Un tempo la distinzione tra lavoro da uomo e femminile era piuttosto netta. Oggi non è più così e non ci riferiamo solamente alle donne militari ma a diverse professioni, fino a qualche generazione fa ad appannaggio prettamente maschile. Ecco quali sono.

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I dati aggiornati al 2015 parlano chiaro: sono oltre 3mila le donne al volante di camion e di tir, il 5,6% del totale degli autotrasportatori, il 14,4% dei tappezzieri o dei restauratori di mobili era donna, così come anche il 9,4% dei calzolai, il 2% dei falegnami e il 3% degli idraulici solo per fare qualche esempio.

E le percentuali sono in aumento, a dimostrazione che alcuni luoghi comuni di genere stanno definitivamente crollando.

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Eppure qualche resistenza di genere rimane: quando sono le donne a lavorare in ambienti maschili, spesso vengono “relegate” alle mansioni più femminili. E’ di questo avviso anche Fiorenzo Bresciani, presidente dell’associazione Uomini Casalinghi che ha commentato: “nel 2016 è triste dover ancora sentir parlare di lavori femminili e maschili. Nel 2003, quando ho fondato l’associazione eravamo in cinque, ora vantiamo più di seimila iscritti. Siamo una realtà importante, ma il modo in cui le persone immaginano l’uomo casalingo non è cambiata di molto. La stessa cosa si può dire per le donne che svolgono professioni più maschili. Anche se le statistiche delineano un miglioramento del divario esistente, i pregiudizi sono ancora forti”.

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