Quali sono i paradisi fiscali più gettonati? Siamo sempre stati abituati a considerare le isole caraibiche come le destinazioni offshore di conti illegali utilizzati per depositare il denaro sporco proveniente da tutto il mondo; in realtà, oggi la lista dei paesi coinvolti in questo genere di attività si è allungata, andando ad annoverare anche località finora insospettabili, come ad esempio lo stato americano del Delaware sulla costa atlantica degli Usa.

Evasione fiscale e paradisi fiscali

Se questa realtà è venuta a galla nell’ambito di un’inchiesta italiana sull’evasione della malavita organizzata in Lombardia, anche in precedenti indagini statunitensi il nome del Delaware era spuntato fuori.

Gli Usa sembrano essere il posto più adatto per perpetrare frodi finanziarie ed evadere le tasse, nonostante sia proprio la più grande democrazia al mondo a chiedere ai suoi alleati di combattere aspramente ogni tipo di truffa ai danni del fisco, soprattutto quando siano coinvolti dei paradisi fiscali. Circa un quarto delle società di facciata emerse in indagini mondiali sui casi di corruzione si trovano negli Stati Uniti; il doppio rispetto a quelle registrare a Panama e sette volte quelle presenti sul territorio delle Isole Cayman, la patria dei conti offshore nell’immaginario collettivo. Stati Uniti insospettabili concessionari di evasione per tutti i truffatori del nome, come ad esempio Teodoro Nguema Obiang, figlio del presidente della Guinea Equatoriale, il quale avrebbe depositato centinaia di milioni di dollari di patrimonio illegale negli Usa, tramite società di comodo.

Anche le società italiane volgono lo sguardo ai paradisi fiscali

Se gli Stati Uniti, le Bermuda, l’Olanda, Panama, le Cayman, l’Olanda, le Antille Olandesi, ecc. concedono questi privilegi, le società italiane non si sono lasciate sfuggire l’occasione e hanno nascosto qui, al fisco, somme di denaro evaso per un totale di 3 miliardi e 800 milioni di euro.

In un solo anno. Con queste operazioni, note con il nome di esterovestizione, si stabilisce in modo fittizio, all’estero, la residenza fiscale di una società, che invece continua a svolgere normalmente i suoi affari in Italia. Tra grandi e piccoli imprenditori, il giro di affari in questi paradisi fiscali è davvero immenso, tenuto in considerazione anche il fatto che numerose società risultano addirittura sconosciute al fisco italiano.