Il codice fiscale è il documento che identifica, tramite un codice alfanumerico personale, ognuno di noi. Ci offre infatti indicazioni su nome e cognome, data e luogo di nascita e sesso.

L’algoritmo per il calcolo del codice fiscale è stato formulato 40 anni fa e finora si è dimostrato efficace.

Codice fiscale condominio, come ottenerlo

Tuttavia cominciano a presentarsi casi di codici fiscali “gemelli”, ovvero ipotesi in cui i dati incrociati, sebbene diversi, danno origine agli stessi 16 caratteri. Per il momento l’omocodia è un problema marginale (36 mila su 94 milioni, ovvero lo 0,08%) ma non si esclude che possa in un futuro non troppo lontano richiedere un intervento di riforma dei codici fiscali attualmente in circolazione.

Non si tratta di un’operazione facile: gli adeguamenti necessari sono paragonabili a quelli del Millennium bug per intenderci.

Come verificare un codice fiscale online

Codice fiscale, la questione dei codici gemelli

Punti di forza del codice fiscale così come formulato oggi sono la facilità di memorizzazione e l’immediata riconoscibilità. Essendo possibile fare una verifica immediata della corrispondenza con i dati anagrafici del soggetto a cui il codice è associato, si riduce drasticamente il rischio di un’ associazione del codice fiscale ad un soggetto diverso rispetto a quello a cui i dati anagrafici fanno riferimento. Il problema più grande però riguarda l’omocodia, finora controllata ma destinata ad aumentare con l’immigrazione. Se infatti per i cittadini italiani i codici fiscali gemelli si manifestano alla nascita, e quindi sono più facilmente gestibili e controllabili, per i cittadini immigrati dall’estero la questione si pone solitamente con l’ingresso del “secondo” individuo in Italia.

Codice fiscale gemello, cosa fare

Fino, visto che i casi di omocodia sono stati relativamente pochi, l’Anagrafe tributaria è riuscita a tamponare il problema intervenendo con modifiche ad hoc dei due documenti. Nella pratica una o più cifre dei caratteri numerici vengono sostituite con caratteri alfabetici mentre il codice fiscale “base”, ovvero quello che sarebbe risultante dall’algoritmo standard di calcolo, viene “cestinato”, in quanto non riferibile in maniera univoca allo stesso soggetto.

Nuovi codici fiscali: come potrebbe cambiare

La riforma deve mantenere i punti di forza e le caratteristiche funzionali del codice fiscale:

un codice unico, immutabile, gestito da uno stesso ente, non autogenerabile, controllabile e facilmente memorizzabile. Poste queste condizioni, la riforma allo studio potrebbe basarsi su un sistema di codifica analogo all’attuale, ma senza i riferimenti a sesso e luogo di nascita. Un’operazione che costerebbe più di 5,5 milioni di euro, senza contare le spese per gli adeguamenti del catasto e dei registri immobiliari, delle dogane, dei monopoli e del Sistema tessera sanitaria. Bisogna inoltre valutare quello che potrebbe essere l’impatto sui sistemi delle altre amministrazioni, che i tecnici hanno paragonato a quello del Millennium bug, in termini di adeguamento.