La cedolare secca è un particolare regime di tassazione facoltativo sulle locazione degli immobili che rispondo determinati requisiti. E’ facoltativa poiché è una scelta del locatore usufruirne in sostituzione delle altre forme fiscali che gravano sui redditi che derivano dagli affitti.  

Cedolare secca: cosa è

La cedolare secca è un regime facoltativo che sostituisce l’Irpef e le addizionali che gravano sui redditi derivanti dalle locazioni. Per i contratti stipulati nel regime di cedolare secca, inoltre, non saranno dovute imposte di bollo.   Scegliendo la cedolare secca il locatore rinuncia alla possibilità per tutta la durata dell’opzione, di aggiornare il canone di locazione.

Optare per la cedolare secca è possibile sia alla stipula del contratto di affitto sia al momento del rinnovo.  

Cedolare secca: chi può sceglierla

Possono accedere al regime di cedolare secca tutte le persone fisiche titolari di proprietà (o diritto reale di godimento) di un immobile a patto che la locazione non sia nell’esercizio di attività di impresa o di arti e professioni.   Gli immobili per cui può essere esercitata l’opzione sono quelli accatastate nelle categorie da A1 d A11 affittati per uso abitativo. In caso l’immobile appartenga a più titolari l’opzione deve essere esercitata distintamente da ogni titolare. Può essere esercitata anche soltanto da un solo titolare mentre, in caso di contitolarità dell’immobile, gli altri saranno tenuti al versamento dell’imposta di registro .  

Cedolare secca: quanto dura

Se si sceglie l’opzione della cedolare secca le regole di quest’ultima saranno applicate per l’intero periodo di durata del contratto. L’opzione può essere revocata dal conduttore nelle annualità successive alla prima, ma in ogni caso è possibile anche esercitarla nuovamente nelle annualità successive alla revoca. Per effettuare la revoca dell’opzione, si ricorda, è necessario esercitarla entro 30 giorni dalla scadenza dell’annualità in corso, in ogni caso la revoca comporta il versamento dell’imposta di registro dovuta.

 

Cedolare secca: quanto si paga?

L’imposta dovuta per la cedolare secca è pari ad una aliquota del 21% sull’importo annuo del canone di locazione.   In alcuni comuni , con carenze abitative è prevista un’aliquota ridotta per i contratti di affitto a canone concordato, pari al 15% nel 2013 e ridotta, successivamente, al 10% per il quadriennio 2014/2017. I Comuni interessati dall’aliquota ridotta sono: Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino e Venezia (e i comuni confinanti con gli stessi).   L’imposta è dovuta sul 100% del canone annuale mentre l’imposta ordinaria Irpef prevede una tassazione minima del 23% sul 95% del canone percepito. Si ricorda, inoltre, che la cedolare secca va a sostituire anche gli addizionali comunali e regionali.  

Cedolare secca: quali effetti sul reddito?

Il reddito assoggettabile al regime facoltativo è:

  • è escluso dal reddito complessivo
  •  sul reddito assoggettato a cedolare e sulla cedolare stessa non possono essere fatti valere rispettivamente oneri deducibili e detrazioni
  •  il reddito assoggettato a cedolare deve essere compreso nel reddito ai fini del riconoscimento della spettanza o della determinazione di deduzioni, detrazioni o benefici di qualsiasi titolo collegati al possesso di requisiti reddituali (determinazione dell’Isee, determinazione del reddito per essere considerato a carico).