Le banche si apprestano ad entrare nel mercato immobiliare ma non potranno essere considerati mediatori poiché di fatto non lo sono, ma presto sarà possibile comprare la casa in banca e le agenzie immobiliari sono pronte ad una rivolta. L’ingerenza delle banche nel settore immobiliare è vista dal settore della intermediazione bancaria come una concorrenza sleale. Le agenzie immobiliari nei documenti inviati all’Antitrust fanno notare che non essendo terze parti gli istituti di credito andrebbero a contrastare con tutte le norme che regolano la mediazione poiché la costituzione di società di intermediazione delle banche, tra cui spiccano Unicredit e Intesa San Paolo, andrebbe a cozzare contro i principi base che regolano la mediazione.

Il perché è molto semplice: le banche intendono mettere al servizio delle loro società di intermediazione gli stessi dipendenti delle banche che di fatto conoscono le condizioni economiche e patrimoniali, nonché le abitudini dei propri clienti. Il requisito cardine del rapporto di mediazione è proprio la terziarietà e con le banche esso viene meno poiché il soggetto che opera tra acquirente e venditore non può più definirsi mediatore. Le banche vorrebbero, con questo sistema, occuparsi dell’intera filiera del mercato immobiliare dall’acquisizione dell’immobile, alla sua compravendita passando per l’erogazione del mutuo, offrendo magari anche agevolazioni e schiacciando gli agenti immobiliari. Valerio Angeletti, presidente nazionale Fimaa-Confcommercio dichiara che l’ingerenza delle banche nel settore immobiliare non va a tutelare gli interessi dei consumatori poiché sono proprio gli istituti di credito ad aver immesso sul mercato i bond Argentini e le azioni Parmalat con i tragici risultati di cui, a distanza di anni, le cronache ancora parlano.