Riprendiamo il nostro discorso sulla locazione; dopo avere spiegato gli elementi essenziali della locazione e del contratto di locazione, possiamo adesso affrontare tutta una serie di problematiche che vanno dagli obblighi fiscali a come reagire legalmente ai vari problemi che si possono incontrare lungo la strada.

Contratto di locazione imposta di bollo

Iniziamo subito col dire che lo Stato obbliga le parti a procedere alla registrazione del contratto di locazione per il quale, l’inquilino paga i bolli, appunto l’imposta di bollo che corrisponde solitamente a tre bolli da euro 14,62 ognuno, per ogni copia protocollata e solidalmente con il proprietario al 50%.

La registrazione va effettuata entro 30 giorni dalla stipula del contratto, successivamente si potrà comunque registrare ma con il pagamento di una sanzione di pochi euro, circa 5,25.

Contratto di locazione imposta di registro

Per quanto concerne l’imposta di registro, questa, è pari al 2% del canone annuo pattuito, ma comunque l’imposta da pagare non potrà essere inferiore a 67,00 euro anche se il 2% del canone è inferiore a questa cifra. Ecco che qui cominciamo a vedere i primi inghippi… La tassa del 2% è una tassa proporzionale che va poi pagata ogni anno per tutta la durata del contratto, con la sola differenza del codice tributo, che và differenziato a seconda se registriamo il primo anno del contratto o degli anni successivi al primo, in oltre è bene ricordare che l’imposta da pagare va arrotondata al centesimo di euro, quindi se il 2% corrisponde a euro 120,72 la cifra da pagare sarà di euro 121,00.
Al momento della registrazione del contratto di affitto si può scegliere di pagare l’imposta anche per tutto il periodo previsto dal contratto di locazione, ad esempio per i primi 4 anni, in questo caso sono previste delle riduzioni sulla tassa di registro.

Riporto un pratico esempio trovato nel forum – Se affittiamo un posto auto/garage a 25,00 euro mensili, si deve pagare la tassa minima di 67,00 euro, anziché 6,00 euro come sarebbe giusto; in pratica su 300,00 euro di canone annuo si paga il 17% circa, anzichè il 2% di tassa registro.

Per pagare il 2% di tassa si devono fare contratti di locazione di almeno 3.400 euro anno altrimenti si rischia di pagare molto di più del 2% annuo. Ma perché??? Alla faccia di proprietari e inquilini, altro che investimento.

Contratto di locazione disdetta anticipata

RISOLUZIONE ANTICIPATA contratto di locazione 2011 – Un altro aspetto, e un’altra tassa, che va affrontato è il caso in cui (molto di moda di questi tempi) un inquilino decide per motivi personali di lavoro o di salute (sulle motivazioni dobbiamo approfondire) di disdire il contratto in essere anticipatamente, e quindi prima della scadenza stabilita inizialmente dalla parti, in questo caso lo Stato si fa pagare la multa o meglio la tassa di risoluzione anticipata del contratto pari a 67,00 euro a cui, spesso, vanno aggiunte altre tasse e interessi per via del ritardo nel pagamento e sempre che l’inquilino sia ancora alla portata per chiedergli la propria parte del 50%.

Contratto di locazione tassazione

Siamo giunti alle note dolenti – l’Irpef (imposta sui redditi delle persone fisiche) è una imposta dovuta da tutti coloro che possiedono fabbricati a titolo di proprietà, usufrutto o qualsiasi altro diritto reale. L’ ammontare che il proprietario riceve dalla locazione di un fabbricato è tassato in maniera diversa in base al tipo di contratto di locazione che ha deciso di stipulare insieme con la controparte.

Contratti locazione Irpef – Se l’immobile è locato:
in libero mercato, il reddito è dato dal valore più alto tra la rendita catastale (rivalutata del 5 per cento) e il canone di locazione (aggiornato con le rivalutazioni istat) ridotto del 15% a titolo forfetario; ciò significa che se la rendita catastale rivalutata è superiore ai canoni di locazione, le tasse si pagano su questa, è un caso raro ma può succedere;
a canone concordato il reddito da assoggettare all’Irpef, determinato con le stesse modalità previste per i fabbricati affittati ad uso abitativo in libero mercato, è ridotto ulteriormente del 30 per cento se il fabbricato è sito in uno dei “Comuni ad alta densità abitativa” ( vedi Legge 21 febbraio 1989, n. 61 e successive modificazioni).

Il canone è quello determinato sulla base di appositi accordi definiti in sede locale fra le organizzazioni della proprietà edilizia e le organizzazioni degli inquilini maggiormente rappresentative a livello nazionale. Per usufruire dell’ulteriore riduzione del 30%, il contribuente deve indicare nella dichiarazione dei redditi gli estremi di registrazione del contratto di locazione, l’anno di presentazione della denuncia dell’immobile ai fini dell’Ici e il comune in cui l’immobile è situato.

Ricordo che per qualsiasi dubbio, problematica o anche solo per conoscere le esperienze altrui sulla locazione potete visitare il nostro forum alla sezione mercato immobiliare a questo link

Massimo “messimo” Cedrato – Moderatore Forum, Sezione Mercato Immobiliare

Per leggere le altre parti della Guida al Contratto di Locazione:

Contratto di locazione: cosa è e quali sono le tipologie di locazione

Contratto di locazione: disdetta e ripartizione spese