Nuovi sgravi contributivi in arrivo per agevolare il lavoro giovani. Ma fino a che età si è considerati giovani? La nuova misura sembra abbassare la soglia: se di solito le agevolazioni fiscali per il lavoro giovani sono riservate a chi assume under 35, nel nuovo disegno di legge allo studio nei bonus assunzioni rientrano solo i contratti a favore di chi non ha compiuto 33 anni.
Secondo quanto dichiarato da Enrico Morando, il viceministro all’Economia, i datori di lavoro che assumono under 32enni nell’organico con contratto a tempo indeterminato, avranno diritto ad una agevolazione fiscale pari al 50% delle tasse per due anni.

Non è escluso che sia introdotta una sino a tre anni a seconda delle risorse a disposizione. Scaduti i due anni resterà in piedi una riduzione strutturale dei contributi di 4 punti percentuali da dividere al 50% tra azienda e dipendente.

Aspetto importante e degno di nota è che la misura sarà strutturale e non a scadenza come avvenuto in passato.

Bonus assunzione giovani under 32 anni: effetti

La misura, precisa Morando, non avrà effetti sulla pensione perché l’aliquota di computo delle prestazioni previdenziali resterà ferma al 33% della retribuzione e in questo modo si scongiura il rischio che i costi della misura siano scaricati di fatto sui diretti interessati con una decurtazione della pensione futura; in altre parole lo sgravio fiscale sarebbe compensato dalla fiscalità generale.

Maggiori informazioni arriveranno ad ottobre dopo la nota di aggiornamento al DEF che servirà a fare chiarezza sulle risorse a disposizione.
Paolo Zabeo, coordinatore dell’ufficio studi della CGIA di Mestre, ha però criticato l’operazione così formulata ritenendo che la stessa avrebbe più senso se si prevedesse un taglio dell’Irpef. “I posti di lavoro si creano se riparte l’economia, se con più soldi in tasca le famiglie tornano a sostenere la domanda interna e non attraverso misure artificiose.

Intervenendo sull’imposta sui redditi delle persone fisiche, inoltre, ne trarrebbero vantaggio anche i pensionati e i lavoratori autonomi che, purtroppo, in questi ultimi anni non hanno beneficiato di alcun vantaggio fiscale”.

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