Aci e Motorizzazione, due strutture che tartassano il contribuente, ma sono entrambe necessarie all’automobilista? (ACI, un carrozzone da abolire). Il Pra, il Pubblico registro automobilistico, serve per le pratiche inerenti ai passaggi di proprietà degli autoveicoli, e dal Pra dipende il certificato di proprietà dei mezzi di trasporto. Il possessore di un autoveicolo però ha bisogno anche del libretto di circolazione, un documento rilasciato dalla Motorizzazione civile, che dipende dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Quanto costa una pratica automobilistica? Per un’immatricolazione si pagano in media 561 euro mentre per un passaggio di proprietà si spendono in media 588 euro.

Le cifre sono poi ripartite tra i diversi enti come fette di una torta: 27 euro all’Aci, 49,6 euro al Ministero dei Trasporti per una nuova iscrizione e 9 euro per un trasferimento di proprietà; alle Poste vanno 4,50 euro in bollettini postali, il ministero dell’Economia richiede due versamenti, uno per “imposta di bollo su Pra” e uno per “imposta di bollo su Motorizzazione” che in media costano in totale 64 euro. Ad incassare la fetta più grande della torta sono le Province, che prelevano il 65% del totale, cui vanno circa 365 euro. Le agenzie di pratiche auto, infine, chiedono dai 50 ai 120 euro. Unificando i due documenti, come fa notare un comunicato stampa odierno dell’Aduc, si potrebbe risparmiare sicuramente sui costi delle pratiche auto poiché l’utilità di un certificato di proprietà di un mezzo di trasporto è sicuramente una cosa avulsa, poiché basterebbe una riga critta sul libretto di circolazione. Alla fine, quindi, le strutture che servono gli automobilisti sono una duplicazione che costano al contribuente fior di denari, creando allo stesso tempo problemi e disagi all’automobilista che si ritrova impigliato nelle lungaggini burocratiche di due enti.