I commercianti e gli esercenti pubblici di Sondrio manifestano il loro malumore da quando la Banca Popolare di Sondrio ha introdotto una novità: il cambio delle banconote in monete si paga il 2 per cento per i clienti e 5 per cento per coloro che non sono clienti. Ovviamente chi di monete ne fa largo uso protesta, come ad esempio i commercianti che per dare il resto ai propri clienti devono essere sempre forniti di spiccioli. Un commerciante di Morbegno, gestore di un supermercato della zona afferma “Per me è stato un fulmine a ciel sereno, dall’oggi al domani ho cominciato a pagare per un servizio che fino al giorno prima era stato assolutamente gratuito ho già fatto una stima e questa novità mi costerà almeno mille euro all’anno, un costo per noi esorbitante e ingiustificato, che si aggiunge alla lista di oneri e tasse che dobbiamo già pagare, il tutto in un contesto economico molto difficile per il nostro come per altri settori commerciali” La Banca Popolare si Sondrio spiega le motivazioni che hanno spinto a prendere la decisione di introdurre la commissione al cambio, in un comunicato stampa “La commissione riguardante la contazione della moneta consegue alla crescita esponenziale delle operazioni di cambio contro banconote, da un lato, e di fornitura di moneta di vario taglio, dall’altro. Stante l’andamento commerciale flettente, si presume che l’incremento registrato nella domanda del predetto servizio di cambio rifletta l’oggettiva difficoltà nel fornire/ritirare moneta da parte di altre banche. La “lavorazione” delle monete comporta infatti costi non trascurabili riguardanti la contazione, il confezionamento dei rotolini in vari tagli, il trasporto da e per le filiali a mezzo istituti di vigilanza. Va da sé che il rifornimento tramite erogatore automatico viene svolto gratuitamente ai clienti della banca. La richiesta di commissioni a titolo di rimborso spese è effettuata per le operazioni allo sportello”