Sulle regole del bollino blu 2015 per la caldaia o del rinnovo delle certificazioni passate vige molta confusione. Avere chiaro cosa fare però è fondamentale per evitare multe, soprattutto ora che in alcune città, Roma in testa, il Comune ha avviato i controlli. Ecco tutto quello che c’è da sapere sul bollino blu della caldaia 2015. Partiamo con un consiglio per chi deve comprare una caldaia nuova. Da settembre 2015 è stata introdotta sugli impianti la nuova etichetta energetica, con il ricorso alle lettere dell’alfabeto che vanno dalla A (massimo dell’efficienza), alla G (il minimo).

In questo modo, già in fase di acquisto, è possibile conoscere le caratteristiche tecniche della caldaia. Nelle pagine che seguono vedremo che cos’è esattamente il bollino blu, a cosa serve, chi deve farlo, ogni quanto va rinnovato e tutto quello che occorre sapere per essere in regola con i controlli di revisione della caldaia ed evitare multe. Il bollino blu dei condizionatori: tutta la verità sulla tassa

Bollino blu caldaia: cos’è, a cosa serve e chi deve farlo

Partiamo con il ricordare che il bollino blu è obbligatorio in tutte le città di Italia dal 2005 mentre dal 2014 è stato inoltre previsto che tutti gli impianti termici di climatizzazione e produzione di acqua calda debbano essere dotati di libretto di impianto, su cui appunto dovrà essere apposto il nostro bollino blu. La prima verifica va fatta alla prima accensione della caldaia. Dopo aver eseguito i dovuti controlli in particolare sui fumi di scarico, gli esperti del settore accreditati dal Comune, provvedono alla compilazione del libretto della caldaia e rilasciano il bollino blu appunto, ovvero alla certificazione di efficienza dell’impianto. Il tecnico poi invia il suo rapporto di controllo all’Ente (Comune, Provincia o altro). Posto che la normativa fa esplicito riferimento agli impianti termici con potenza superiore ai 5 Kw, si può dedurre che sono esclusi caminetti, impianti atti alla sola produzione di acqua e stufette.

Quanto costa il controllo per il bollino blu 2015? La cifra è estremamente variabile: può andare mediamente dai 90 ai 300 euro a seconda dell’impianto. In alcuni Comuni sono previsti bonus fiscali che quindi abbassano il costo del controllo della caldaia. Visto che il bollino blu 2015 è diventato obbligatorio, non mancano offerte per i controlli caldaia online, sui gruppi di acquisto.

Bollino blu caldaia: cosa viene richiesto durante i controlli e come evitare multe

I controlli di manutenzione sull’efficienza della caldaia devono insistere sui fumi ma anche sulla ventilazione del locale in cui la stessa è posizionata. La normativa vigente, in linea con le direttive europee sul rendimento energetico negli impianti termici autonomi, ha fissato la frequenza dei controlli tecnici ogni quattro anni per le caldaie a gas fra i 10 e 100 KW. Tuttavia la periodicità può essere ridotta in caso di caldaia installate all’interno dell’abitazione, per impianti molto vecchi oppure alimentate a combustibile solido o liquido, inclusi legna o pellet. Ci sono però anche Regioni che prevedono controlli annuali. Responsabile dell’impianto è colui che vive in casa quindi, in caso di locazione, l’inquilino. Per caldaie condominiali è responsabile l’amministratore dello stabile. Va da sé che comunque anche il proprietario ha interesse affinché il funzionamento della caldaia sia sicuro ed efficiente. Con te Roma Capitale effettua ogni anno dei controlli a campione sulle caldaie. E’ bene ribadire che queste verifiche non sostituiscono le operazioni di manutenzione ordinaria e il rinnovo del bollino blu. Per evitare multe è bene sapere cosa fare per essere in regola e quale documentazione occorre preparare per i controlli. Per la verifica bisogna conservare: il certificato di conformità dell’impianto, il libretto impianto, la ricevuta del bollino blu o del rinnovo. In caso di impianti per i quali non sia pervenuta l’autodichiarazione del responsabile con scadenza regolare, l’assistenza caldai Roma è a pagamento.

Se non si regolarizza la situazione entro 30 giorni dalla prima ispezione saranno addebitate 84,24 euro più il corrispettivo per l’autocertificazione come risultante dalla tabella “tariffe ispezioni”. In caso di assenza o rifiuto all’ispezione la sanzione è di € 24,78 per impianti di potenza non superiore a 35 Kw e di 49,56 euro per caldaie più potenti. La multa per chi non è in regola con il bollino blu invece va dai 500 euro ai 3.000