Eni a Piazza AffariBuone notizie per tutti i possessori di azioni Eni. Il cda del Cane a Sei Zampe ha deciso di proporre all’assemblea un dividendo 2014 sull’esercizio 2013 (acconto + saldo) che sarà pari a 1,1 euro per ciascuna azione posseduta. L’ammontare della cedola include sia l’acconto 2013 che il saldo 2014. Nello specifico la quota residua del dividendo sarà pari a 0,55 euro. Nel 2013 il Cane a Sei Zampe staccò un dividendo pari a 1,08 euro. Quest’anno, quindi, l’ammontare della cedola sarà maggiore.

 

 

Data di stacco saldo dividendo Eni 2014

Due sono le date che i possessori di azioni Eni dovranno tenere in mente: il 19 maggio e il 22 maggio. Il 19 maggio è stata, infatti, indicata come la data di stacco del dividendo Eni che sarà poi messo in pagamento a partire dal 22 maggio successivo. 

 

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Risultati Eni 2013

La consistenza complessiva del dividendo Eni assume un valore ancora più rilevante se si considera che il 2013 non è stato un anno da incorniciare per il settore in cui opera Eni. Il colosso degli idrocarburi, infatti, si è trovato a fare i conti con un mercato particolarmente difficile. Come ha affermato Paolo Scaroni, infatti, “nel 2013 Eni ha conseguito risultati solidi in un mercato particolarmente difficile. La nostra divisione E&P, nonostante i problemi in Libia e in Nigeria, ha confermato la sua capacità di generare profitti elevati grazie alla leadership di costo ed agli straordinari successi esplorativi. I business mid e downstream, penalizzati dalla crisi italiana ed europea, hanno rafforzato le azioni di ristrutturazione conseguendo un rilevante miglioramento della generazione di cassa. Infine la razionalizzazione del portafoglio, resa possibile dalle nuove scoperte, ha permesso una monetizzazione anticipata di risultato e di cassa. L’effetto complessivo di quanto realizzato in un anno difficile ci ha consentito di registrare un utile netto in crescita rispetto al 2012, di pagare un dividendo generoso, di lanciare il programma di riacquisto di azioni proprie, mantenendo un indebitamento costante”.

Utile Eni – Venendo ai numeri, Eni ha mandato in archivio l’anno con un  un utile operativo adjusted a quota €12,62 miliardi con una flessione del 36,3% (-33,6% escludendo il contributo di Snam alle continuing operations) rispetto al 2012 per effetto degli stessi driver del trimestre e delle perdite straordinarie su commesse registrate dal settore Ingegneria & Costruzioni nella prima parte dell’anno. In forte calo anche l’utile netto adjusted (senza il contributo di Snam), che si è sceso da 6,62 miliardi a 4,43 miliardi di euro (-35%). Di conseguenza, l’utile per azione si è attestato a 1,22 euro, rispetto agli 1,27 euro stimato dagli analisti.

Ricavi Eni – Cattive notizie anche dal fronte ricavi. Il Cane a Sei Zampe, infatti, ha messo a segno ricavi per 115,02 miliardi di euro, in flessione del 9,6% rispetto ai 127,22 miliardi ottenuti nell’esercizio precedente. Il risultato è stato penalizzato dal calo della produzione di idrocarburi, scesa del 4,8% a 1,62 milioni di barili equivalenti al giorno. 

Indebitamento Eni – In lieve calo l’indebitamento netto che è sceso a a 15,43 miliardi di euro, rispetto ai 15,51 miliardi di inizio anno.