A inizio settimana sono stati avvistati squali sulle spiagge del Mar Tirreno. Per la precisione è salita alla ribalta delle cronache la spiaggia di Ostia dove, per due giorni consecutivi, sono stati avvistati a pochi metri dalla riva due squali. A impressionare i bagnanti e i bagnini, la pinna minacciosa degli squali che ha tenuto lontani dall’acqua tutti i bagnanti nonostante l’animale non fosse particolarmente grande. Si tratta, comunque, di una verdesca, uno squalo che, seppur pericoloso per l’uomo è tra gli ultimi posti nella classifica degli squali più pericolosi.

Le dimensioni dell’animale erano di poco più di mezzo metro e l’avvistamento risale a lunedì e martedì scorso. Nonostante la paura e la psicosi provocate da questi avvistamenti ravvicinati che portano i bagnanti a evitare l’acqua, c’è da ricordare che gli squali da sempre popolano i nostri mari e avvistamenti di questi animali, soprattutto di verdesche, lungo la costa sono fenomeni più che normali. Per l’uomo non rappresentano un pericolo poiché le verdesche attaccano soltanto in caso straordinario. A sedare gli animi dalla psicosi da squalo ci pensa Emilio Sperone dell’Università di Calabria che ha fatto notare che ogni anno nel mondo ci sono 4 o 5 vittime da attacchi da squali mentre sono circa una quarantina ogni anno le persone che, solo in Italia, muoiono per la puntura di una zecca. Silvestro Greco, di Slowfish, inoltre, fa notare che dal 1957 ad oggi, da quando si censiscono gli attacchi degli squali nel Mediterraneo, ne sono stati registrati soltanto quattro.