Lo stage riserva molteplici  vantaggi e ragioni per le quali un’azienda può accogliere uno o più stagisti. Attraverso lo stage l’azienda ha la possibilità di formare un giovane da inserire nell’organizzazione secondo le proprie esigenze, avendo al tempo stesso la possibilità di conoscerlo e valutarlo. Un altro fattore motivante può essere colto nel ritorno di immagine per l’azienda che dimostra la sua capacità di legare il proprio nome ad attività di valore sociale.

In cosa consiste lo stage?

Lo stage consiste in un periodo di orientamento al lavoro e di formazione, non configurandosi in alcun modo come un rapporto di lavoro subordinato.

Per i soggetti che devono inserirsi o reinserirsi nel mondo del lavoro, è una misura che permette agli stagisti di vivere esperienze lavorative. Lo stage rappresenta un vero e proprio filtro attraverso il quale il tirocinante si orienta circa le proprie scelte professionali e, allo stesso tempo, si forma direttamente sul luogo di lavoro, arricchendo il proprio bagaglio di conoscenze.

Come si attiva e struttura lo stage?

Per realizzare un stage formativo è necessaria una convenzione tra l’ente promotore (università, scuole superiori – pubbliche e private, provveditorati agli studi, agenzie per l’impiego, centri pubblici di formazione professionale e/o orientamento, fondazioni dei consulenti del lavoro, comunità terapeutiche e cooperative sociali, servizi di inserimento lavorativo per disabili, istituzioni formative private non a scopo di lucro) e il soggetto ospitante (aziende private, studio professionale, cooperativa, enti pubblici etc.), corredata da un progetto formativo redatto dal soggetto ospitante e dallo stagista. La durata dello stage in azienda è variabile, solitamente è di tre o sei mesi rinnovabile sino ad 1 anno.

Come redigere un contratto di stage?

Per attivare uno stage o un tirocinio formativo è necessario che esista un contratto di stage basato sulla convenzione stipulata tra l’ente promotore ed il soggetto ospitante includente il progetto formativo stilato dal soggetto ospitante (sia pubblico che privato).

Il progetto formativo deve essere firmato dal soggetto ospitante, dal tirocinante e dall’ente promotore. Quest’ultimo avrà l’onere di inviarne una copia alla Regione, al Ministero del Lavoro e alle rappresentanze aziendali. Lo svolgimento del progetto formativo e il tirocinante sono seguiti da altri due soggetti: tutor aziendale e tutor del soggetto promotore. Il tutor aziendale è un dipendente dell’azienda ospitante il tirocinio nominato responsabile aziendale dello stage, il tutor del soggetto promotore è appunto nominato dall’ente che promuove lo stage (ad es. il tutor accademico se il contratto di stage è promosso dall’università) Il contratto di stage è composto da diversi elementi tra cui la durata del tirocinio ed eventuali rimborsi spesa a favore del tirocinante. La durata del tirocinio formativo ha dei limiti massimi stabiliti in base alla condizione scolastica e occupazionale del tirocinante e va dai 4 mesi per gli studenti di istituti scolastici secondari ai 24 mesi per i soggetti portatori di handicap. Il contratto di stage “non costituisce rapporto di lavoro”, ai sensi dell’art. 1, comma 2, DM 142/98 e quindi non prevede alcuna forma di retribuzione. Il soggetto ospitante, a sua discrezione, può corrispondere allo stagista un compenso come rimborso spese assoggettato alla ritenuta d’acconto a fini IRPEF del 20%.  La finalità del contratto di stage è quello di conseguire un’esperienza lavorativa pratica che per il tirocinante può essere il trampolino di lancio per il mondo del lavoro e per l’azienda ospitante consente di acquisire informazioni sui giovani prima dell’assunzione con notevoli vantaggi economici. Se il contratto di stage non si trasformi in contratto di lavoro, gli stagisti possono spendere tale esperienza in termini di crediti formativi, se certificata dall’ente promotore.

Gli svantaggi dello stage in azienda

Il contratto di stage non include i minimi contrattuali previsti nei contratti di lavoro.

Sono numerosi i casi in cui gli stagisti sono inseriti in azienda perché essa necessità di personale in determinati momenti (es. sostituzione di un dipendente in maternità o in malattia per lunghi periodi).  Alcune aziende, a volte, ne approfittano per ottenere manovalanza a costi tendenti allo zero o per avere personale a cui far svolgere mansioni dequalificanti.  Per tali ragioni,  gli stagisti insoddisfatti interrompono lo stage appena trovata un’occupazione più gratificante e stabile.

Quali soggetti  possono firmare un contratto di stage?

Lo stage è rivolto, in base alla L. 1859/62, a tutti coloro che abbiano adempiuto gli obblighi scolastici, ai soggetti disoccupati o inoccupati e ai cittadini della Comunità Europea o extracomunitari, se sussiste il principio di reciprocità.

Quali sono gli obblighi delle aziende che ospitano gli stagisti?

Gli stage in azienda possono prevedere un rimborso spese, ma tale decisione è riservata all’ente erogatore. In Italia, lo stage non prevede nessuna forma di retribuzione e non è obbligatorio neanche il versamento dei contributi previdenziali da parte delle aziende, l’unico dovere dell’azienda che ospita lo stagista è quella di sostenere la spesa relativa alla copertura assicurativa antinfortunistica. Gli obblighi dei soggetti promotori dello stage sono:

  • assicurare gli stagisti contro gli infortuni sul lavoro presso l’INAIL;
  • assicurare gli stagisti per la responsabilità civile verso terzi;
  • definire il progetto formativo del tirocinante;
  • stipulare il contratto di stage.

E’ necessario che la copertura assicurativa comprenda anche le attività che il tirocinante svolge fuori dell’azienda, ma che rientrano nel progetto formativo.

Quanti stagisti può ospitare un’azienda?

Il numero degli stagisti che un’azienda può ospitare dipende dal numero di dipendenti con contratto a tempo indeterminato (in base all’art. 1 DM 142/98) e sono:

  • uno, se gli addetti non sono più di cinque;
  • due, se il numero di addetti a tempo indeterminato è tra i 6 e i 19;
  • 10% di stagisti, se i dipendenti sono più di venti.

Ulteriori informazioni in merito a questo tipo di contratto, presso i Centri per l’impiego, Informagiovani, Università, Enti Bilaterali e Associazioni Sindacali.

Se invece siete interessati a lavorare all’estero, consultate la rete Eures che propone offerte di lavoro e di studio in più di 30 paesi europei.

Riferimenti e siti istituzionali per stage

Più nello specifico, ecco un elenco di riferimenti e siti internet relativi a enti pubblici o a programmi istituzionali che promuovono stage in Italia, utili per trovare informazioni e opportunità di tirocini:

  • CPI (Centri per l’Impiego);
  • COL (Centri di Orientamento al Lavoro);
  • SOUL – Sistema Orientamento Università Lavoro è il servizio di placement, pubblico e gratuito, nato dalla collaborazione delle università del Lazio, con l’obiettivo di costruire un ponte tra università e mondo del lavoro;
  • Tra i servizi di SOUL, spiccano le offerte di tirocini pubblicate sul sito www.jobsoul.it;
  • Portalavoro;
  • Cliclavoro;
  • Portale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per far incontrare domande e offerte di impiego;
  • Fondazione CRUI per le Università Italiane.

Altri siti e banche dati per i tirocini in Italia

  • Sportello Stage;
  • Repubblica degli Stagisti;
  • Lavoro&Stage;

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