Siamo ancora in tempo per cambiare le vecchie lire in euro ma non sappiamo come fare: le associazioni di consumatori denunciano il paradosso e chiedono istruzioni chiare alla Banca d’Italia La sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato la prescrizione anticipata per cambiare le vecchie lire in euro, di fatto ha concesso a chi ancora possiede banconote del vecchio conio, di richiederne la conversione presso la Banca d’Italia. Il riferimento è alla pronuncia che ha dichiarato illegittima la norma del Salva Italia del Governo Monti (legge 201/2011 art. 26) che anticipava al 6 dicembre 2011 il termine ultimo per convertire le vecchie lire in euro.

La riapertura della finestra per la conversione è quindi appurata. Vecchie lire: entro quando si possono cambiare? Una possibilità che riguarda molte persone, a giudicare dalle segnalazioni pervenute alle associazioni Federconsumatori e Adusbef. Ma tutti coloro che sono potenzialmente interessati brancolano nel buio. Colpa della mancanza di istruzioni chiare da parte della Banca d’Italia. In questo clima di incertezza molti utenti segnalano di essersi visti respinta la richiesta di conversione, nonostante la sentenza abbia espressamente previsto questa possibilità. Federconsumatori e Adusbef richiedono una “evoluzione rapida della vicenda” puntando il dito contro ritardi ingiustificati di fronte ad una sentenza che, al contrario, è “chiara e inequivocabile”. Se la situazione dovesse persistere, non si escludono esposti alle Procure della Repubblica per il mancato adempimento di quanto sancito dalla Corte