politico e corrente di partito, ecc.
Esempi di società strumentalizzante
E ciò perché la massoneria è la società strumentalizzante lo stato costituzionale, la classe dominante è la società strumentalizzante lo stato socialista, il sindacato di maggioranza degli azionisti è la società strumentalizzante la società anonima o la multinazionale, la corrente è la società strumentalizzante il partito politico.
Concetto di soggettività strumentale
Per soggettività strumentale deve intendersi quella che nell’ordine gerarchico pone al primo posto lo strumento e al secondo posto la persona umana. La soggettività strumentale, ovverosia la personificazione dello strumento si verifica tutte le volte che la società è retta sullo strumento primario e personificato della norma: lo statuto sociale. Posta la distinzione tra società strumentalizzante e strumentale, ne discende quella di società strumentalizzata, che è la collettività dei soci. E la proprietà, che è apparentemente delle società strumentali, diventa sostanzialmente delle società strumentalizzanti perché queste hanno tutti i poteri di cui si costituisce il diritto di proprietà.
Ciò avviene nello stato socialista
Ciò avviene nello stato socialista, in cui la proprietà di stato è sostanzialmente proprietà dei governanti; nello stato di diritto, in cui il dominio dello Stato è delle logge massoniche; nella società anonima in cui il complesso dei poteri costituenti il diritto di proprietà è del sindacato di maggioranza degli azionisti. L’aspetto più pericoloso di questa patologia sociale sta nel fatto che ad essa corrisponde un sovvertimento dell’etica stessa della società.
Non è possibile godere dei beni per rappresentanza
La scienza del diritto deve acquistare consapevolezza del fatto che non è possibile godere dei beni per rappresentanza. Si può essere rappresentati in un negozio o in un atto giuridico, o nell’amministrazione della proprietà, non nella “qualità” di proprietari, perché il momento edonistico è un fatto attinente esclusivamente alla persona umana.
L’equivoco della soggettività strumentale
L’equivoco della soggettività strumentale, sorto tradizionalmente nella sovranità monetaria, oggi è stato esteso anche alle altre strutture sociali in una vera e propria forma epidemica di malattia culturale. Dire “strumento personificato” o “soggettività strumentaleè come dire che uno strumento possa essere capace di godere di un bene.
Una folle strategia culturale
Con questa strategia culturale le società strumentalizzanti si sono impadronite della volontà e della voce dei popoli. Siamo convinti che una scelta culturale sia valida solo se nelle conclusioni coincide con il buon senso. Merita di governare un popolo solo chi lo ama, perché solo chi ama è disposto a servire. Solo chi non ama è disposto a servirsi anziché servire.Nella società strumentale con l’inversione dell’ordine gerarchico tra strumento normativo e persona umana si verifica l’inversione tra mezzo e fine e quindi il rovesciamento della piramide sociale, perché chi produce l’utilità è la collettività, chi ne gode è l’organo. L’individuo perde così la sua stessa capacità ad essere “soggetto di diritto” in quanto incapace di godere dell’utilità degli strumenti giuridici.
Democrazia e deviazione dei giudizi di valore
Nel 1964, Guido Calogero, noto pubblicista e politologo, ebbe a dire: “La democrazia è il massimo della garanzia della “eticità” della legge perché commisurata al livello morale di ogni generazione in quanto espressione della volontà della maggioranza“. Se avessimo immaginato una società di dieci cannibali, di cui nove fossero magri e uno grasso, e se i nove cannibali magri avessero democraticamente stabilito con una legge di mangiare il decimo cannibale grasso, dal punto di vista democratico la legge doveva considerarsi giusta; e se il decimo cannibale si fosse ribellato per non essere mangiato, di cosa lo si doveva accusare? Sentiamo il bisogno di fare queste precisazioni, perchéun malinteso senso della democrazia, intesa come mero principio maggioritario, può deviare i giudizi di valore sui falsi binari dell’irrazionalità.
Limiti del principio maggioritario
Tutt’al più il principio maggioritario può essere accettato come mera norma procedurale e strumentale, ma non come parametro capace di determinare le scelte etiche. Quando si riduce l’etica a derivato dell’economia, non si può ammettere altro sacrificio che il sacrificio economico, spacciato sotto la parvenza di sacrificio etico.
Proprietà della tradizione romano-cristiana e proprietà del capitalismo
La giustificazione etica della proprietà del diritto romano, è riconducibile alle due fondamentali norme: - settimo comandamento: non rubare; - decimo comandamento: non desiderare la roba d’altri. Questa è la differenza che c’è tra la proprietà della tradizione romano-cristiana e la proprietà del capitalismo. E allora tutto ciò diventa una nuova religione, una religione impazzita. La religione del VITELLO D’ORO
Contributo Tratto da Il valore del diritto” di Giacinto Auriti

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Per gentile concessione di Qui Europa, che ringraziamo.
 
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La prima aggressione al Rublo è già fallita
Pubblicato su 27 Dicembre 2014 da cm in ECONOMIA
Il rublo ha rimbalzato moltissimo dopo l'aggressione speculativa, grazie a Pechino, ma i media occidentali nascondono totalmente la notizia e le sue cause clamorose.

di Giuseppe Masala.

Per giorni e giorni gli analisti mainstream ci hanno inondato, dall'alto dei loro pulpiti televisivi e giornalistici, che la fine del "regime" russo era vicina. Secondo loro, i cosiddetti mercati finanziari avevano mostrato il pollice verso nei confronti di questa nazione destinata a rivedere i giorni della penuria dell'epoca di Boris Eltsin. I mercati - essi ci spiegavano - avevano emesso la loro sentenza e anche la Russia, come qualunque nazione al mondo, doveva chinare il capo di fronte alla loro divina volontà.

Tralasciando i dubbi e le perplessità su una simile strategia, ciò che lascia sbalorditi è che da alcuni giorni questa litania massmediatica sia completamente scomparsa: blackout. Perché? Dovremmo chiederlo ai giornalisti che prima parlavano e ora tacciono: secondo loro, il destino è già segnato oppure è successo qualcosa che forse è meglio nascondere? Qualcosa che confligge sia con la narrazione proposta nell'immediato (la Russia in crisi), sia con la metanarrazione di sempre, quella che deve vedere l'Aquila imperiale americana sempre trionfante nel mondo?

Andiamo a verificare con il seguente grafico se è successo qualcosa degna di nota da quando è calato il blackout informativo sulla "crisi del Rublo".
Come si può vedere, il Rublo ha recuperato il 30% del suo valore sull'Euro (e sostanzialmente il recupero è stato della stessa misura sul Dollaro).
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Cosa è successo di così importante da portare ad un recupero altrettanto spettacolare rispetto all'attacco speculativo che aveva spinto la moneta russa nell'abisso? A leggere i giornali occidentali non è accaduto assolutamente nulla. Anzi ripetiamo, l'argomento è caduto in un oblio che sa di censura.

Ma andando a verificare sui siti in lingua russa qualcosa di molto importante è invece accaduto (http://info-patriot.com/novosti/politika/kitay-podal-rossii-ruku-pomoshchi.html).

Come si sa le banche centrali della Russia e della Cina hanno firmato dei contratti (swap) per scambiarsi direttamente le loro valute senza l'intermediazione del Dollaro. Il tasso di cambio previsto da questi contratti era pari a 5,67 rubli per 1 yuan renminbi. Considerato che lo Yuan viene scambiato con le altre valute (Dollaro compreso) all'interno di una banda di oscillazione del 2% rispetto ad una parità centrale stabilita dalla Banca Centrale Cinese, si viene a creare una particolare situazione nella quale qualcuno (leggi la Russia) può vendere yuan (ottenuti al cambio stabilito dal contratto swap) in cambio di dollari e con questi ultimi acquistare rubli. Acquistando rubli ne aumenterebbe immediatamente il valore rispetto al Dollaro e ciò esporrebbe a enormi perdite coloro che hanno venduto rubli "allo scoperto" (senza possederli) sperando di riacquistarli successivamente e dunque confidando che si siano svalutati al fine di lucrare la differenza.

Insomma, per la Banca Centrale russa si aprirebbe grazie all'assist della PBoC (banca centrale cinese) la possibilità di effettuare un enorme operazione di "arbitraggio" (cfr.http://www.treccani.it/enciclopedia/arbitraggio_(Dizionario-di-Economia-e-Finanza) tale da esporre a enormi perdite coloro che speculavano contro il Rublo. Confermando il cambio sullo swap i cinesi hanno offerto un arbitraggio del 100% ai russi. Roba da far saltare tutti gli speculatori in un paio di giorni.

Che le cose siano andate sostanzialmente così è un ipotesi - credo - estremamente plausibile e la tesi viene rafforzata enormemente dall'assordante ed emblematico silenzio nella quale è caduta "la crisi del rublo" sui media mainstream. Silenzio talmente impenetrabile che i lettori più sprovveduti probabilmente non sanno nulla del recupero del Rublo rispetto al Dollaro e all'Euro e sono probabilmente convinti che i russi siano in preda ad una crisi isterica per l'impossibilità di comprare IPod e dove - addirittura - le classi meno abbienti stanno già patendo la fame per il rincaro delle derrate alimentari.

Meglio stendere un velo pietoso su questa cappa di omertà che avvolge i media occidentali e che sempre più assomiglia ad una plumbea forma di censura.

Concentriamoci per un attimo sull'aspetto veramente importante di questa situazione: i mercati finanziari occidentali, che spesso hanno attaccato i paesi considerati non allineati con le posizioni dell'Impero, per la prima volta nella storia non sono riusciti a distruggere la moneta e di conseguenza l'economia del paese sotto attacco ma sono andati incontro ad una vera e propria Caporetto di portata storica. Ormai a comandare è quella che anche per l'FMI è diventata la prima economia del mondo: la Cina.

Nel frattempo l'Aquila imperiale americana è rientrata un po' malconcia nel suo nido, probabilmente a meditare vendetta.

Da constatare che però quest'aquila spennacchiata, per non veder smentita la metanarrazione che deve vederla sempre trionfante, ha dato l'ordine ai suoi corifei di propagandare l'ultima assurda balla: la crescita del suo PIL del 5%. Un PIL di cartapesta come i carri del Carnevale di Viareggio.


Tratto da:http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=113940&typeb=0&La-prima-aggressione-al-Rublo-e-gia-fallita




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Forumer storico
personaggi pubblici più seri e attendibili:
"Lunedì il governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio è stato interrogato dai magistrati di Roma nell'ambito

dell'inchiesta sulla scalata all'Antonveneta.
Antonio Fazio: Tutti i trust e tutte le grosse banche del pianeta, più la maggior parte delle banche minori, signor Giudice, sono ormai nelle mani di sole 13 famiglie. Già possedevano ai primi del '900 la Federal Reserve. Oggi possiedono anche la Banca Centrale Europea e diversi altri istituti di emissione. Il permesso legale alla quotazione di titoli borsistici non rappresentativi di ricchezza fisica e sostanzialmente autoreferenti ha consentito ai loro trust e alle loro banche la creazione di una enorme “bolla” cartolare, mentre quello al credito verso le operazioni di borsa ha permesso un enorme “effetto leva” grazie al quale hanno potuto moltiplicare questa bolla speculativa gigantesca e pilotare i vari trend borsistici, inclusi i boom e i crack.
... Attraverso la proprietà degli istituti di emissione, possono “creare dal nulla” e vendere al valore nominale anziché al costo di tipografia tutti gli euro e tutti i dollari in circolazione.
Grazie alla proprietà diretta e al controllo indiretto di quasi tutte le banche del pianeta, sanno che la loro moneta bancaria verrà quasi tutta versata presso propri sportelli; e quindi non hanno più alcun bisogno di mantenere una riserva prudenziale, con la conseguenza che grazie a un moltiplicatore dei depositi pressoché infinito, possono “creare allo scoperto” anche tutta la moneta bancaria che vogliono.
Grazie al controllo di trust e banche, e al permesso legale alla speculazione, hanno anche il monopolio della creazione “allo scoperto” della gigantesca bolla cartolare, anch'essa moneta a tutti gli effetti ed autoreferente al 999 per mille, oltre il controllo totale della distribuzione del virtuale di borsa. Ne deriva un potere gigantesco. Decidono i prezzi internazionali, “pilotano” le inflazioni, con il virtuale comprano senza pagare tutto e tutti nel mondo, pilotano a piacimento sia le espansioni che le recessioni, non hanno più alcun rischio d'impresa e prelevano ricchezza da tutto il pianeta non più attraverso il mercato, ma attraverso la fissazione centralizzata dei prezzi e la creazione allo scoperto della moneta circolante, bancaria e borsistica."
 

mototopo

Forumer storico

Notoriamente il presidente russo Putin non sta simpaticissimo all'occidente: viene spesso accusato di essere freddo, crudele e immorale, accuse rafforzate dal suo passato nel KGB. Nessuno l’ha però mai accusato di mancanza d’intelligenza, anzi, le accuse contro quest’uomo ne risaltano solo la capacità di pensiero analitico e come rapidamente prenda decisioni politiche ed economiche chiare ed equilibrate.

I recenti sviluppi economici di Stati Uniti e occidente in generale, ci permettono di concludere che qui la valutazione dei media occidentali della personalità di Putin è perfetta.
Nonostante i segnali di ripresa che vengono sbandierati ovunque, oggi l’economia occidentale - guidata dagli Stati Uniti, è caduta nella trappola di Putin. E quanto più l’occidente cerca di uscire da questa trappola, più sprofonda.
Qual è la vera tragica situazione dell’occidente e degli Stati Uniti?

Dopo aver compreso di aver fallito in Ucraina, l’occidente, guidato dagli Stati Uniti, si proponeva di distruggere l’economia russa con la riduzione del prezzo del petrolio e del gas quali principali proventi dalle esportazioni del bilancio della Russia e della ricostituzione delle riserve auree russe.
Se vi stavate chiedendo perché il prezzo del petrolio sia sceso così tanto, beh, ecco la risposta.

Era già successo, sotto la presidenza di Reagan. Quella volta le azioni occidentali per abbassare i prezzi del petrolio ebbero successo, facendo crollare l’URSS. Ma la storia non si ripete sempre. Questa volta le cose sono diverse per l’occidente.
La risposta di Putin verso l’occidente assomiglia agli scacchi e al judo, quando la potenza utilizzata dal nemico viene usata contro di esso ma a costi minimi per la forza e le risorse del difensore.
La vera politica di Putin non è sbandierata ai quattro venti, è nascosta; si concentra sull'efficenza, non sull’effetto.
Pochissimi capiscono cosa fa Putin oggi. E quasi nessuno capisce cosa farà in futuro. Non importa quanto strano possa sembrare, ma oggi Putin vende petrolio e gas russi solo in oro. Naturalmente accetta ancora il dollaro come mezzo di pagamento, ma cambia immediatamente tutti i dollari ottenuti dalla vendita di petrolio e gas con l’oro fisico!
Per capirlo è sufficiente osservare le dinamiche della crescita delle riserve auree della Russia e confrontarle con le entrate in valuta estera della Federazione Russa dovute alla vendita di petrolio e gas nello stesso periodo.
Vi faccio notare che nel terzo trimestre di quest’anno, la Russia aveva acquistato la quantità incredibile di 55 tonnellate di oro. Più delle banche centrali di tutti i Paesi del mondo messi insieme!
Delle 93 tonnellate di oro acquistato dalle banche centrali di tutto il mondo, in questo periodo, l’impressionante volume di 55 tonnellate acquistate appartiene alla Russia.

Sappiamo tutti che l’Europa non potrà sopravvivere senza l’energia dalla Russia.
E la Russia è pronta a vendere petrolio e gas all’occidente solo in cambio dell’oro!
La svolta del gioco di Putin è il meccanismo della vendita di energia russa all’occidente solo con l’oro, agendo indipendentemente dal fatto che l’occidente sia d’accordo o meno nel pagare petrolio e gas russi con il suo oro artificialmente a buon mercato.
Perché la Russia, con un flusso regolare di dollari dalla vendita di petrolio e gas, in ogni caso potrà convertirli in oro ai prezzi attuali, depressi con ogni mezzo dall’occidente. Cioè al prezzo dell’oro, artificialmente e meticolosamente abbassato varie volte da FED e EFS, contro un dollaro dal potere d’acquisto artificialmente gonfiato dalle manipolazioni nel mercato.
Fatto interessante: la compressione dei prezzi dell’oro da parte del reparto speciale del governo degli Stati Uniti, l’ESF (Exchange Stabilization Fund), per stabilizzare il dollaro, è una legge degli Stati Uniti.
In questo momento l’occidente spende gran parte di sforzi e risorse nel comprimere i prezzi di oro e petrolio. In tal modo, da un lato distorce la realtà economica esistente a favore del dollaro statunitense e d’altra parte vuole distruggere l’economia russa che si rifiuta di svolgere il ruolo di vassallo obbediente dell’occidente.
Risorse come oro e petrolio sono proporzionalmente indebolite ed eccessivamente sottovalutate rispetto al dollaro USA in conseguenza dell’enorme sforzo economico occidentale. E ora Putin vende risorse energetiche russe in cambio di quei dollari artificialmente gonfiati dagli sforzi occidentali, e con cui compra oro artificialmente svalutato rispetto al dollaro USA dagli stessi sforzi occidentali!
C’è un altro elemento interessante nel gioco di Putin. L’uranio russo.
Una di ogni sei lampadine negli USA ne dipende. La Russia lo vende agli Stati Uniti sempre in dollari. Così, in cambio di petrolio, gas e uranio russi, l’occidente paga la Russia in dollari, il cui potere di acquisto è artificialmente gonfiato verso petrolio e oro dagli sforzi occidentali.
Ma Putin usa questi dollari solo per ritirare oro fisico dall’occidente dal prezzo denominato in dollari USA e quindi artificialmente abbassato dallo stesso occidente.
Questa veramente geniale combinazione economica di Putin mette l’occidente, guidato dagli Stati Uniti, nella posizione aggressiva e diligente del serpente che divora la propria coda. L’idea di questa trappola economica dell’oro tesa all’occidente, probabilmente non è di Putin molto del consigliere per gli affari economici, dottor Sergej Glazev.
L’idea dell’economista dottor Glazev è stata brillantemente attuata da Putin, con il pieno appoggio del collega cinese Xi Jinping.
Particolarmente interessante in questo contesto sembra la dichiarazione a novembre della Prima Vicepresidentessa della Banca centrale della Russia Ksenia Judaeva, che sottolineava come la BCR può utilizzare l’oro delle sue riserve per pagare le importazioni, se necessario.
E’ ovvio che date le sanzioni occidentali, tale dichiarazione sia destinata ai Paesi BRICS, e prima di tutto la Cina.
Per la Cina, la volontà della Russia di pagare le merci con l’oro occidentale è molto conveniente: essa ha recentemente annunciato che cesserà di aumentare le riserve auree e valutarie denominate in dollari USA.
Considerando il crescente deficit commerciale tra Stati Uniti e Cina (la differenza attuale è cinque volte a favore della Cina), questa dichiarazione tradotta dal linguaggio finanziario, dice: “La Cina non vende più i suoi prodotti in cambio dei dollari”.
I media mondiali hanno scelto di non far notare questo storico passaggio monetario.
Attenzione: la Cina, ovviamente, continuerà ad accettare i dollari come mezzo di pagamento intermedio per i propri prodotti. Ma appena presi se ne sbarazzerà immediatamente, sostituendoli con qualcosa di diverso nella struttura delle sue riserve auree e valutarie.
E qui si pone una domanda interessante: con cosa la Cina sostituirà i dollari guadagnati con il commercio? Con quale valuta o bene?
L’analisi dell’attuale politica monetaria della Cina dimostra che molto probabilmente i dollari commerciali, o una parte sostanziale, la Cina li sostituirà e di fatto li ha già sostituiti, con l’oro fisico. Pertanto, il solitario delle relazioni russo-cinesi è un grande successo di Mosca e Pechino.
La Russia acquista merce direttamente dalla Cina con l’oro al prezzo attuale. Mentre la Cina compra risorse energetiche russe con l’oro al prezzo attuale. In questo festival russo-cinese della vita c’è un posto per ogni cosa: merci cinesi, risorse energetiche russe e oro quale mezzo di pagamento reciproco.
Solo il dollaro non vi trova posto e non sorprende, perché il dollaro USA non è un prodotto cinese, né una risorsa energetica russa. È solo uno strumento finanziario intermedio di liquidazione, un intermediario inutile. Ed è consuetudine escludere gli intermediari inutili dall’interazione di due partner commerciali indipendenti.
L’enfasi sulla frase “oro fisico” è posta perché in cambio delle sue risorse energetiche fisiche, non di ‘carta’, la Russia ritira oro dall’occidente, ma solo nella sua forma fisica, non di carta.
Così anche la Cina, acquisendo oro fisico occidentale artificialmente svalutato per pagare prodotti reali inviati all’occidente.
Le speranze occidentali che Russia e Cina accettino in pagamento per le loro risorse energetiche e beni “shitcoin” o cosiddetto “oro cartaceo” di vario genere, non si sono concretizzate.
Russia e Cina sono interessate solo all’oro, metallo fisico, come mezzo di pagamento finale.

Così, Putin ha messo l’occidente in una situazione di stallo priva di prospettive economiche positive. L’occidente può usare la maggior parte dei suoi sforzi e risorse per aumentare artificialmente il potere d’acquisto del dollaro, ridurre artificialmente i prezzi del petrolio e il potere d’acquisto dell’oro.
Il problema dell’occidente è che le scorte di oro fisico in suo possesso non sono illimitate. Pertanto, più l’occidente svaluta petrolio e oro contro dollaro statunitense, più velocemente svaluterà l’oro dalle sue non infinite riserve.
In questa combinazione economica brillantemente interpretata da Putin, l’oro fisico dalle riserve occidentali finisce rapidamente in Russia, Cina, Brasile, Kazakhstan e India, Paesi BRICS. Al ritmo attuale di riduzione delle riserve di oro fisico, l’occidente semplicemente non avrà tempo di fare nulla contro la Russia di Putin, fino al crollo dei petrodollari mondiali occidentali.
Negli scacchi la situazione in cui Putin ha messo l’occidente, guidato dagli Stati Uniti, si chiama “tempi bui”. Il mondo occidentale non ha mai affrontato eventi e fenomeni economici come quelli attuali.
L’URSS vendette rapidamente oro durante la caduta dei prezzi del petrolio. La Russia acquista rapidamente oro durante la caduta dei prezzi del petrolio. In tal modo, rappresenta una vera minaccia al modello di dominio mondiale dei petrodollari statunitensi.
Il principio fondamentale del modello mondiale dei petrodollari permette che i Paesi occidentali guidati dagli Stati Uniti vivano a spese del lavoro e delle risorse di altri Paesi e popoli grazie al ruolo della moneta statunitense, dominante nel sistema monetario globale (GMS). Il ruolo del dollaro USA nel GMS è essere il mezzo ultimo di pagamento.
Ciò significa che la moneta nazionale degli Stati Uniti, nella struttura del GMS, è l’ultimo bene di accumulazione, e scambiarlo con qualsiasi altro bene non avrebbe senso.
Ciò che i Paesi BRICS, guidati da Russia e Cina, fanno ora è effettivamente cambiare ruolo e status del dollaro nel sistema monetario globale, in favore dell'oro fisico.
Così, il dollaro USA in realtà perde il ruolo di mezzo ultimo di pagamento e costituzione del patrimonio, cedendo entrambi i ruoli a un altro riconosciuto, denazionalizzato e depoliticizzato patrimonio monetario, l’oro.
Tradizionalmente, l’occidente utilizza due metodi per eliminare la minaccia all’egemonia mondiale dei petrodollari e ai conseguenti privilegi eccessivi occidentali.
Uno di tali metodi sono le rivoluzioni colorate.
Il secondo metodo, di solito applicato dall’occidente se il primo fallisce, sono le aggressioni militari e i bombardamenti.
Ma nel caso della Russia entrambi tali metodi sono impossibili o inaccettabili per l’occidente. Perché, in primo luogo, la popolazione della Russia, a differenza dei popoli di molti altri Paesi, non ha intenzione di scambiare la propria libertà e il futuro dei propri figli per salsicce occidentali.
Questo è evidente dal supporto record per Putin, regolarmente pubblicato dalle principali agenzie di sondaggi occidentali. L’amicizia personale del protetto di Washington Navalnij con il senatore McCain è negativa per lui e Washington.
Dopo aver appreso questo fatto dai media, il 98% della popolazione russa ora vede Navalnij solo come un vassallo di Washington e traditore degli interessi nazionali della Russia. Pertanto i professionisti occidentali, che non hanno ancora perso la testa, non possono sognarsi una qualche rivoluzione colorata in Russia.
Sul secondo metodo tradizionale occidentale di aggressione militare diretta, la Russia non è certamente la Jugoslavia, l’Iraq o la Libia.

La struttura economica occidentale può vedere e capire l’essenza della situazione. I principali economisti occidentali sono certamente consapevoli della gravità della situazione e della situazione disperata in cui si trova l’occidente, caduto nella trappola economica dell’oro di Putin.
Dopo tutto, dagli accordi di Bretton Woods conosciamo la regola d’oro: “Chi ha l’oro detta le regole”, ma in occidente stanno zitti.
Sono silenziosi perché nessuno sa come uscire da tale situazione. Se si spiegano al pubblico occidentale i dettagli del disastro economico incombente, porrà ai sostenitori dei petrodollari mondiali le domande peggiori, come:

Per quanto l’occidente potrà acquistare petrolio e gas dalla Russia in cambio di oro fisico?
E cosa accadrà ai petrodollari degli Stati Uniti quando l’occidente esaurirà l’oro fisico per pagare petrolio, gas e uranio russi e le merci cinesi?

Nessuno in occidente oggi può rispondere a queste semplici domande. Ciò si chiama “Scacco matto”, signore e signori.
Il gioco è finito.

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Articoli del Corriere della sera del 1993:Italia”alle stelle”Germania”alle stalle”.Ecco il perchè dell’Euro
Pubblicato su 31 Dicembre 2014 da cm in ECONOMIA
Due articoli del Corriere della Sera del 1993 :Italia”alle stelle e una Germania alle”stalle”.L’Euro è servito ad invertire la situazione,e ci sono riusciti

La foto in alto ritrae due articoli del Corriere della Sera del 1993: in Italia c’era appena stata la svalutazione della Lira per via delle turbolenze dello SME (Sistema Monetario Europeo). Quella stessa svalutazione che servirebbe oggi per far ripartire l’Italia,infatti nel 1993 ripartimmo alla grande,in Germania invece si registrava un calo del PIL,dell’occupazione ecc (la stessa nostra situazione attuale).
Leggiamo i due articoli:
SPIRAGLI . I VANTAGGI DOPO LA SVALUTAZIONE DELLA LIRA. BARATTA: ” UN CONTRIBUTO DECISIVO ALL’ OCCUPAZIONE “
Made in Italy, mai cosi’ bene

La bilancia commerciale verso i Paesi extra Cee attiva in luglio per 3. 936 miliardi. in 7 mesi guadagnati 12 mila miliardi. con gli Usa 31 per cento, con la Cina 138 per cento

Nel frattempo in Germania:

CRISI SENZA FINE. LA LOCOMOTIVA D’ EUROPA NELLA PEGGIORE RECESSIONE DEGLI ULTIMI 20 ANNI
Germania mai cosi’ in basso
Nel primo trimestre il prodotto interno lordo e’ crollato del 3, 2 per cento. quasi 350 mila occupati in meno precipitano gli investimenti ma la BUNDESBANK rimane inflessibile e non riduce il costo del lavoro. e il marco per de altro terreno

Questo ovviamente prima del disastro Euro. Ma c’è dell’altro: la Germania e la Francia avevano progettato la distruzione dei Paesi industrializzati del sud Europa con l’adozione dell’euro, in particolare dell’Italia, perché era la Piccola Media Impresa italiana che aveva stroncato quella tedesca, al punto che nel 2000, prima dell’euro, l’Italia era il maggior produttore e la Germania l’ultimo.Ecco l’ ARTICOLO che dimostra che l’Euro è stato progettato da Francia e Germania per distruggere l’Italia.
Fonte : PRIMA DEL DISASTRO EURO: LEGGERE! MA VI DIRO' DI PIU'...
Tratto da:http://jedasupport.altervista.org/blog/economia/euro-germania-francia-italia-articoli/?doing_wp_cron=1419688198.5306560993194580078125







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Ida Magli: "L'Europa è un continente inventato, è il trionfo della massoneria"

Pubblicato su 31 Dicembre 2014 da cm in POLITICA
Nel 2015 compirà 90 anni, gli ultimi 20 passati ad attaccare l'idea e la realizzazione dell'Europa unita. Lei è Ida Magli, la celebre antropologa che 17 anni fa, con il saggio Contro L'Europa, suscitò parecchio scalpore. Ora torna a ribadire le sue accuse in una lunga intervista concessa ad Italia Oggi. C'è chi considera la Maglia una Cassandra, chi invece - per mutuare un termine renziano - una sorta di gufo. Di sicuro, lei, le idee le ha chiare. Tempo fa la Magli chiedeva a gran voce lo stop all'unificazione, ma "oggi - spiega - è difficile. A causa dell'ignoranza tecnica dei politici che, mi creda, è brutale". Secondo l'antropologa, infatti, "c'è un'indifferenza a qualsiasi fatto che possa far ripensare a quello che hanno progettato. Sento citare di nuovo Romano Prodi", ossia "il responsabile del nostro ingresso nella moneta unica". E oggi, continua, "con l'euro siamo tutti più poveri".
Progetti sbagliati - La Magli, prima ancora che contro la moneta unica, puntava il dito contro il concetto di Europa unita "perché era un progetto sbagliato. L'Europa è giunta a essere quella che è per la storia delle varie nazioni che la compongono". E ancora: "Il punto è che non esiste un'idea di Europa. Guardi, ho fatto tante ricerche ma non ho mai trovato il delinearsi di un popolo europeo". L'unificazione, insomma, è stata un errore poiché "non era possibile farla se non perdendo tutte le ricchezze europee". La Magli prosegue: "Si pensa di poter fare l'unità così. Così come si è pensato di fare lo stesso con la moneta unica, dimenticando che la moneta è lo strumento di un popolo e non la si può imporre fuori dall'economia dei singoli Stati".
Massoneria - La Magli, quindi, nell'intervista ritorna su uno dei concetti che più le stanno a cuore, ossia l'idea che l'Europa unita altro non si che un progetto massonico. "Certo - rincara - e ora c'è un libro di un massone, Gioele Magaldi, che lo conferma. L'ho letto e riletto". L'antropologa spiega: "La tesi è la seguente: la massoneria ha vinto, tutti i suoi progetti sono stati realizzati, ora esca allo scoperto e lavori con trasparenza". Una massoneria che per la Magli passa da Romano Prodi e fino ad arrivare a Matteo Renzi e alle sue riforme, imposte dall'Europa e che si rivelano un male per l'Italia: "Le faccio un esempio, tratto dalla Legge di stabilità: la depenalizzazione di alcuni reati". Per la Magli "si vuole l'imbarbarimento degli italiani, dei belgi, degli inglesi".
Pagelle ai politici - Nell'ultima parte della lunga intervista, dopo l'esplicita stroncatura del premier Renzi, l'antropologa anti-Europa unita dà le pagelle ai politici dell'Italia di oggi. Si parte da Silvio Berlusconi,che "vuole salvare se stesso e s'è messo a praticare le larghe intese, che sono la fine della democrazia". Quindi Beppe Grillo: "All'inizio ci contavo, e invece... Invece si barcamenta pure lui: oggi dice una cosa, domani un'altra. Ecco su di lui mi sono sbagliata". E Matteo Salvini? "Forse ha delle idee, forse. Ma ha anche una presunzione tale che realizzarle sarà difficile". Del tipo? "La conquista del Sud, l'uscita dall'euro. E poi di Salvini ho avuto la misura quando si è messo a nudo...".
Tratto da:liberoquotidiano.it, politica, attualità, economia, esteri, costume e società




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Articoli del Corriere della sera del 1993:Italia”alle stelle”Germania”alle stalle”.Ecco il perchè dell’Euro
Pubblicato su 31 Dicembre 2014 da cm in ECONOMIA
Due articoli del Corriere della Sera del 1993 :Italia”alle stelle e una Germania alle”stalle”.L’Euro è servito ad invertire la situazione,e ci sono riusciti

La foto in alto ritrae due articoli del Corriere della Sera del 1993: in Italia c’era appena stata la svalutazione della Lira per via delle turbolenze dello SME (Sistema Monetario Europeo). Quella stessa svalutazione che servirebbe oggi per far ripartire l’Italia,infatti nel 1993 ripartimmo alla grande,in Germania invece si registrava un calo del PIL,dell’occupazione ecc (la stessa nostra situazione attuale).
Leggiamo i due articoli:
SPIRAGLI . I VANTAGGI DOPO LA SVALUTAZIONE DELLA LIRA. BARATTA: ” UN CONTRIBUTO DECISIVO ALL’ OCCUPAZIONE “
Made in Italy, mai cosi’ bene

La bilancia commerciale verso i Paesi extra Cee attiva in luglio per 3. 936 miliardi. in 7 mesi guadagnati 12 mila miliardi. con gli Usa 31 per cento, con la Cina 138 per cento

Nel frattempo in Germania:

CRISI SENZA FINE. LA LOCOMOTIVA D’ EUROPA NELLA PEGGIORE RECESSIONE DEGLI ULTIMI 20 ANNI
Germania mai cosi’ in basso
Nel primo trimestre il prodotto interno lordo e’ crollato del 3, 2 per cento. quasi 350 mila occupati in meno precipitano gli investimenti ma la BUNDESBANK rimane inflessibile e non riduce il costo del lavoro. e il marco per de altro terreno

Questo ovviamente prima del disastro Euro. Ma c’è dell’altro: la Germania e la Francia avevano progettato la distruzione dei Paesi industrializzati del sud Europa con l’adozione dell’euro, in particolare dell’Italia, perché era la Piccola Media Impresa italiana che aveva stroncato quella tedesca, al punto che nel 2000, prima dell’euro, l’Italia era il maggior produttore e la Germania l’ultimo.Ecco l’ ARTICOLO che dimostra che l’Euro è stato progettato da Francia e Germania per distruggere l’Italia.
Fonte : PRIMA DEL DISASTRO EURO: LEGGERE! MA VI DIRO' DI PIU'...
Tratto da:http://jedasupport.altervista.org/blog/economia/euro-germania-francia-italia-articoli/?doing_wp_cron=1419688198.5306560993194580078125







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Ida Magli: "L'Europa è un continente inventato, è il trionfo della massoneria"

Pubblicato su 31 Dicembre 2014 da cm in POLITICA
Nel 2015 compirà 90 anni, gli ultimi 20 passati ad attaccare l'idea e la realizzazione dell'Europa unita. Lei è Ida Magli, la celebre antropologa che 17 anni fa, con il saggio Contro L'Europa, suscitò parecchio scalpore. Ora torna a ribadire le sue accuse in una lunga intervista concessa ad Italia Oggi. C'è chi considera la Maglia una Cassandra, chi invece - per mutuare un termine renziano - una sorta di gufo. Di sicuro, lei, le idee le ha chiare. Tempo fa la Magli chiedeva a gran voce lo stop all'unificazione, ma "oggi - spiega - è difficile. A causa dell'ignoranza tecnica dei politici che, mi creda, è brutale". Secondo l'antropologa, infatti, "c'è un'indifferenza a qualsiasi fatto che possa far ripensare a quello che hanno progettato. Sento citare di nuovo Romano Prodi", ossia "il responsabile del nostro ingresso nella moneta unica". E oggi, continua, "con l'euro siamo tutti più poveri".
Progetti sbagliati - La Magli, prima ancora che contro la moneta unica, puntava il dito contro il concetto di Europa unita "perché era un progetto sbagliato. L'Europa è giunta a essere quella che è per la storia delle varie nazioni che la compongono". E ancora: "Il punto è che non esiste un'idea di Europa. Guardi, ho fatto tante ricerche ma non ho mai trovato il delinearsi di un popolo europeo". L'unificazione, insomma, è stata un errore poiché "non era possibile farla se non perdendo tutte le ricchezze europee". La Magli prosegue: "Si pensa di poter fare l'unità così. Così come si è pensato di fare lo stesso con la moneta unica, dimenticando che la moneta è lo strumento di un popolo e non la si può imporre fuori dall'economia dei singoli Stati".
Massoneria - La Magli, quindi, nell'intervista ritorna su uno dei concetti che più le stanno a cuore, ossia l'idea che l'Europa unita altro non si che un progetto massonico. "Certo - rincara - e ora c'è un libro di un massone, Gioele Magaldi, che lo conferma. L'ho letto e riletto". L'antropologa spiega: "La tesi è la seguente: la massoneria ha vinto, tutti i suoi progetti sono stati realizzati, ora esca allo scoperto e lavori con trasparenza". Una massoneria che per la Magli passa da Romano Prodi e fino ad arrivare a Matteo Renzi e alle sue riforme, imposte dall'Europa e che si rivelano un male per l'Italia: "Le faccio un esempio, tratto dalla Legge di stabilità: la depenalizzazione di alcuni reati". Per la Magli "si vuole l'imbarbarimento degli italiani, dei belgi, degli inglesi".
Pagelle ai politici - Nell'ultima parte della lunga intervista, dopo l'esplicita stroncatura del premier Renzi, l'antropologa anti-Europa unita dà le pagelle ai politici dell'Italia di oggi. Si parte da Silvio Berlusconi,che "vuole salvare se stesso e s'è messo a praticare le larghe intese, che sono la fine della democrazia". Quindi Beppe Grillo: "All'inizio ci contavo, e invece... Invece si barcamenta pure lui: oggi dice una cosa, domani un'altra. Ecco su di lui mi sono sbagliata". E Matteo Salvini? "Forse ha delle idee, forse. Ma ha anche una presunzione tale che realizzarle sarà difficile". Del tipo? "La conquista del Sud, l'uscita dall'euro. E poi di Salvini ho avuto la misura quando si è messo a nudo...".
Tratto da:liberoquotidiano.it, politica, attualità, economia, esteri, costume e società




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SONO GIA’ TRASCORSI 6 ANNI DALL’OMICIDIO DI JORG HAIDER, IL PRIMO POLITICO NETTAMENTE CONTRARIO AI DITTATORI DELL’UNIONE EUROPEA. ECCO PERCHE’ NON FU UN NORMALE INCIDENTE STRADALE
Pubblicato su 31 Dicembre 2014 da cm in POLITICA
Sei anni fa moriva Haider…anatomia di un delitto imperfetto
di Gianni Candotto -
Sei anni fa moriva Jorg Haider, il padre della nuova destra austriaca che per primo aveva fatto saltare i nervi a tutti gli euroburocrati della Ue.
Il primo grande statista europeo a prendere tanti consensi dicendo che l’Europa era un inutile castello burocratico destinato a franare sotto l’incapacità dei politici europei e portando avanti temi allora dimenticati da tanta destra italiana ed europea come l’Europa delle Nazioni, la sovranità monetaria e nazionale, i rapporti privilegiati con la Russia, la lotta ferma a ogni forma di immigrazione, che oggi sono la base su cui si fondano tutti i partiti di destra europei.
Ma l’11 ottobre del 2008 moriva in uno strano “incidente” automobilistico. “Strano” perché molti in Austria, da subito, avevano avanzato forti dubbi sulla versione ufficiale, chiaramente diffamatoria, che sosteneva che Haider stesse guidando a velocità elevatissima, ubriaco fradicio dopo aver passato la serata in una nota discoteca gay.

Versione ufficiale che faceva a pugni innanzitutto con i testimoni oculari che dicevano di averlo visto uscire da un locale di Velden alle 23:45 dopo aver passato la serata alla festa del suo editore assolutamente sobrio (il barman aveva sostenuto di avergli servito una coppa di Champagne in tutta la sera), dopodiché “sarebbe andato a Klagenfurt in un noto locale gay e ivi si sarebbe ubriacato pesantemente”. Però lo Stadtkraemer di Klagenfurt dista circa 30 chilometri da dov’era ed essendosene andato attorno all’una di notte Haider avrebbe avuto la bellezza di 30-40 minuti per ordinare da bere e ubriacarsi. Un record.
Un record anche tenuto conto che tutti i suoi conoscenti hanno affermato che nessuno l’aveva mai visto sbronzo in vita sua e che anzi era noto per la sua vita estremamente morigerata. Un record tenuto conto anche del fatto che il barista dello Stadtkraemer (locale frequentato da gay e anche da etero) ha affermato di averlo visto bere appena un bicchiere.
Inoltre l’autopsia non ha trovato alcool nel suo stomaco ma solo nel sangue in concentrazioni elevatissime. Come poteva essere? Molti hanno dedotto che gli fosse stata iniettata una sostanza in grado di alterare le concentrazioni di alcool nel sangue.
Anche la dinamica dell’incidente appariva poco chiara. La vettura sarebbe andata a una velocità molto elevata, ma esperti hanno stabilito che una Phaeton blindata, come quella di Haider, non sarebbe mai riuscita nel breve rettilineo in cui ha avuto l’incidente a raggiungere i 140 chilometri orari dichiarati, e anche i tecnici della Volkswagen hanno affermato che anche se fosse stato così l’auto non sarebbe mai uscita di strada perché i dispositivi di sicurezza (telecamere, stabilizzatori automatici di direzione ecc.) non lo avrebbero permesso. Lo stesso Thul (portavoce della Volkswagen) ebbe a dichiarare a The Sun che la Phaeton avrebbe sicuramente protetto Haider da quell’incidente sopportandolo.
E ancora, come mai se secondo la versione ufficiale Haider avrebbe urtato un bordo di pietra alto 25 centimetri a distruggersi è stato il cerchione sinistro anziché il destro?
Tanti gli interrogativi che non hanno avuto mai risposta. Troppi interrogativi che ancora oggi fanno dubitare della veridicità dell’ipotesi dell’incidente….

Tratto da: Il Grande Cocomero






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Medioevo Italiano: i macchinari industriali "ora" hanno una rendita catastale e pagano l'IMU come fossero degli immobili

Pubblicato su 31 Dicembre 2014 da cm in POLITICA
Il Medioevo Italiano si approfondisce e diventa sempre più "buio"...
Nessuna VERA Rinascita è possibile in un contesto sempre più FEUDALE nel quale ormai la realtà supera persino l'immaginazione ed i peggiori incubi...
Leggere per Credere....
da RC:
....confesso che leggendo non potevo crederci.
Dunque.... siccome il governo Renzi vuole favorire l’industria italiana considera un immobile la “pressa” imbullonata al pavimento. Che volete che vi dica…

........Nella legge di Stabilità passata in notturna (secondo l’epica vulgata per stroncare assalti alla diligenza ed ostruzionismi, in realtà per gli osceni casini di scrittura e copertura realizzati dall’esecutivo), è rimasta, precisandosi definitivamente, una norma che rappresenta una forma di patrimoniale sui beni d’impresa.
La Stabilità 2015 ha infatti dato forza di legge alla circolare del 2012 della Agenzia del Territorio
in cui si stabiliva che tutti i macchinari industriali, imbullonati o meno al suolo,
siano decisivi per la destinazione economica di una unità immobiliare
.
In soldoni, ad ogni macchinario ed impianto, sia esso fisso o meno, presente entro un’immobile adibito ad attività produttiva,
viene assegnata una rendita catastale
ed in conseguenza di ciò si pagherà l’Imu anche sui beni strumentali allo svolgimento di attività produttiva
.

In altri termini.......................
viene resa definitiva, in forza di legge, la tassazione patrimoniale dei beni d’impresa.
Che dirà, ora, il presidente di Confindustria? Sempre disposto a promuovere entusiasticamente l’azione di questo governo di termiti gabelliere?
Però, anche qui, non lamentatevi sempre: sono pur sempre stati rifinanziati i benefici della legge Sabatini bis, no?
Certo, sono solo 12 milioni di euro ma c’è una leva spaventosa, credeteci.
Soprattutto, una leva fiscale, perché quei fessi che dovessero comprare nuovi macchinari poi ci pagherebbero sopra una bella Imu.
Abbiamo inventato il moto fiscale perpetuo!.......
Nota di "colore": il vice-Ministro all'economia giurò...
Morando: «Assurda l’Imu sui macchinari, toglieremo la tassa

Il VERO problema come sempre non è la Casta Criminogena che ci governa...
ma la maggioranza italiota che la legittima e che le permette di fare impunemente qualunque cosa.
Contando proprio sull'eterna impunità, "quelli lì" osano sempre di più e le regole del Lager Italiano diventano sempre più crudeli, inumane e distruttive.

Infatti davanti all'abominevole monstrum dell'IMU sui Macchinari avremo tre tipi di reazioni:
1. persone ed imprenditori dotati un minimo di raziocinio bestemmieranno in cinese per qualche giorno ma poi lasceranno passare anche questa incredibile gabella.
La maggior parte degli imprenditori italiani infine pagherà anche questa tassa criminogena e distruttiva, magari ipotecando il capannone o facendo debiti...e qualcuno magari vedrà come unica soluzione chiudere oppure suicidarsi.
Uno 0,1% di imprenditori invece si sveglierà e troverà finalmente la forza di fuggire dal Lager Italiano e di delocalizzarsi altrove, senza trovare più scuse inerziali per rimanere qui a farsi massacrare.
(Capite meglio perché siamo a -25% di produzione industriale in pochi anni e ci avviamo ad un altro -3%? Capite meglio perché la disoccupazione "reale" sta sopra al 20% e quella Istat è al record storico?)
2. parte della maggioranza italiota (katto-komunista) approverà questa incredibile gabella perché tanto gli imprenditori sono tutti brutti&cattivi, ladri, evasori, attaccati ai soldi ed al profitto ...e poi sono i "padroni"...e poi hanno giù rubato a sufficienza per anni ed ora restituiscano il maltolto...
3. parte della maggioranza italiota manco verrà a sapere di questo ABOMINIO criminale...ma si berrà la versione ufficiale spacciata sui mass media di regime che venderà questa legge di stabilità come un qualcosa di rivoluzionario, come uno storico taglio di tasse & cazzate varie.
In ogni caso, se anche la maggioranza italiota venisse a sapere, non gliene fregherebbe comunque una beata minkia...perché "tanto non tocca a me" ed "io speriamo che me la cavo"...
.....Intanto, in attesa dell’aumento di accise in caso la Ue non accetti lo split payment sull’Iva pagata dalla pubblica amministrazione in luogo dei propri fornitori e del reverse charge nella grande distribuzione (quindi si potrà dare la colpa alla Ue, ganzo!)
....Al netto di tutte le clausole di salvaguardia in agguato e delle patrimoniali su attività produttive, dal lato macro noi siamo rimasti alla pressione fiscale del Def.
Ricordate?

(Traduzione: in realtà ben che vada LE TASSE RIMANGONO INVARIATE e/o CONTINUERANNO AD AUMENTARE ... e non potrebbe essere altrimenti)​

La CASTA siamo NOI, magari non io, magari non tu...ma di certo tutti gli altri...
L'unica possibilità per l'Italia (come ripeto da tempo)
sarebbe una profonda rivoluzione socio-economico-culturale
una profonda rivoluzione di MENTALITÀ
della quale se non ne vedono nemmeno vaghi cenni all'orizzonte...
anzi...tutto il contrario... #NOHOPEFORTHISITALY
#ITALIALTROVE
#VIADIQUI

E visto che all'orizzonte non c'è nessun segnale di Rivoluzione di Mentalità
il Medioevo Italiano continuerà ad approfondirsi
insieme al Declino Strutturale, multi-causale e di lungo periodo.

Se anche ci fosse un cenno di Ripresa...se la mangerebbero TUTTA i feudatari, vassalli, valvassori e vessatori vari...
Ed il popolo italiano
diviso&katto-komunista, concentrato solo sul proprio orticello
tace, acconsente e subisce.
Notate qualche vaga somiglianza con le mitiche gabelle medioevali?
pedagico: tributo che si pagava per il passaggio in una strada;
polveratico: tributo che si pagava per i lavori delle strade e per la polvere sollevata al passaggio nelle vie regie;
rotatico: tributo pagato per il danno fatto dai carri alle vie pubbliche «rotabili»;
pontatico: tributo pagato per il passaggio sui ponti;
passaggio: tributo pagato dai passeggeri
L'unica soluzione per cogliere eventuali opportunità
che può o che potrà offrire FallitaGlia sempre più Hard Discounted
sarà di farlo DA FUORI.
Mi spiace dirlo...ma questa è la Triste Verità.​
Tratto da:IL GRANDE BLUFF



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EURO
euro-banconote-mazzette450-450x218.jpg


di Paolo Majolino – (provo a chiarire, in via definitiva, come ci truffano)
E’ premessa evidenziare che la BCE è privata perché i suoi ‘azionisti’ sono privati; ad esempio un azionista con il 15% circa è la banca d’Italia che è una ‘istituzione pubblica’ ma di proprietà di privati al 95%!
Allo stesso modo lo sono le altre banche nazionali e quindi sono privati che ‘posseggono il controllo’ della BCE.
euro stampati hanno – TUTTI – come anno di stampa il 2002 ed un numero di serie che inizia con una lettera. Per l’Italia è la S, per la Francia H, ecc.
E’ EVIDENTE CHE GLI EURO SONO STAMPATI OGNI ANNO E MESE E PUO’ CAPITARE DI TROVARNE ALCUNI CON LA FIRMA DEL PRESIDENTE DRAGHI CHE, NEL 2002, NON AVEVA TALE RUOLO ! A COMPROVA CHE NON SONO STATI STAMPATI TUTTI NEL 2002 MA LO SONO PERIODICAMENTE.
La BCE, NON indica la serie delle banconote emesse, a differenza della banca d’Italia e delle altre banche nazionali che, quando erano loro ad emettere banconote, rendevano note le serie.
Una banca commerciale, non potendo sapere le serie, come fa a verificare se la banconota è genuina?
In special modo oggi che la falsificazione ha raggiunto livelli di ‘eccellenza’.
Nel mentre prima un cassiere accedeva al controllo del numero sul biglietto se era nelle serie di emissione della banca d’Italia controllando appositi archivi, poiché questo non è possibile, hanno escogitato un tecnicismo.
Il totale dei numeri di ogni banconota deve dare una cifra a due numeri che, sommati, DEVONO dare SEMPRE un determinato numero in base al Paese e per l’Italia, le cui banconote iniziano con S, questo numero è 7 e quindi la somma dei singoli numeri deve dare una cifra del tipo 43, 52, 61 ed infatti 4+3,5+2,6+1: è sempre 7.
E’ un sofisticato software che nello stampare i numeri assegna questa combinazione numerica.
Detto ciò c’è da chiedersi perché mai è stata messa in atto questa ‘astuzia’.
Avevo e da tempo indicato una delle ragioni, vale a dire che questi ‘privati’ quando dicono che hanno ‘immesso’ 500 miliardi di euro è qualcosa che dobbiamo credere e basta non potendo verificare le serie; nei fatti – questi privati – possono aver stampato 100 miliardi di più o ben altra somma!
L’indicare sempre lo stesso anno non consente, a chi ha studiato statistica, di poter risalire, pur con approssimazione, a quante banconote la BCE stampa perché con l’indicazione dell’anno potrebbe essere possibile. Esemplificando, un po’ come con gli exit poll , verificando in una determinata area campione quante banconote di un certo taglio con un anno specifico ci sono, attuando semplici modelli matematici, si è in grado di sapere – ribadisco con ragionevole approssimazione – la quantità di banconote stampata di quel taglio.
Ero nella convinzione che la ratio sottostante fosse solo quella di stampare, celatamente, maggior denaro.
E non è così, ovvero e meglio, il tutto è fatto per ben altra e più consistente ‘ragione’.
E’ importante evidenziare che il bilancio della BCE presenta un’anomalia, vale a dire che al passivo è indicata la somma di denaro stampato ed emesso al valore ‘facciale’ e chiarisco con un esempio.
ATTIVO
1.000 mld € Crediti derivanti dall’allocazione delle banconote in euro all’interno dell’Eurosistema.
PASSIVO
1.000 mld € Debiti derivanti dall’emissione delle banconote in euro all’interno dell’Eurosistema
Nel mentre nei costi (passivo) andrebbe riportato il SOLO costo sostenuto per la stampa delle banconote; così non è, perché se facessero in questo (giusto) modo gli utili sarebbero così tanti la cui tassazione porterebbe un beneficio tale da poter azzerare il debito pubblico dell’area Europa!
Oggi ho scoperto, in via definitiva, un’altra e più concreta ragione sottostante al fatto che gli euro sono stampati TUTTI con lo stesso anno: 2002.
La BCE doveva risolvere il problema che, allorquando insisteva la restituzione del denaro prestato e dovendo riportarlo nelle entrate, ciò ripresentava la problematica di enormi utili che era stata risolta con l’indebita collocazione al passivo del denaro stampato!
Soluzione (astuzia): la BCE indica che il denaro che le è restituito lo distrugge ?!?
Nessuno ha mai assistito a questa distruzione e dovrebbero filmarla, stante ovviamente la presenza di Cittadini non collusi!
La banca d’Italia, quando emetteva le lire e ne doveva distruggere un quantitativo per necessità ‘fisiologiche’ di banconote usurate, oltre ad indicare taglio/serie, aveva il vezzo di regalare mazzetti di banconote tagliate, a maggior prova dell’avvenuta distruzione.
E’ opportuno ora ricordare cosa accadde tanti anni fa e che fu dante causa della creazione della banca d’Italia.
La Banca di Roma era una delle tre banche a cui era concesso l’emissione di banconote (previo corrispettivo di riserve auree in proporzione alle banconote emesse), ancorché la stampa avveniva per il tramite della banca d’Inghilterra che emetteva denaro solo sulla certezza delle proporzionali riserve auree della Banca di Roma che ebbe grosse difficoltà di liquidità perché impegnata a finanziare amici e politici che acquistavano immobili all’asta dei tanti sventurati caduti sotto le grinfie della banca che prestava a soggetti dei quali sapeva che avrebbero avuto difficoltà alla restituzione e quindi aggrediva il patrimonio poi messo all’asta. Il Governatore della Banca di Roma trovò il modo (truffaldino) di procurarsi liquidità. Rendeva noto alla banca d’Inghilterra di aver mandato al macero una certa quantità di denaro indicando taglio e serie e, giustamente, la banca d’Inghilterra le inviava denaro nuovo in proporzione a quando distrutto.
Accadde che un Direttore di una filiale siciliana della Banca di Roma ebbe tra le mani due banconote con la stessa serie. Avvisò prontamente, ligio al dovere, il Governatore e questo gli procurò l’essere stato poi ammazzato in circostanze mai chiarite ed invero, perché uomo probo, avvisò anche la Magistratura che avviò le indagini e fu uno scandalo messo poi politicamente a tacere perché erano coinvolti finanche ministri e presidenti del consiglio !
Nei fatti ciò determinò la nascita di un istituto terzo che emettesse denaro e quindi significò la costituzione della banca d’Italia.
Tutto ciò detto, la BCE doveva risolvere il problema di come non portare a bilancio in attivo la restituzione delle ingenti somme che presta ed ecco la ‘storia’ della distruzione del denaro.
E’ evidente che dovendo distruggere denaro è impensabile che sia denaro stampato nell’anno corrente o immediatamente prima e certamente chi restituisce le somme avute in prestito non fa incetta di banconote vecchie; ne consegue che non siamo in grado di valutare se le banconote sono distrutte ed in special modo se si distruggono quelle vecchie, nella considerazione che dal 2002 sono passati 10 anni e, ragionevolmente, quelle realmente emesse in quell’anno sono usurate e da ‘rottamare’. Con l’indicazione dell’effettivo anno di stampa e col passare degli anni non dovremmo più veder circolare banconote del 2002, poi del 2003 e così di seguito, con tutte le eccezioni ovviamente, ma la maggior parte delle banconote ‘vecchie’ non dovrebbe più vedersi con la stessa frequenza.
Tutto questo è reso vano dal fatto che le banconote stampate anche nel 2012 riportano come indicazione l’anno 2002!
Poiché TUTTE le banconote sono del 2002 non sapremo mai se c’è stata effettivamente una ‘distruzione’ ovvero, come è stato dimostrato, la BCE trasferisce questo denaro in conti esteri in Paesi offshore e la quantità di conti esteri in dote BCE è enorme e c’è da chiedere loro ‘A cosa vi servono questi conti bancari?’
questi ‘privati’ della BCE con una semplice delibera del loro Consiglio Direttivo, hanno determinato che l’8% degli euro stampati sono per loro uso ?!?
Comprendete bene che parliamo di somme inverosimili!
 

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