Dopo 600 anni un Pontefice torna a presentare le sue dimissioni (Il Papa si dimette: chi sarà il successore di Benedetto XVI? e  Il Papa si dimette dal 28 febbraio), ma quelle di Benedetto XVI presentano troppe ombre e troppe vicende poco chiare. C’è chi ha formulato l’ipotesi dello stato di salute del Papa, ma sembrerebbe molto più plausibile quella del complotto: durante il pontificato di Papa Ratzinger troppi sono stati gli scandali e le lotte per il potere con il Cardinale Tarcisio Bertone che ha visto la sua influenza salire sempre di più estromettendo il Pontefice dalle decisioni politiche.

E poi c’è quello strano e inquietante documento che un anno fa annunciava che Benedetto XVI aveva un anno di vita (Presunto complotto per uccidere il Papa. Il Vaticano: “Farneticazioni”).  

L’annuncio

Ieri mattina Benedetto XVI, durante il Concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto ha annunciato ai cardinali in latino di voler lasciare il suo incarico con parole chiare e decise “Carissimi Fratelli vi ho convocati a questo Concistoro non solo per le tre canonizzazioni, ma anche per comunicarvi una decisione di grande importanza per la vita della Chiesa. Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino”. Il Papa ha fatto capire che la sua decisione, per il bene della chiesa è dovuta alla mancanza di forse fisiche e mentali che sono necessarie per guidare la Citta del Vaticano e la cristianità nel mondo. Mala sensazione è che la decisione sia stata presa già molto tempo fa e a testimoniarlo c’è un passo del libro intervista pubblicato nel novembre 2010 dove Benedetto XVI citava proprio la possibilità alla rinuncia del pontificato, prevista dal codice canonico “Quando un Papa giunge alla chiara consapevolezza di non essere più in grado fisicamente, mentalmente e spiritualmente di svolgere l’incarico affidatogli allora ha il diritto e in talune circostanze anche il dovere di dimettersi”. Lo stesso concetto che in un certo senso ha espresso ieri davanti ai cardinali il nostro Papa, che fa pensare che già nel 2010 Ratzinger volesse arrivare alle dimissioni annunciate ieri.

Le ipotesi che girano intorno alle dimissioni del Papa sono molte, tra cui anche possibili malattie del pontefice, ma l’unica cosa che rimane certa è che il 28 febbraio Benedetto XVI terminerà il suo pontificato.

Il complotto contro Ratzinger

Senza entrare nel merito della corsa al poter del cardinale Tarcisio Bertone, che ha disgregato la vecchia struttura, messa in piedi da Papa Wojtyla, il crescente potere di Bertone, rilevato più volte anche da Benedetto XVI ufficialmente sull’Osservatorio Romano, ha portato il cardinale a essere tenuto in altissima considerazione anche al di fuori del Vaticano (si pensi ai legami politici che ha intrattenuto con Gianni Letta, alla sua vicinanza con Renato Balduzzi, Francesco Profumo e con lo stesso ex Presidente del Consiglio Mario Monti). Tutto questo per giungere a esattamente un anno fa: il 10  febbraio 2012. In quella data il Fatto Quotidiano pubblicava in esclusiva un documento intitolato “Complotto di morte” scritto interamente in tedesco il cui testo diceva: “Viaggio del Cardinale Paolo Romeo, Arcivescovo di Palermo, a Pechino a novembre 2011. Durante i suoi colloqui in Cina, il Cardinale Romeo ha profetizzato la morte di Papa Benedetto XVI entro i prossimi 12 mesi. Le dichiarazioni del Cardinale sono state esposte, da persona probabilmente informata di un serio complotto delittuoso, con tale sicurezza e fermezza, che i suoi interlocutori in Cina hanno pensato con spavento, che sia in programma un attentato contro il Santo Padre” Si parlava quindi di un complotto in atto per attentare alla vita di Benedetto XVI, redatto in tre lunghi paragrafi.

Nel secondo paragrafo, non a caso si parlava proprio del cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, “Il Cardinal Romeo ha aspramente criticato Papa Benedetto XVI, perché si occuperebbe prevalentemente della liturgia, trascurando gli “affari quotidiani”, affidati da Papa Benedetto XVI al Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato della Chiesa Cattolica Romana” e ancora “Il rapporto fra Papa Benedetto XVI e il suo Segretario di Stato Cardinale Tarcisio Bertone sarebbe molto conflittuale. In un’atmosfera di confidenzialità il Cardinale Romeo ha riferito che Papa Benedetto XVI odierebbe letteralmente Tarcisio Bertone e lo sostituirebbe molto volentieri con un altro Cardinale. Romeo ha aggiunto però, che non esisterebbe un altro candidato adatto a ricoprire questa posizione e che per questo il Segretario di Stato Cardinale Tarcisio Bertone continuerebbe a svolgere il suo incarico”. Nel terzo paragrafo del documento confidenziale si parla del successore di Papa Ratzinger “in segreto il Santo Padre si starebbe occupando della sua successione e avrebbe già scelto il Cardinale Scola come idoneo candidato, perché più vicino alla sua personalità. Lentamente ma inesorabilmente lo starebbe così preparando e formando a ricoprire l’incarico di Papa. Per iniziativa del Santo Padre – così Romeo – il Cardinale Scola è stato trasferito da Venezia a Milano, per potersi preparare da lì con calma al suo Papato. Il Cardinale Romeo ha continuato a sorprendere i suoi interlocutori in Cina – prosegue il documento consegnato dal cardinale colombiano al Papa – in Cina continuando a trasmettere indiscrezioni” e poi “il Cardinale Romeo ha annunciato, che il Santo Padre avrebbe solo altri 12 mesi da vivere. Durante i suoi colloqui in Cina ha profetizzato la morte di Papa Benedetto XVI entro i prossimi 12 mesi”. Antonio Socci, conoscitore del Vaticano fa notare che “nel testo del documento il cardinale non parla affatto di complotto per uccidere il papa: afferma semplicemente che il Pontefice avrebbe un anno di vita. Sono stati i suoi ascoltatori cinesi a concludere erroneamente che era la previsione di un attentato. Cosa c’è allora dietro questa assurdità?”.
Ora possiamo dire che in quel documento un fondo di verità c’era: il Pontefice ha avuto da quel 10 febbraio un anno di vita, poi sono giunte le sue dimissioni, forse proprio per ridurre il potere nelle mani del cardinale Bertone.