Stop alle dimissioni in bianco: la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro si potrà effettuare solamente online usando gli appositi moduli messi a disposizione sul sito del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali. Le nuove regole sono state istituite in attuazione dell’articolo 26 del decreto legislativo 151/2015 sulle semplificazioni del rapporto di lavoro. Dimissioni in altre modalità, incluse quelle in bianco, non saranno ammesse e saranno considerate inefficaci. Le nuove modalità non si applicano al lavoro domestico e per le cd sedi protette.

Nei moduli per le dimissioni o la risoluzione del contratto devono figurare i dati del rapporto di lavoro da cui si intende recedere, quelli di identificazione del datore di lavoro e quelli del lavoratore nonché la data della trasmissione.   Si specifica inoltre nel decreto che la trasmissione può avvenire anche mediante l’intermediazione dei patronati, dei sindacati, degli enti bilaterali e delle commissioni di certificazione.

Revoca delle dimissioni: i diritti del lavoratore

Non solo: il lavoratore avrà una settimana di tempo per revocare le dimissioni, sempre con modalità telematica. Specifiche tutele sono previste per le lavoratrici in gravidanza o nei primi tre mesi dopo il parto: eventuali dimissioni in questo periodo vanno convalidate dal servizio ispettivo del ministero del lavoro.

Dimissioni false: cosa si rischia

Il datore che altera il modulo per le dimissioni è punito con una sanzione amministrativa che va da euro 5 mila fino ad un massimo 30 mila. Giro di vite quindi intorno alle dimissioni false e/o forzate.