Ancora novità per chi ha una partita IVA nel 2016: dopo l’addio al regime dei minimi e il blocco delle aliquote contributive per la gestione separata Inps, il governo sta lavorando ad un pacchetto per implementare le tutele dei lavoratori autonomi in caso di malattie e maternità, congedi e permessi. Il disegno ufficiale dovrebbe essere presentato entro la fine di gennaio. Resteranno esclusi imprese e piccoli imprendi­tori artigiani e commercianti iscritti alla camera di com­mercio. Nelle prossime pagine analizzeremo meglio tutte le novità della riforma delle partite IVA allo studio per il 2016.

Partita IVA: tutte le novità nella Legge di Stabilità 2016

Riforma partite IVA 2016: novità pagamento fatture e clausole vessatorie

Il testo della legge si compone di una quindicina di articoli, tutti miranti a tutelare il lavoratore autonomo tenendo conto della disparità di peso contrattuale rispetto al committente. E’ previsto un giro di vite sulle clausole vessatorie: queste ultime sono da considerarsi nulle e prevedono anche un risarcimento dei danni in capo al lavoratore. Rientrano tra queste clausole abusive: la rescissione senza preavviso e unilaterale dei contratti senza un adeguato risarcimento oppure la riserva al committente di modificare le condizioni del contratto o patti che concedano più di 60 giorni per il pagamento delle fatture. Quanto costa aprire una partita IVA nel 2016?

Formazione professionista e proprietà intellettuale: nuove forme di tutela

Altre misure importanti riguardano la proprietà intellettuale (con la possibilità, salvo il caso di attività inventiva oggetto di contratto di lavoro, di cessione a terzi di utilizzo economico) e la deducibilità totale e non più al 50% delle spese di formazione o aggiornamento (fino a 10 mila euro per l’iscrizione a master, convegni e corsi). E’ prevista inoltre l’apertura di uno Sportello dei Centri per l’Impiego dedicato ai lavoratori autonomi per la raccol­ta delle offerte e domande di lavoro.

Partita IVA, malattia e congedi parentali: novità 2016

Ma senza dubbio l’aspetto più interessante della nuova legge riguarda il riconoscimento di malattia e permessi. In caso di malattia che richieda più di 60 giorni di sospensione dell’attività, viene sospeso anche il versamento dei contributi (fino ad un massimo di due anni). Il periodo contributivo però non si perde: il lavoratore, terminata la malattia, potrà pagare il debito previdenziale relativo al periodo di sospensione in rate mensili nell’arco di un periodo pari a tre volte quello di sospensione. . Per quanto riguarda i congedi parentali il periodo di tutela passa da tre a sei mesi mentre il termine di fruizione si allunga fino al terzo compleanno del bambino. Di fatto gli autonomi a partita IVA vengono equiparati ai dipendenti privati. Viene inoltre estesa al lavoro autonomo anche l’indennità di maternità, a prescindere dall’astensione effettiva dall’attività lavorativa: la liquidazione diventa erogabile di diritto alla lavoratrice con una semplice domanda all’Inps.