Il riordino degli ammortizzatori sociali previsto dal Jobs Act, oltre ad affiancare il sostegno al reddito dei disoccupati, va a sottolineare l’abolizione della Cig in deroga a partire dal prossimo anno. Non verranno eliminate, invece, la cassa integrazione ordinaria e straordinaria anche se la loro durata cambierà drasticamente, in alcuni settori la durata risulta addirittura dimezzata: massimo 24 mesi nel quinquennio, durata che si alza a 30 mesi per il settore edile e a 36 mesi nel caso si utilizzi un anno dei contratti di solidarietà.

  Un’altra novità che a modificare la cassa integrazione riguarda le aliquote di finanziamento: previsto, infatti, un bonus-malus per l’effettivo utilizzo da parte delle imprese dell’ammortizzatore. Scendono le aliquote base al 10% mentre saliranno per le imprese che utilizzeranno la cassa integrazione nel seguente modo:

  • 9% nel primo anno di cig
  • 12% per chi ne usufruisce anche il secondo anno
  • 15% se si utilizza dai 24 ai 36 mesi

  In questo modo si intende disincentivare l’utilizzo dell’ammortizzatore e la possibilità di utilizzare la Cig è annullata per le aziende che non hanno speranze di ripresa vietando l’utilizzo dell’ammortizzatore anche in caso di cessata attività.   La Cig, altra novità, viene estesa anche agli apprendististi. Per quanto riguarda le aziende che tradizionalmente non possono usufruire della Cassa integrazione ci sono delle novità interessanti: le aziende con meno di 5 dipendenti che non possono ricorrere all’ammortizzatore sociale potranno fruire, invece, di un sostegno al reddito per i propri dipendenti che andrà a carico di un fondo di solidarietà residuale presso l’Inps, finanziato dalle stese aziende con una aliquota dello 0,45% sul monte salari. L’aliquota per finanziare il fondo sale per le aziende con più di 15 dipendenti che pagheranno lo 0,65% sul monte salari.